19장: Manobal Lisa

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Il giorno seguente non andai a scuola, restai la mattina con mio padre in ospedale. Avevo bisogno di dover passare del tempo con lui, mi sentivo in colpa per come l'avevo tratto in quegli anni. Mentre il pomeriggio andai da Jisoo, la quale mi accolse con un raggiante sorriso mentre giocava con i videogiochi con Minjun. Aveva le gambe incrociate e stava lottando, era fottutamente brava al punto che due minuti dopo Minjun si alzò dando un calcio alla sedia. Minjun indossava la sua divisa della squadra, aveva una partita a breve e pure aveva deciso di stare con la sua amica prima che iniziasse.

«Tu anche dopo che sei passata tre settimane in coma, sei fottutamente brava!» Rise la ragazza mentre si spostava una ciocca di capelli e lui la abbracciava dandole un bacio tra di essi. «Ciao, Lisa-bulla.»

«Ciao, Minjun-schiappa.» Mi strinse la mano ed io le baciai la guancia, per poi mettermi seduta affianco a lei.

«Come stai?» Alzai le spalle e lei mi disse: «Ho contattato la mia ragazza, le ho chiesto di venire qui.»

«La tua ragazza?» Domandai tossendo, lei annuii sorridendo. «Non ricordi?»

«Perché siete tutti così sorpresi quando lo dico. Ophelia mi ama e non mi tradirebbe mai.» Osservò con le lacrime agli occhi.

«Come va la memoria?» Chiesi cercando di cambiare argomento.

«Hanno detto che ci sono dei pezzetti ancora fuori posto, ma incontrando e parlando le persone dovrei ricordare.» Esclamò contenta, non sembrava preoccuparsi del fatto che alcuni ricordi non li aveva ed altri erano troppo vecchi e non più veri. Come quelli sulla sua ragazza.

«Ecco.» Affermai afferrando i quaderni con gli appunti di quelle settimane e gliele diedi sulle gambe, lei aprì il quaderno ed iniziò a leggere la mia scrittura. Si appoggiò sul cuscino ed iniziò la sua lettura. Il telefono iniziò a squillare ed io risposi sbadigliando: «Ciao!»

«Lisa stai da Jisoo?» Era Daniel e il mio cuore iniziò a battere forte, corrucciai la fronte senza capire il motivo.

«Si, perché?»

«A che ora credi di finire?» La sua voce mi fece rabbrividire.

«Credo alle cinque, perché?» Avevo la voce che tremava, ero emozionata?

«Provo a non farmi menare da te.» Sorrise chiudendo la chiamata, restai in silenzio guardando lo schermo spegnersi. Nonostante mi sentivo strana, mi venne da sorridere.

«Chi era? Un sorriso così può fartelo venire solo chi ami.» Affermò mentre lanciava uno sguardo alle mie spalle, mi voltai e trovai Ophelia che ci guardava con la fronte corrucciata. Jisoo scese dal letto e corse verso di lei, baciando le sue labbra.

«Ciao, amore. Come mai non sei venuta a trovarmi?» Chiese tirandola per il braccio verso al letto, lei guardò me ed io alzai le spalle. Indossava una gonna aderente corta e zebrata, mentre sopra un top aderente che mostrava la forma dei suoi seni e la pancia bianca.

«Kim ti ricordo che noi due ci siamo lasciate, mi hai visto a letto con la mia ex.» La voce era tagliente, quasi come se la sua lingua le stava per tagliare la testa. I suoi capelli non erano più viola ma bensì blu e aveva la parte sinistra rasata dove si poteva notare il tatuaggio di una rosa.

«Cosa?» Domandò con gli occhi colmi di lacrime. «Impossibile, non prendermi in giro dai. Non è divertente. Sai che non mi piace quando lo fai, tu non la ami più.»

Ophelia le schiaffeggiò il volto urlando: «Io non ti ho mai amato, stupida ragazzina.»

Mi alzai afferrando i capelli e poi dandole uno schiaffo in pieno volto: «È stata in coma, ha un amnesia temporale. Razza di troia.» Ero così infuriata che non riuscivo a trattenere la mia rabbia, sentivo l'ira percorrere il mio corpo velocemente, la mente annebbiata.

Not love || LisooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora