Deferilli

•1

MARIA
Mancano pochi secondi e finalmente facciamo una pausa di mezz'ora. Siamo tutti qui, a Tu Sì Que Vales: io, Gerry, Luciana, Rudy... e ovviamente Sabrina, la mia Sabrina. Devo ammettere che oggi è un po' strana, la vedo anche pallida. Magari è solo una mia sensazione, ma non riesco a togliermi questo pensiero dalla testa.

X: Pausaaaa!

Ci alziamo tutti quanti e usciamo dallo studio. Sabrina però è distante, non parla con nessuno. A un certo punto la vedo correre verso il suo camerino. Mi preoccupo, così dico agli altri:
"Ragazzi, ci vediamo dopo."

Corro dietro di lei, apro la porta senza bussare e la trovo chinata sul lavandino, che sta vomitando. Mi avvicino subito e le tengo i capelli, cercando di aiutarla. Quando finalmente si appoggia al muro, seduta, le chiedo con dolcezza:
"Che succede, Bri?"

Lei non mi guarda negli occhi e risponde sottovoce:
"Nun 'o so, Marì..."

Si gira dall'altra parte, evitando il mio sguardo. Ma io la conosco troppo bene per crederle. So che sta mentendo. Le prendo il mento con delicatezza e insisto:
"Guardami. Sono la tua migliore amica, puoi dirmi tutto."

Lei cerca di alzarsi e io le porgo una mano per aiutarla.
"Me gira 'a testa... fai piano," mi dice mentre si siede sul divano del camerino. È ancora pallida, sembra stanca.

Non riesco a togliermi un pensiero dalla testa. Non posso far finta di nulla, devo chiederglielo.
"Bri, devo chiederti una cosa."
"Dimmi, Marì."
"Ma... non è che sei incinta?"

Sabrina scoppia in una risata nervosa, poi si alza e inizia a camminare avanti e indietro.
"Marì, io? Te pare?"

Ma il suo modo di comportarsi la tradisce. È agitata, non sa dove mettere le mani. So che non me la racconta giusta. E poi, diciamoci la verità, non credo proprio che lei e Flavio stiano con le mani in mano tutto il giorno.

"Bri, calmati. Si vede che sei agitata."

Lei però continua a ignorarmi e cammina avanti e indietro, come se volesse scappare da qualcosa. A quel punto sbotto:
"Ascolta, io non so com'è la tua vita a letto con Flavio, ma non penso che tu, Sabrina Ferilli, stai ferma dalla mattina alla sera!"

Sabrina si ferma di colpo e mi fulmina con lo sguardo. Forse ho colto nel segno? Non lo so. Ma poi abbassa lo sguardo e ammette a bassa voce:
"Okay... allora, è probabile che io 'o sia."

Lo sapevo! Sapevo che mi stava mentendo. Quanto mi dà fastidio quando lo fa! Ma non è questo il momento di arrabbiarsi. Mi siedo accanto a lei e la guardo negli occhi.
"Okay, allora ascoltami. Prima di tutto, stai tranquilla. Respira. Non voglio che ti venga un attacco di panico, ci eravamo quasi liberate di quelli."

Lei annuisce debolmente e sussurra:
"Mhh, mhh, okay, va bene."

"Brava. Ora siediti qui e riposati. Mando tutti a casa e registriamo un altro giorno."

"Ma no, Marì. Nun puoi mandare via tutti per me."

"Te l'ho detto, devi riposarti. Fidati di me."

Sabrina mi si butta addosso e io la stringo forte. Sento il suo profumo, quello che indossa sempre a Tu Sì Que Vales, e i suoi capelli che sanno di cocco.

"Stai co' me, Marì, pe' tutte le due settimane che nun ce sta Flavio?"

"Certo," le rispondo, stringendola ancora di più.

SABRINA
So perfettamente cosa mi sta succedendo, ma non riesco a dirglielo. Maria è la mia migliore amica e mi conosce meglio di chiunque altro. E ovviamente ha capito tutto.

"Ho avvertito tutti," mi dice all'improvviso. "Possiamo uscire se vuoi."

Annuisco. Prendo la borsa e usciamo dal camerino. Sto indossando dei pantaloni a zampa, dei tacchi e una giacchetta. Mentre camminiamo verso l'uscita, incontriamo gli altri.