Deferilli

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La mattina, Maria si alza già di buonora. Ha voglia di coccolarsi un po' e decide di andare a prendere la colazione in quel bar che Sabrina adora. Dopotutto, oggi è una giornata speciale e merita di iniziare con qualcosa di gustoso.

Torna a casa, si cambia e si infila un paio di jeans attillati e una camicia, accessorando il tutto con un paio di tacchi che la fanno sentire elegante e sicura. Fa un respiro profondo, poi si dirige verso la camera di Sabrina. Ecco che riflette su quanto si senta bene con lei e quanto questa nuova emozione la confonda. È innamorata, ma sa che non può essere niente di serio, essendo Sabrina sposata e vedendola solo come una migliore amica.

"Bri, svegliati!" dice Maria con una voce dolce ma determinata.

Riceve solo un mugolio in risposta e vede Sabrina girarsi dall'altra parte del letto.

"Dai, Bri, sappi che se non ti svegli, ti faccio il solletico!" la provoca Maria, ridendo.

"Va bene, mi alzo..." sbuffa Sabrina, come una bambina che non vuole abbandonare il suo sogno.

Maria osserva il suo modo di comportarsi e sorride: "Ecco, oggi ho la conferma che a volte Bri è proprio una bimbetta".

Finalmente, Sabrina si alza dal letto e le due ragazze si dirigono verso la cucina.

"Marì, ma hai comprato i maritozzi?" chiede Sabrina, con gli occhi che brillano dalla curiosità.

Maria le fa un sorriso affettuoso e, mentre si avvicina, Sabrina  le si butta addosso in un abbraccio. Maria, felice, le dà un bacio sulla guancia, magari sognando di poterlo fare sulle sue meravigliose labbra, chissà...

Si siedono insieme al tavolo, tra risate e silenzi imbarazzati.

"Allora, sei pronta per dopo?" le domanda Maria.

"Beh, sono agitata..." risponde Sabrina, mentre addenta voracemente il suo maritozzo.

"Vabbè, dai, oggi ti vedo molto meglio, e poi non hai vomitato!" Maria cerca di rassicurarla, mentre nel frattempo il profumo dei maritozzi riempie l'aria e le fa venire una leggera nostalgia dei momenti spensierati passati insieme. "Dai, adesso fai una bella colazione, ti prepari e andiamo. Però, stai tranquilla!"

Non mi aspettavo di essere così agitata. Ora siamo in macchina, guidata ovviamente da Maria. Indosso una gonna, una maglietta e dei tacchi. Avevo pensato di mettermi un vestito, ma poi ho considerato che sarebbe stato scomodo per l'appuntamento dalla ginecologa.
"Marì, guarda che non sono mica malata al punto da non poter guidare," le dico.
"Lo so, ma non stai bene al cento per cento. Guido io, tanto non mi pesa."
Chi la capisce la mia biondina di Pavia? So solo che riesce sempre a farmi perdere la testa.

La sera
Come sono finita sul divano a piangere? Facciamo un passo indietro, al momento in cui stamattina sono entrata nello studio della ginecologa insieme a Maria.

Flashback
"Buongiorno, signora Ferilli!"
"Marzia, non darmi del lei. Ci conosciamo da na vita!"
In effetti, è stata la mia ginecologa per quindici anni, se non di più. Maria era accanto a me nello studio, e io ero più agitata che mai, una cosa davvero insolita per me.
"Hai ragione, mi scuso. È che mi viene spontaneo. Signora De Filippi, è un onore conoscerla."
Maria le strinse la mano con il suo solito sorriso accogliente.
"Allora, chi di voi due ha bisogno oggi?" chiese la dottoressa.
Maria alzò subito le mani. "Non io, per fortuna sto bene!" rispose, ridendo.
"Allora, Sabrina, sai già come funziona. Spiegami cosa ti porta qui oggi."

Mi sdraiai sul lettino e iniziai a raccontare.
"Praticamente ho i sintomi di quando si rimane incinta."
"Va bene, ora vediamo. Cavolo, mi ricordo quando venivi qui con Flavio e speravi che fosse successo."
Eh sì, quante volte sono venuta qui, illudendomi. E quante volte me ne sono andata delusa, finendo per accettare che non era destino. Ora, però, sto per scoprire qualcosa che forse avrei voluto sapere molto tempo fa. Maria era accanto a me, mi teneva la mano e sapeva bene quanto fossi tesa.
"Spero di non mandarti a casa delusa come le altre volte," disse la dottoressa.
"Tranquilla," risposi.