Deferilli

•24

Pov's Maria

Mi sveglio e ci metto un attimo a mettere a fuoco la situazione. Cerco i miei occhiali sul comodino, li afferro e me li metto.

Sabrina è appiccicata a me, mi abbraccia stretta, con una mia gamba incastrata tra le sue. Lei è completamente nuda, mentre io no, perché stanotte ho cercato di calmarla in un altro modo.

La guardo e le do un bacino sulla guancia.

«Mhh...» mugola piano.

Sorrido. «Giorno, amore.»

Le do un altro bacio, stavolta sulla fronte. Lei si muove leggermente e si infila nell'incavo tra il mio collo e la mia spalla, cercando più contatto possibile.

Nel farlo, il piumone scivola via, lasciandola scoperta. La sua schiena nuda è esposta all'aria fresca della stanza, e il suo seno si intravede appena.

Allungo il braccio e inizio ad accarezzarle la schiena, scorrendo le dita lungo la sua pelle morbida. Appena lo faccio, vedo un brivido percorrerle il corpo.

Ridacchio.

Lei lo nota subito. «Dajeee, Marì...» borbotta con la voce impastata dal sonno.

Ma io continuo a passarle le dita lungo la schiena, piano, giocando con la sua sensibilità.

Altri brividi.

«Mhh...» mugola di nuovo, ma stavolta quel suono ha un tono diverso. Più profondo, più... eccitato.

Alzo un sopracciglio. «Ci stiamo eccitando, Ferilli?» le sussurro con tono provocatorio.

Non risponde a parole. Mi prende la mano e la guida senza esitazione fino alla sua intimità.

Appena sento quanto è fradicia, il mio respiro si spezza per un secondo.

«Vuoi continuare a dormire?» le domando con voce bassa, mentre inizio a muovere lentamente le dita, stimolandole il clitoride con delicatezza.

Non mi risponde, ma il suo respiro si fa corto, irregolare.

Non si è ancora girata. È ancora nella mia stessa posizione, ma posso sentire il calore del suo corpo aumentare.

Dopo qualche secondo alza leggermente la testa e mi guarda mordendosi il labbro inferiore. Il suo viso ha un'espressione che mi manda fuori di testa: è ancora mezza addormentata, ma anche completamente eccitata.

Si avvicina e mi bacia, mettendo le mani intorno al mio collo.

Dio, queste labbra. Sono la mia droga.

Aumento la velocità del movimento delle dita, e lei geme direttamente nella mia bocca.

Si stacca un attimo, ansimando, e io ne approfitto per mettermi a cavalcioni su di lei.

«Oh santo...» sussurra, mentre faccio scivolare dentro di lei due dita, l'indice e il medio.

«Dio...» mormora, quando aggiungo l'anulare.

Le sue mani stringono forte il lenzuolo, e il suo respiro si spezza tra un gemito e l'altro.

Sento all'improvviso un telefono squillare.

Mentre mi muovo dentro di lei, do un'occhiata veloce verso il comodino. Non è il mio telefono.

Lei gira leggermente la testa e lo vede anche lei.

È il suo.

La guardo. «Vuoi che mi fermo?» le chiedo a voce bassa, senza smettere di muovere le dita.

«N-non provarce...» riesce a dire con un filo di voce.

Ridacchio.

Continuo, aumentando il ritmo.

«Mary, st-o...» ansima.

So già cosa vuole dirmi.

Le rubo un bacio e muovo la mano più velocemente.

«Mariaaahhh!» urla il mio nome con un gemito fortissimo e viene, tremando sotto di me.

Continuo a muovermi dentro di lei, più lentamente, finché non sento il suo corpo rilassarsi. Poi ritiro delicatamente le dita e mi sdraio accanto a lei, sul mio lato del letto.

Lei si appoggia al mio petto, mentre il suo respiro va su e giù, ancora irregolare.

La stringo e le do un bacio tra i capelli.

«Chi era?» le chiedo dolcemente.

«Rudy.»

«Chiamalo dopo.»

«Sì... Ah, Marì, però sti orgasmi de mattina me stendono.»

Scoppio a ridere.

Lei mi dà un piccolo pizzicotto sulla pancia.

«Ao', nun ride!» protesta, ma ha un sorriso sulle labbra.

La stringo ancora di più.

E rimaniamo così per un po', pelle contro pelle, con il suo respiro che lentamente torna regolare, mentre il mio resta incasinato per lei. Sempre e solo per lei.

ciaooo a tutti, come state? spero stiate tutto bene.
Allora questo capitolo é molto corto ma mi piaceva un po' l'idea. Comunque per farmi perdonare dell'assenza ne pubblicherò un'altro dopo questo.
Alla prossima 🌹