15

21 1 0
                                    

Il bello della vita è che non sai mai cosa ti aspetta, cosa dovrai affrontare, le persone che inviterei e le emozioni che proverai.
Pensare che neanche sei mesi fa ero una modella di fama nazionale con una vita misera mi faceva ridere in confronto alla ricchezza di cui usufruivo in quel istante, durante questo percorso di cresciuta sono cambiata molto, e ho trovato la vera ne è una famiglia splendida, alla torre di San Francisco ho affrontato la mia più grande paura, ho sfidato me stessa ma a villa Wayne ho capito che una famiglia non deve essere per forza per un legame di sangue, per genetica o per adozione, la famiglia è un gruppo di persone che si ama, un gruppo di persone con personalità diverse, opinioni differenti, mentalità uniche, persone con degli hobby.

Mentre ero seduta a cena alla villa era come se tutto stesse brillando come se fosse luminoso e pieno di calore, tante risate, rumori di posate, chiacchiere di qua e di la, prima mangiavo piatti insipidi in una lunga tavola con la mia matrigna in un angolo e mio padre dal altro, tutto era freddo e grigio, guardai i miei amici ridere per le storie di Garfield e Conner in cucina, avevo trovato una famiglia, una amica speciale e un ragazzo a cui mi stavo affezionando sempre di più.
Jason mi teneva la mano sotto al tavolo mentre mangiava sorridendo il delizioso piatto davanti a sé, feci un sospiro e ripetesi a mangiare più felice che mai, dopo cena mi offri di sparecchiare e lavare i piatti, ma non restai da sola, i ragazzi si offrirono di aiutarmi mentre gli adulti andarono a riposare.

"Sto scoppiando era buonissima quella lasagna" Disse Rachel mentre sparecchiava il tavolo insieme a Jason e Tim.

"Grazie e la mia specialità." Rispose Gar fiero.

Jason mi passò i piatti e li lavai assieme a Rose, poi li passammo a Garfield per asciugarli.

"Secondo voi per quanto resteremo a Gotham?" Domandai.

"Probabilmente finché non saremo sicuri che Heartbleed verrà punito a dovere." Rispose Tim.

"Ma questo non significa che la guerra finirà, quello psicopatico può controllare le menti." Disse Gar.

"E per questo che lo stanno analizzando in un laboratorio a Metropolis" Aggiunse Jason.

Rachel sbuffò irritata.

"Non ne posso più di questi cattivi noiosi con problemi mentali, voglio tornare a San Francisco a continuare la mia vita da studentessa al college." Disse Rachel.

"Ah tra l'altro come stanno andando le lezione online?" Domandai.

"Bene mi piace studiare da casa dopo gli allagamenti ma andare in presenza è meglio" Rispose.

"Che bello, purtroppo non so cosa voglia dire." Dissi.

"Aspetta non sei mai andata a scuola?" Domandò Tim.

"Si ho fatto le elementari in una scuola privata ma eravamo tipo sei in classe e poi alle medie ho iniziato la carriera da modella e la mia matrigna mi ha costretto a studiare da casa." Risposi.

I miei amici mi guardarono tristemente, sorrisi.

"Non preoccupatevi prima che mia mamma morisse ho frequentato un paio di anni in una scuola pubblica sono stati i miei anni migliori." Aggiusti sorridendo.

Jason mi passò i bicchieri guardandomi preoccupato.

"Perciò quando tua madre è deceduta la tua matrigna ti ha rovinato la vita?" Domandò quest'ultimo.

"Esattamente, quando ero piccola mia madre mi aveva detto che con il mio bel sorriso e la mia allegria potevo fare qualsiasi lavoro volessi fare, ma alla fine dopo la sua morte la mia vita era già stata scritta da Daniela." Risposi lavando i bicchieri.

"Ci chiamavano ragazzini" [Jason X Rader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora