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-Io non sono un normale Nephilim, figlio di un Caduto.- Disse loro dopo un sospiro infastidito. -Io sono figlio di un Caduto con un'Angelo, che è diventato caduto dopo.-

I tre predestinati avevano soli due nomi sulle loro bocche. -Astaroth e Gabriele.- Disse il più giovane, facendo tremare le ali all'altro.

-In questo mondo parallelo, Gabriele non è mai tornato dai suoi giorni da caduto. Le cose divennero diverse. Quindi non sono un Nephilim, sono...- Rise senza allegria. -Non esiste nemmeno un nome per ciò che sono!- Ringhiò guardandosi le mani.

Chiuse gli occhi e poco dopo tornò tranquillo, fece rientrare le sue ali e si mise di nuovo seduto sulla poltrona. accavallò la gamba destra sulla sinistra e li guardò come se fossero dei moscerini.

-Torniamo a voi. Come potete essere il cavaliere bianco, ed essere tre Nephilim?- Chiese corrugando la fronte di nuovo.

-Non lo sappiamo, abbiamo scoperto da poco che l'anima del Cavaliere si è spezzata in tre parti e che i predestinati sono nient'altro che il ritrovarsi della stessa anima.- Anche Angel si era tranquillizzato ed era tornato normale, sedendosi di nuovo accanto ai suoi compagni.

-Per ora vi credo, ora raccontatemi tutto dall'inizio sino a come siete finiti qui.-

-Ho un modo più veloce.- Gli disse Angel allungando la mano. Nell'anno dai Vampiri, Jure lo aveva allenato in modo che potesse toccare le altre persone senza assorbirne i loro poteri o i loro ricordi, ma poteva proiettare i suoi ricordi e far sapere agli altri ciò che volevano.

L'altro lo guardò socchiudendo gli occhi. -Cosa vuoi fare?-

-Ti farò vedere i miei ricordi di questi anni, poi sceglierai se crederci o meno.-

Gli guardò la mano tesa per un lunghissimo momento, sembrava averne paura, ma anche affascinato.

-Va bene.- Gli rispose allungando la sua che era coperta da dei guanti bianchi. Angel corrugò la fronte, dove aveva già visto quei guanti?

Gli tolse il tessuto e si portò la mano sulla fronte e chiuse gli occhi per alcuni istanti, anche l'altro li chiuse e dopo poco li riaprirono fissandosi a lungo.

-Mi credi ora?-

-Sì, ti credo.-

Non aveva guardato nell'altro, non sapeva che poteri potesse avere, quindi gli lasciò la mano e gli sorrise. -Ora che sai tutto di me e dei miei Predestinati, potremmo almeno sapere il tuo nome?-

-Il mio nome completo è Agatho Daimon, potete chiamarmi Agatho.-

-Provenite tutti dal nostro periodo dell'antica Grecia, il tuo significa Demone Buono.- Disse Jay.

-Era anche qui l'Antica Grecia. ma diciamo che gli storici l'hanno cancellata come cultura dalle mappe. Devo mostrarvi come si presenta qui il mondo.- Fece un gesto con la mano e un rotolo alto più di un metro, arrivò da non si sapeva dove e si srotolò davanti ai loro occhi.

i continenti erano gli stessi, ma avevano altri nomi scritti in un latino particolare. -Qui gli antichi romani conquistarono tutto, non ci furono altre guerre che quelle per i territori. Ma cancellarono le altre culture, assorbendone i contenuti e facendole proprie.-

-Tutte le razze diverse dagli uomini?- Chiese Monique fissando la mappa.

-Credo ci sia un'unica razza uguale su ogni mondo parallelo in cui andrete: gli Inquisitori.-

-Questo spiega tutto?-

-Magari a voi non dice nulla, ma su questo mondo un uomo su due è un Inquisitore.- Rispose facendo di nuovo con la mano quel gesto di prima e la mappa si arrotolò e volò attraverso la stanza infilandosi in una scatola.

***

L'anziana di prima era entrata con un vassoio con delle tazze e una teiera, la mise sbattendola su un tavolino basso e andò via furiosa.

-Scusate i suoi modi, ma non ama che arrivino persone in casa mia. È solo preoccupata. siamo sempre in meno di noi.-

-Venite via con noi.- Propose Angel serio.

Agatho sorrise e scosse il capo. -Non possiamo, ci sarebbe un sconvolgimento per tutti i mondi paralleli, anche il vostro e, sinceramente, non ho voglia di combattere per una causa non mia.-

-In realtà è una causa comune, L'apocalisse e il diluvio avverrebbe simultaneamente su ogni mondo parallelo. Solo che da noi arriverebbe prima che da voi.-

Lo videro sospirare mentre si portava una mano sulla fronte. -Il cavaliere bianco non dovrebbe mai più tornare su questo mondo, secondo le leggende e le superstizioni.-

-Ce ne sono altri tre anche qui, solo che magari si tengono ben nascosti, per ora.-

-La storia da noi si è evoluta in modo diverso, non credo ci siano altri cavalieri, ma chiederò a chi può confutare queste teorie.- Prese da un tavolino alla sua destra un piccolo campanello e lo suonò due volte.

La solita vecchia entrò sbattendo la porta e fissò tutti. -Che c'è ora? Posso sbatterli fuori?-

-No, mi serve che ricordi alcune cose per noi.-

Anche se si vedevano solo i suoi occhi, la sua espressione doveva essere di estremo fastidio. -Di che genere?-

-L'apocalisse, il Diluvio. I cavalieri erano quattro?-

Si videro le sopracciglia di quell'essere alzarsi per la sorpresa, poi voltò lo sguardo sui Nephilim. -Ah, venite da quel mondo lì.- Commentò acidamente.

Si spostò per la stanza, andando a sedersi su uno sgabello vicino al caminetto, si portò le mani sul velo e lo tolse, mostrando il volto di una giovanissima donna, non era una vecchia come avevano pensato. aveva gli occhi gialli con una linea orizzontale nera come pupilla, i capelli corti e neri. Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi a lungo prima di riaprirli e fissare il suo padrone.

-Nella mia tribù le storie non si sono mai scritte, venivano mostrate ai bambini fino a quando diventavano degli adolescenti, erano i racconti dei nostri avi, riportati per secoli fino a noi. Quindi vi racconterò cosa successe prima che il mondo esistesse.- Videro che alzava una mano e davanti a loro comparvero delle immagini, erano tridimensionali, come se fossero in una sala di un cinema a vedersi un film.

Nephilim, alla ricerca di Samael**Serie Nephilim 5**Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora