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"Laila!" Urlò mio padre.

Avevo paura, tanta paura, il liquido verde mi scorreva nelle vene, poco dopo divennero rosa e brillavano.

"Stammi lontano è tutta colpa tua!" Gli urlai, Dei fulmini colpirono il suo braccio, ero stata io, mio padre guardò il suo braccio ustionato, urlai.

"Papà!" Urlai in lacrime correndo verso di lui, Daniela raggiunse mio padre mi chiuse nel recinto e portò via mio padre.

"Stronza apri sto cazzo di cancello! Ridammi mio padre! Vaffanculo puttana!" Urali mentre la donna portava via suo marito, mio padre.

Mi lasciò li tutta la notte, era un recinto in filo spinato con dei barili di liquido tossico.

Il dolore mi uccideva da dentro, tanti fulmini bianchi tendenti rosa mi uscivano dalle braccia, fulminai quel posto e mezza foresta, mi accasciai a terra, ero sola, al freddo, e se avessi ucciso mio padre?

Ero stata cosi stupida, un silenzio assordante accompagnava il mio battito accelerato.

No, non volevo rivedere quello.

"E colpa tua Laila"

"Per colpa tua il braccio di tuo padre è paralizzato"

"Sei un mostro"

La voce della mia matrigna mi rimuovano in testa.

Il braccio bordeaux scuro quasi nero di mio padre apparì davanti ai miei occhi.

Gridai cosi forte da farmi alla gola.


Mi svegliai di colpo, davanti a me c'era Dick preoccupato, mi accorsi che stavo ancora urlando, avevo così tanta paura, lo guardai negli occhi, mi abbracciò cominciai a piangere a fiumi, ero terrorizzata, avevo quasi ucciso mio padre dopo averci litigato ero un disastro.

"Va tutto bene Lily sono qui non avere paura" Disse Dick accompagnando ogni parola da una carezza sulla mia schiena.

Sentivo la voce di Jason fuori dalla porta, era preoccupato, sentivo anche Gar, Rose e Rachel chiedere di entrare, Dick li aveva chiusi fuori per non farmi panicare, era come me lo ricordavo, il fratello maggiore che non avevo mai avuto.

Mi guardò negli occhi appena il mio respiro si regolò.

"Cerca di tornare a dormire se non ce la fai Rachel può aiutarti" Mi disse.

"No...lasciali dormire è molto tardi" Dissi guardando per terra.

Mi sorrise leggermente, mi coricai e lui mi rimbocco le coperte, quando uscì ascoltai la loro conversazione.

"Ragazzi tornate a dormire" Ordinò Dick.

"No voglio vederla!" Ribatté Jason.

Ci fu un po' di silenzio.

"Io posso aiutarla" Propose Rachel.

"Anche io posso farlo se e per questo!, lasciandola da sola al buio potrebbe terrorizzarla ancora di più" Gridò Jason.

"Amico smettila lasciala riposare" Disse Gar.

"Ragazzi sta bene andate a letto" Disse Dick.

"Conosco quella sensazione non sta bene ma forse lasciarla sola la farà riflettere e stare meglio" Disse Rose poi la sentì dirigersi verso camera sua.

"Sono stanchissimo domani magari se vorrà parlarne la aiuteremo ora meglio se sta da sola" Disse Gar e anche lui se ne andò.

"Rachel ti accompagno a dormire" Disse Dick e entrambi se ne andarono.

"Ci chiamavano ragazzini" [Jason X Rader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora