5장: Kim Jisoo

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Dopo aver parlato con Lisa, mi ritrovai ad andare in palestra con la testa più che confusa di prima. Incredula per quello che era appena successo e per come si era dileguata in fretta. Era stata lei a chiedere al preside di farsi dare una mano ed era sempre stata lei a lasciarmi da sola in corridoio senza parole.

Come se non volesse che sapessero che lei studiasse o che le importasse della scuola. Certo anch'io non ero così entusiasta di quella proposta, ma non potevo rifiutare dopo che il preside me le aveva chiesto. Lei l'aveva fatto apposta, era stata furba nella sua mossa. Era consapevole che io l'avrei risposto negativamente, quindi era direttamente andata dell'unica persona che non poteva ricevere un rifiuto.
Nei miei confronti non era mai stata così propensa, forse l'aveva fatto solo per qualche scommessa o per sapere di più su quello che era successo con lei...

Ophelia.

Chissà cosa stesse facendo, forse stava baciando la sua ragazza. Forse stava ridendo con lei di me, di quanto fossi stata stupida ed ingenua. Se potessi, tornerei indietro e non mi fidanzerei con lei; ma lo so io e lo sa lei, non cambierei mai quello che era successo. Quello era stato troppo importante per me, per la mia crescita e per tutto quello che aveva portato a susseguirsi.

Fui riportata alla realtà con una pallonata in pieno addome, il pallone echeggiò a terra ed io mi piega in due dal dolore. Sentivo lo stomaco contrarsi per il forte impatto ed ero certa che stessi per svenire, magari per mancanza d'aria. Ma non fu così, qualcuno corse verso di me e con tono lontano sentii: «Jisoo, stai bene? Mi dispiace. Non ti ho visto.»

Con un movimento svelto lo spostai e mi ritrovai a correre nel bagno per vomitare. Avevo lo stomaco debole per il nervosismo e ciò significava che avrei vomitato facilmente quella giornata. Quando uscii dal bagno delle femmine, tutto era normale ed io mi trascinai con un libro sotto al braccio, fino al cortile e sotto ad un albero iniziai a leggere.

Poggiai il libro, Il circo della notte, sulle mie gambe e una raffica di vento mi diede il benvenuto nel nuovo nascondiglio. Con la schiena poggiata contro il tronco dell'albero, iniziai a leggere nel silenzio assoluto talvolta interrotto dalle urla nella palestra. Lo stomaco mi faceva ancora male, ma la tranquillità del vento e di un buon libro riusciva sempre a farmi tranquillizzare. Anche nei momenti peggiori della mia vita, la lettura aveva tale sfumatura. Il mio respiro si rilassava e la mia mente non vagabondava più su nessun tipo di pensieri. Le mie emozioni non minacciavano più di farmi sentire male. Continuavo a sfogliare le pagine, a leggere il contenuto all'interno e sentire che quasi non c'era nulla da temere.

✧✧✧✧

Conclusa la giornata scolastica, Jiu e Minjun mi accompagnarono a casa. Il tempo non era più un diluvio, ma era ancora nuvoloso e scuro. Ma durante il tragitto fui sommersa da varie domande, tutte riguardanti Lisa. Subito avevo parlato e mi sentivo in colpa da aver rivelato il segreto, ma loro erano i miei migliori amici e dovevano, o meglio volevano, sapere tutto.

Mentre aspettavamo che il semaforo diventasse verde, Minjun affermò: «Se quella piccola troietta, l'ha fatto solo per sapere cose in più su tu sai chi... io l'ammazzo.»

«Smetti di chiamare le ragazze che cambiano ragazzo ogni giorno, come qualcuno di mia conoscenza. - Lanciai uno sguardo eloquente ad Minjun che in risposte tamburellando le dita sul manubrio. - Troie, puttane. Tu sei un puttaniere e non ti chiamano troio.»

«Non esiste come parola.» Osservò la mia migliore amica ridendo. «La mia amica ti ha zittito.»

«È anche mia amica, scema.» Affermò lui scompigliando i miei capelli. «Tu sei fin troppo buona anche con chi ti ha fatto star male.»

«Non rovinarmi i capelli, Jun.» Sbuffai allontanandomi da lui e facendo ridere tutte e due. Finalmente il verde uscì e il mio amico fece partire la macchina, raggiungendo il cortile di casa mia.

Not love || LisooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora