4장: Manobal Lisa

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Ero ormai sveglia dall'alba e avevo aspettato che mia madre se ne fosse andata di casa per poter entrare, mi ero accomodata a qualche viale più lontano da casa e avevo atteso nascosta. Abbracciata tra le mie braccia, cercando di riscaldarmi. Una volta che era uscita, entrai in casa e salii al primo piano girando verso sinistra dove c'era la porta della mia camera e afferrai quei libri fotocopiati che avevo per studiare. Non avevo fatto neanche un rumore, questo me la diceva lunga sulle mie abilità da ladra.

Stavo studiando da parecchie ore, ma continuavo a distrarmi.

Ero seduta sul balcone e ogni tanto alzavo lo sguardo per osservare l'alba. Ormai ero distratta da quei colori che non mi impegnai minimamente a finire i compiti per quel giorno.

«Lisa!» Sentii mio fratello chiamarmi, con quel tono di voce così basso e quasi sul punto di piangere, mentre mi picchiettava sulla coscia. Lo presi tra le braccia e lui si appoggiò al mio petto guardando il cielo, stringendo le sue braccia intorno alla mia vita e stringendo i vestiti. «Mamma non ha preparato la colazione.» Osservò massaggiando l'occhio, lo guardai.
Osservai quel piccolo nasino che si ritrovava, quelle labbra piene e piccole, era davvero un bel bambino.

«Dopo ci fermiamo a prenderti un cornetto.» Gli baciai i capelli ricci, stringendolo forte a me,e lui osservò il mio libro di fisica.

«Cos'è?» Aveva una voce dolce e assonnata.

«Nulla, sono compiti.» Lui alzò i suoi occhi neri come la pece su di me e poggiai i libri a terra e iniziai a fargli il solletico. «Tu cosa ci fai alzato?» Stava ridendo così tanto e scalciava che mi faceva ridere anche a me.

Quando ci bloccammo, lui mi disse: «Ho bagnato il letto!» Non mi guardò nemmeno negli occhi, sapevo che si vergognava ma io non mi ero mai arrabbiata con lui. Non era colpa sua, era piccolo.

«Hai fatto un altro incubo?» Lui annuì e lo strinsi a me entrando in casa. Si era cambiato e sicuramente aveva cambiato anche le coperte e le aveva nascoste nel nostro nascondiglio per quando faceva la pipì a letto.

Lui si strinse a me, mentre salivo le scale per arrivare al primo piano e iniziare a levare le coperte. Mio fratello si preparò lo zaino e quando conclusi li misi dentro l'asciugatrice.

Lui mi corse sulle spalle esclamando: «Ti ho preso brutto cattivo.»

Mi alzai in piedi facendolo scendere e iniziai a correre per tutto il corridoio esclamando: «Non è vero. Io sono brava, sto dalla vostra parte.»

«Allora perché hai ucciso uno dei nostri?» Mi domandai e boccheggiai facendolo ridere, l'avevo fatto apposta perché sentire quella risata dolce e felice mi rendeva gioiosa.

«Ehm... mi ha puntato la pistola contro.»

«Sei una lurida bugiarda.»

«Lurida lo dici a tua mamma.» Esclamai facendolo ridere ancora più forte. Fece finta di spararmi ed io mi inginocchiai portandomi una mano al petto e allungando l'altra. «Mi fidavo di te.» Feci finta di cadere e quando lui si avvicinò lo presi in braccio e corsi nella mia stanza. Lo distesi sul letto ed iniziai a fargli il solletico.
Mi bloccai quando sentii il mio cellulare squillare. Afferrai in fretta e risposi: «Pronto?»

«Signorina Manobal Lisa?» Mi pietrificai, guardai mio fratello e poi con voce ferma decisi di rispondere.

«Con chi parlo?» Domandai con quel poco di coraggio che riuscii a trovare, di solito non reagivo in quel modo ma temevo che riguardasse mio padre.

«Salve sono l'avvocato di suo padre, le chiedo di incontrarci perché ho delle notizie.»

«D-di che tipo?» Domandai portandomi una mano sul cuore, avevo sempre paura che gli fosse successo qualcosa di brutto.

Not love || LisooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora