unexpected

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6:00 pm
avevo appena terminato la chiamata con sarah, mi disse che continuava a pensare alla discussione avuta il giorno prima e gli dispiaceva tantissimo, io la credevo, si vedeva e per questo accettai di andare da lei a dormire anche se non credevo fosse una buona idea per quanto accaduto la sera prima con il fratello, ma non ci pensai più di tanto e quindi iniziai a prepararmi lo zainetto.
"ehilà" dissi appena la vidi
"ei"
la tensione non era poca e potava notarlo chiunque.
vidi rafe scendere le scale, senza degnarlo di uno sguardo, ma lui mi notò lo stesso
"ci hai preso gusto a venire qui, o mi sbaglio?"
"piantala rafe" disse Sarah mentre faceva l'ultimo sorso di caffè
"di certo non sono qui per te" ma non mi rispose accennò un semplice sorriso per poi chiudere la porta di ingresso dietro le sue spalle.

"io ti voglio un mondo di bene ma so come è fatto mio fratello, per lui le ragazze sono come dei giocattoli, una volta consumate le può anche gettare e non avrei mai voluto che ti facesse una cosa del genere, è vero ho reagito di impulso e in maniera arrogante e per questo ti chiedo scusa, ma le cose che ho detto sono semplicemente pura verità"
" posso farti una domanda?"
"certo spara" disse sarah
"come mai si comporta così?  non mi riferisco solo alle ragazze, dico in generale"
"in realtà litiga molto spesso con mio padre e rigetta tutta la sua rabbia con la droga e le ragazze, è sempre intrappolato nei suoi pensieri e non riesce mai ad aprirsi con nessuno, è molto difficile che lo faccia"
"gli avete mai provato a dare una mano?"
"non vuole mostrarsi debole"



"dai ma è una cosa impossibile" disse ridendo come a che
"aspetta vado un secondo in bagno" dissi continuando a ridere mentre mi alzavo dal letto.
Mentre mi asciugavo le mani sentì delle urla provenire dal piano terra, non seppi resistere e quindi mi sporsi per vedere quello che stava succedendo
"per cosa hai spesso tutti quei soldi eh? per la droga presuppongo"
"anche se fosse non sono cazzi tuoi"
"io sono tuo padre rafe"
ma a lui non andò giù questa frase e sferrò un pugno al muro.
"rafe,rafe,rafe" cercò di calmarlo il padre ma con scarsi risultati, iniziò a salire le scale
"cazzo cazzo cazzo" bisbigliai a me stessa
"e ora che faccio" dissi guardandomi attorno ma l'unica situazione fu il bagno.
Sbirciai dalla serratura per sapere dove fosse per capire se me ne potevo andare, con passo diretto lo vidi salire le scale e cacciare una bustina con della polvere bianca da dentro la sua tasca, mi feci gli affari miei e tornai da sarah.u
"ma che hai fatto tutto questo tempo"
"ho fatto una partita a carte sai, cosa si fa nel bagno?" risposi con fare ovvio.

erano le quattro di notte la bionda prese sonno mentre io rimasi sveglia persa nei miei pensieri, decisi di andarmi a fumare una sigaretta in giardino ma nel mentre scendevo le scale vidi rafe tirare col naso sulla tavola della cucina e mi impressionai nel vederlo, raccontato era una cosa ma vederlo era decisamente tutt'altro ma non volevo avere altre discussioni quindi cercai di rimanere inosservata ma con scarsi risultati quindi scattò in piedi e si diresse verso di me con passo spedito
"non osare farne parola con nessuno oppure giuro che ti uccido con le miei stesse mani"
"rafe calmati, non lo dirò a nessuno però adesso smettila"
"Facile a dirlo" disse facendo una risatina isterica
"lo so che non è  facile ma non è così che si affrontano i problemi, farti del male è la maniera giusta per andare avanti secondo te?"
"nonono" disse facendo avanti e indietro
"tu non capisci"
"allora fammelo capire"
non mi calcolò e si mise seduto sul divano appoggiando i gomiti sulle ginocchia
"io-io non te lo so spiegare"
mi misi seduta vicina a lui  cercando di calmarlo
"non c'è bisogno che tu mi spiega e non voglio saperlo ma devi uscire da questa situazione"
si voltò per guardarmi, aveva gli occhi rossi dal pianto e le lacrime gli continuavano a scendere, dal nulla mi mise una mano sul braccio facendola salire alla mia nuca, non spiaccicai parola ero immobilizzata, man mano si avvicinò a me e prima che io potessi capire cosa stesse succedendo appoggiò le sue labbra morbide contro le mie, iniziò con un semplice bacio a stampo poi però mi chiese accesso con la lingua e io glielo permisi, il bacio però non era violento, era delicato e speranzoso con un pizzico di passione, il giusto insomma, quando ci staccammo la situazione era al quanto imbarazzante
"ora posso sapere il tuo nome" disse spezzando la tensione che si era creata facendomi sorridere e nel vedermi lo fece anche lui
"jane, ma j va benissimo"

Anime diverse || Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora