Il giorno dopo Jungkook si svegliò più tardi del solito a causa del rientro a casa dell'altra sera.
Si alzò dal letto però notò che tutte le tapperelle erano ancora chiuse, nessun rumore della televisione in salone, o le lamentele di suo padre adottivo.
perché è tutto così silenzioso? si chese tra sè e è.
Scese le scale per andare in salotto ma nessuna traccia di niente.
Tutto buio.Accese cosi le luci per riuscire a capire bene cosa stesse succedendo, si dirige in cucina e subito un foglietto attira la sua attenzione.
"Ragazzino io e tuo padre siamo andati all'estero per affari molto importanti.
Non siamo certi quando rientreremo a casa, quindi in nostra assenza la affidiamo a te. Pulisci tutte le stanze dalla polvere e mi raccomando tutto deve luccicare sotto i nostri occhi altrimenti conosci già le conseguenze.Darcy Miller e John Miller."
Finì di leggerla e la buttò subito dopo nel cestino.
"altrimenti conosci già le conseguenze" bla bla bla dice sempre le stesse cose, menomale che mi lasciano casa libera ne avevo abbastanza.
Borbottò andando ad aprire il cassetto e a mangiarsi un biscotto al volo.
Poi usci e decise di approfittare del giardino davanti casa sua.
Si sedette sulla panchina e si perse nella bellezza del cielo.
Sembrava così infinito ai suoi occhi.
Così immenso e sereno.
Gli ricordava molte cose come quando dalla finestra del suo orfanotrofio lo guardava sognando di guardare lo stesso cielo con una famiglia adottiva.
E a quanto pare il suo sogno si è avverato ma non secondo le sue aspettative.
Lo aveva solo imparato ad accettare, fu il destino a scegliere la sua vita.
Perso nei suoi pensieri non si accorse di una presenza di fianco a lui.
Il biondo si era appena seduto tranquillamente vicino al corvino non interrompendo i suoi pensieri.
"Ma non riesci proprio a stare da solo?" chiese il minore girandosi verso di lui.
Non ottenne una risposta quindi si limitò a guardarlo e analizzarlo.
Sembra un modello commentò con se stesso.
"E tu non riesci proprio a non guardarmi?" ribatte il maggiore girandosi a sua volta verso il minore.
Ora i loro occhi erano incollati l'uno all'altro, nessuno osava stogliere lo sguardo.
Come se gli occhi potessero parlare al posto della bocca.Jungkook dopo secondi che sembravano essere stati un'eternità si schiarì la gola e tornò a osservare il cielo.
"Alcune volte mi chiedo a cosa pensi ogni volta che ti vedo assorto ad ammirare qualcosa" confessa il biondo con un tono molto pacato.
"In verità io non penso quando osservo, mi godo solo l'atmosfera perché mi sento a casa, a mio agio."
Il maggiore annuisce alzandosi dall panchina e mettendosi davanti al campo visivo del minore.
"Non fare domande, stanotte alle 2 ci troviamo davanti al cancello del retro" sussurra Taehyung, non avrebbe accettato repliche. Così si incamminò versi casa lasciando Jungkook mi confuso e incredulo.
Vuole andare lì ancora una volta... e con me? la mente del corvino non stav lavorando bene, ma in ogni caso ora che i suoi padrini non ci sono quindi voleva almeno fare una passeggiata di notte.
Si fecero le 2 di notte e il maggiore era già davanti al portone.
"Quanta fretta" disse ad alta voce il corvino raggiungendolo.
Fecero la stessa strada dell'altra volta e arrivarono dopo pochi minuti davanti al laghetto.
Come sempre la luna splendeva, quella sera anche più del sole.
Taehyung corse leggermente e si rotolò nell'erba bagnaticcia, ridendo dal nulla.
Il minore lo seguì e si sedette vicino a lui accovacciato sulle ginocchia, scrutando la luna attentamente.
"Dai Jungkook, giochiamo a qualcosa... Obbligo o verità!" esclama il biondo scuotendolo, oggi era più solare del solito.
Jungkook alzò gli occhi al cielo abbastanza infastidito dal suo improvviso schizzo di emozioni.
Taehyung lo pregava di distrarsi e divertirsi un po' insieme a lui continuando a scrollare la sua spalla.
"Oh vabene! Ma smettila di scuotermi cosi" si lamentò il minore accettando finalmente la proposta del maggiore.
Quest'ultimo si alzò felice ed emozionato, decise di andare a farsi un bagno e di giocare li dentro, sarebbe stato più divertente.
Così si tolse la maglia e rimase in pantaloncini.
Lo sguardo di Jungkook cadde involontariamente sul suo corpo snello e asciutto.
Il maggiore lo nota con la coda dell'occhio e sorride leggermente per poi buttarsi in acqua.
Ma deve sempre entrare in acqua?
disse tra se e se mentre lui se ne stava sull'erba tranquillo e rilassato.
"Jungkook! obbligo o verità?" urla leggermente il biondo continuando a nuotare vicino al minore.
"È da molto che non ci gioco..." si fermò pensando a quando lui e Jimin ci giocavano sempre con altri ragazzi dell'orfanotrofio.
"Obbligo" concluse sempre il corvino volendo sfidare il maggiore.
"Togliti la maglia e tuffati" ordinò Taehyung fissandolo attentamente e aspettando una risposta da parte sua.
Jungkook si fermò ancora una volta.
Non sarebbe riuscito a togliersi la maglia dopo tutto quello che aveva fatto al suo corpo.
Si irrigidi e iniziò a fissare un punto indefinito senza dare alcun segno di risposta.
Il biondo capì subito quale fosse il problema, è sempre stata una persona empatica quindi per lui era evidente che qualcosa non andava.
Uscì dall'acqua e prese il minore pervil braccio fino ad arrivare alla riva del laghetto.
I loro piedi erano inzuppati di acqua e Jungkook voleva solo sparire in quel momento.
"Oggi siamo venuti qua per divertirci e non a pensare alle cose negative, non sentirti giudicato o a disagio ti prego" disse con dolcezza il maggiore cercando un contatto visivo che a stento ricevette.
Jungkook incredibilmente dopo tanto tempo si fidò di una semplice persona.
Per la prima volta in tutti quegli anni passati si sente a suo agio vicino a quel ragazzo.
Così lentamente se la tolse e la lascio cadere sull'erba fresca.
"Ti dimentichi l'altra parte dell'obbligo" rise leggermente il biondo spingendolo improvvisamente in acqua.
Jungkook cadde e subito risalì a galla, non aveva mai imparato a nuotare bene e li menomale che riusciva a toccare.
"Ma quanti anni hai! cinque?" urlò infastidito tralasciando però uno strato di divertimento.
Taehyung lo raggiunse tuffandosi appositamente di fianco a lui per schizzarlo ancora di più.
"Hai finito di fare il burlone?" gli chiese ironicamente il corvino schizzandolo il doppio di più.
I due ormai stavano ridendo come degli stupidi facendo gara a chi più riusciva a schizzare più forte.
"Facendo tuffi e schizzandosi senza una fine li portò a consumare energie.
Così si misero a fare il morto a testa in su e a guardare le stelle luccicanti nel cielo.
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From my window || taekook [in corso]
FanfictionJungkook a soli 4 anni dopo la morte dei suoi genitori, viene portato in un orfanotrofio nel quale ci resta fino a quando una severa famiglia lo adotta. Jungkook verrà maltrattato e usato da loro per anni e questo lo porterà a non provare più nient...