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Dopo poco tempo che ero lì ci sediamo a tavola e dato che non ci sono tanti argomenti di cui parlare ne tiro fuori uno io

"Zia, tu hai mai visto qui un ragazzo circa della mia età con i capelli neri ricciolini? Penso sia marocchino"

"Sai quanti ragazzi marocchini e con i capelli neri ricciolini ci sono in questi palazzi? Sii più specifica"

A dire la verità non so nulla di lui, nemmeno il suo nome.

"L'ho incrociato oggi sulle scale mentre salivo e per sbaglio ci sono finita contro, non so molto..."

"Così sul subito non saprei dirti chi è, mi spiace"
Mi risponde per poi riabbassare lo sguardo, sembra quasi le dia fastidio guardarmi in faccia e questa cosa mi infastidisce.

Finita la nostra cena di poche parole le do una mano a spreparare per poi andare direttamente nel letto a leggere qualche pagina del mio libro.

Il giorno seguente sarei dovuta andare a scuola, ma non ne ho molta voglia causa stanchezza accumulata oggi, quindi ho deciso di prendermi un giorno di relax.

"Alessia"
Vengo svegliata dalla voce di mia zia che mi scrolla la spalla aspettando che aprissi gli occhi

Mugulo come risposta e la lascio continuare

"Io vado a lavoro"

"Ok"
Dico per poi richiudere subito gli occhi per non perdere il sonno

Non ho idea di quanto tempo sia passato da quando mia zia è uscita, apro gli occhi e allungo il braccio verso al comodino per leggere l'ora dal telefono, sono le 10:30 così decido di alzarmi.

Vado in cucina e prendo qualcosa dal frigo per colazione anche se non c'è molto.

Una volta finito vado in camera e prendo dei vestiti, una maglia nera e dei cargo grigi per poi uscire a comprare qualcosa.

In altre occasioni non le avrei mai fatto questo favore, ma dato che ora devo stare da lei e devo mangiare anche io devo andarci per forza.

Una volta finita la spesa giungo di fronte al cancellino aprendolo ed entrando.

Le borse sono un po'pesanti e penso che ci metterò una vita a risalire tutti i piani.

"Forza Ale, ci tocca..."
Dico sollevando le borse iniziando a salire i gradini

"Vuoi una mano tesoro?"

Sento la stessa voce del ragazzo di ieri

Così mi giro e lo trovo appoggiato allo stipite della porta a vetri con le braccia incorciate e un sorrisetto stampato in faccia

"Si, grazie"
Rispondo quasi incredula che me lo avesse chiesto

"A che piano devi andare?"
Mi chiede

"Al quinto"

"Abitiamo allo stesso piano sai"
Risponde quasi cercando di iniziare una piccola conversazione

"Però non ti ho mai vista"
Continua girando lo sguardo verso di me

"I miei si sono trasferiti per lavoro così io sono venuta da mia zia per non andare con loro e lasciare tutto"

"Sei la nipote di Anna?"

"Si"

"Ah, senza offesa ma mi sta un po'sul cazzo, mi dice sempre di non fumare sulle scale"

"Perchè esiste qualcuno a cui sta simpatica?"
Dico scoppiando a ridere per poi far ridere anche lui

"Ecco siamo arrivati"
Dice lasciando le borse della spesa vicino alla mia porta

"Grazie mille"

"Di nulla"
Risponde sorridendo

Ha già sorriso troppe volte e io in quel suo sorriso mi ci sono già persa troppe volte.

Non Sei Come Le Altre\\Amed 💕🌴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora