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Pov Amed

Perfetto, ora devo solo andare a chiedere a Vale e il gioco è fatto.

Certo che forse avrei prima dovuto chiedere a lui e poi proprolo ad Ale, vabbè, vedrò che posso fare.

A quel punto decido di alzarmi dal letto anche io e andare a prepararmi per la giornata anche se non ho nulla di particolare da fare come al solito.

Vado in cucina per prendere qualcosa da mangiare, noto sul tavolo un bigliettino, che probabilmente è quello che ho lasciato io.

Stasera al solito capannone per le 23
Non mancare, altrimenti ti concio male
Teo

Perfetto, ci si mette anche lui a scassare il cazzo, non mi ero ricordato di averlo lasciato li in cucina, spero solo che Alessia non l'abbia letto, non voglio farla preoccupare.

L'ultima volta ho vinto io, sono magrolino, ma le risse le vinco quasi tutte, anche se mi è costata qualche livido sul petto.

Mia madre sospetta già da un po'ormai che io sia in mezzo a chissà quali giri loschi, perché ogni tanto le faccio trovare qualche collana o bracciale d'oro in camera sua.

Se venisse a scoprire che combatto illegalmente rimarrebbe delusa da me e non riuscirebbe neanche più a guardarmi in faccia penso e questa cosa non potrei sopportarla.

Faccio colazione mi vesto e vado da Vale

Busso alla sua porta e viene ad aprirmi sua mamma

"Buongiorno, Valerio è in casa?"

"Si, te lo chiamo"

"Ciao fra, come va?"
Mi chiede battendomi il pugno

"Tutto bene, senti devo chiederti una cosa"

"Vai dimmi"

"Potrebbe venire alla festa una ragazza che vorrei conoscere meglio? Vorrebbe portare anche una sua amica"

"Fra perchè non me lo hai chiesto prima? La lista ormai è piena"

"Non puoi proprio fare niente?"
Lo guardo quasi con gli occhi dolci al che lui cede

"Va bene, toglierò qualche puttana e metterò loro"

"Grazie Vale, sei un amico"

"Di nulla"

Ci salutiamo e torno su, mia mamma dovrebbe tornare a breve così potrò nascondere il bigliettino di Teo e farle trovare già la tavola apparecchiata.

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Suona la campanella delle 12 così sfrutto il tempo dell'intervallo per raccontare a Kamila di ieri sera.

Andiamo nei sotterranei per fumare e avere più tranquillità, anche se in realtà non si potrebbe venire qui.

"Kami non puoi capire che è successo"

"Quando e con chi"
Mi chiede accendendosi una sigaretta

"Ieri sera con Amed"

"Che avete fatto?"
Mi chiede quasi spaventata passandomi la sigaretta per farmi fare qualche tiro

"Nulla di ciò che pensi stai tranquilla"
Rispondo frenando il pensiero che aveva in testa

"E allora cosa?"
Mi incita a proseguire

"Abbiamo passato la serata insieme e abbiamo dormito insieme, stessa stanza e stesso letto, la tuta che ho addosso ora è sua, l'ho usata come pigiama ieri sera"

"In effetti non te l'avevo mai vista"

"Ha anche detto che mi dona"
Dico sorridendo

"Sei davvero sicura di non aver fatto nulla"

"Giuro, neanche un bacio"
Dico alzando le mani

"Se devo dirti la verità ero tentata, ma non voglio fare io il primo passo, ah e comunque mi ha invitata ad una festa questo weekend e verrai anche tu, dimmi grazie..."

"E ci sarà anche lui?"

"Ovvio, se mi ha invitata lui..."

"Sarà l'occasione per presentarmelo allora"
Risponde Kamila dandomi una piccola gomitata sul braccio

"Sarà meglio andare, adesso suona e i prof o chiunque altro si incazza se ci trovano qui"
Dico guardando l'ora

"Giusto"

Kamila spegne la sigaretta sul muro e torniamo verso la nostra classe.

Non Sei Come Le Altre\\Amed 💕🌴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora