Prologo

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Angel era caduto a terra, sentiva il corpo dolorante ed era probabile che avesse un osso dell'ala sinistra spezzato. Si alzò mettendosi seduto e, alzando la testa, fissò i suoi compagni.

-Ok, mi arrendo!- Gridò verso di loro.

Li vide planare e avvicinarsi a lui, Monique aveva lo sguardo preoccupato vedendo l'ala in una posizione strana.

Jay gli si mise dietro, la tastò qualche momento e lo fissò. -Non è rotta, è solo slogata. Te la sistemo.-

La prese con due mani e tirò facendo fare un rumore di ramo spezzato.

Il più giovane non emise fiato, teneva la mano stretta a quella della compagna e poi esalò un lungo respiro.

-Grazie ora sto meglio.-

-Quindi, che te ne pare dei nostri progressi?- Gli chiese Jay.

-Possiamo fare di meglio, dobbiamo fare di meglio. Ricordate che oltre ai cavalieri, dovremo combattere anche con noi stessi per non diventare come loro.-

Un lento applauso si sentì alle loro spalle, si voltarono tutti a guardare Enos.

In quelle settimane era raro vederlo sia di giorno che di notte, era molto simile a un fantasma, che appariva e spariva in pochi istanti.

Dovendo occuparsi di un mondo con quasi otto miliardi di persone, non c'era dubbio che aveva il suo bel da fare.

Anche se ancora Angel non capiva come facesse.

-Bentornato, abbiamo lasciato qualcosa da mangiare in cucina, se hai fame.- Gli disse Monique sorridendo.

-Grazie, ma io non mangio mai.-

-Sei a dieta per fare la fotomodella?- Gli rispose imperterrita la Nephilim.

Era strano ma il loro rapporto dopo il primo giorno era diventato così, continuavano a farsi battute, ridevano, ma sempre nel rispetto altrui.

-Hai dormito un poco?-

-Con il casino che fate, terreste sveglio un moribondo!- Rispose sedendosi sempre nel nulla.

-Questa si chiama invidia, dovresti incontrare più spesso quello in rosso, e giocare di più.-
Angel e Jay fissavano la compagna con gli occhi sgranati, per farla tacere su questioni troppo scottanti.

-Se gioco come fate voi, mi spezzerei tutte le ossa.- Le rispose facendole la linguaccia e alzandosi. -Devo andare.-

-Vai a scopare, che ti farebbe bene qualche ora senza morti sulla terra, e tu saresti più rilassato!-

-Monique!- Angel la riprese mentre vedevano Enos scomparire ridendo.

-Che c'e? Mica gli ho detto di strapazzarsi!-

-Ti rendi conto che tu parli così a una sorta di Dio, e non uno qualunque, ma a uno dei tre della Morte.-

-E quindi? A lui piace che gli parli onestamente. Sapete benissimo che come figlia di Lilith i miei pensieri cadono sempre lì.-

Jay sorrise e diede una pacca sulla spalla al compagno. -Non cambierà mai, non puoi nemmeno convincerla diversamente. Non l'amiamo proprio perché è così?-

Angel si mise in piedi e ritrasse le ali con una piccola smorfia. -Sí, noi la amiamo perché e così.- Disse anche lui guardando la Predestinata.

-Ormai lui è abituato a ciò che gli dico, se cambio ora atteggiamento non mi riconoscerebbe nemmeno.-

***

-Venite vi faccio vedere un trucco.- Disse ai tre Enos, entrando nella casa, aveva fatto sparire la falce e il mantello con il cappuccio nero.

I Nephilim lo seguirono fuori fino ad uno dei confini di quel posto, entrarono in una grotta e dopo un'ora uscirono fuori dall'altra parte.

La terra era meno desolata, ma quello era il meno: era il cielo che era spaventoso e particolare.

-Che diamine è?- Chiese Jay guardando per aria.

Monique corrugò la fronte. -Ho la sensazione di aver già visto qualcosa di simile.-

La morte annuì. -Tutti lo vedono prima o poi, chi più volte chi meno volte. Qui è dove portiamo le anime. Da qui le loro strade hanno vari possibili percorsi, possono tornare in vita, possono proseguire e andare a farsi giudicare, o possono rimanere e riposare.-

Angel studiava quel cielo impressionato.

Al posto del Sole c'era un contorno infuocato e al suo interno era come se fosse un altro mondo.

-Non è solo quello, è un Mondo parallelo!- Esclamò coprendo l'occhio umano e guardando dentro.

Enos annuì e alzò la mano cambiando ciò che si vedeva dentro.

-Un altro?- Chiese il giovane. -Quanti ne esistono?-

–Non ne ho idea.-

-Ti occupi di svolgere il tuo lavoro anche in quelli? Come ci riesci? Non ti manca il tempo?- La sfilza di domande da parte di Monique lo fece ridere.

-Voglio fare un regalo ad Angel, ma prima devo spiegarvi come noi divinità della Morte usiamo i nostri poteri.- Alzò di nuovo la mano, nel cielo rimase quella sorta di cerchio di fuoco, al suo interno si vedevano un'infinità di pianeti, erano tutti la Terra.

Nephilim, alla ricerca di Samael**Serie Nephilim 5**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora