CAPITOLO XX

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Isabel's pov:

Arrivai alla porta della sala comune, ma non sembravamo ancora giunti dove dovevamo andare.

Il ragazzino, infatti, mi lasciò sola a metà della rampa di scale prima di arrivare al piano terra.

Mi salutò e se ne andò subito correndo scaltro e impaurito.

Perfetto ora sono qui da sola come una cretina a sentire cos'ha da dirmi quel Riddle.

L'idea di rivederlo mi spaventava a morte.

L'ultima volta che l'avevo visto era stato come se lo avessi scoperto tutto d'un colpo, almeno esternamente.

Non l'avevo mai incontrato senza che fosse vestito di tutto punto con la divisa scolastica, invece ero finita a immaginarmelo nudo alle lezioni di Divinazione...

Come cambiano in fretta le cose.

Del nostro incontro temo sopratutto lui, ma anche il fatto di non riuscire a controllare il flusso dei pensieri e a ritornare a pensarci in certe situazioni non proprio adatte al momento.

Mi sembrò di arrossire al solo pensiero di essere colta in flagrante.

Mi appoggiai con la schiena al muro che circondava la rampa di scale e aspettai che il principino si facesse vivo.

Spero solo non si tratti di un brutto scherzo di qualcuno.

Stavo giocando con gli anelli tra le dita e con i braccialetti ai polsi quando sentii dei passi farsi strada dalla cima della rampa di scale.

Alzai subito lo sguardo in quella direzione che si scontrò con una figura prorompente dalla postura dritta e sicura.

L'eleganza con cui scese le scale fino a ritrovarsi davanti a me, quasi mi fece mozzare il fiato.

Basta Isabel. Contieniti.

Deglutii spontaneamente ritrovando il volto di Tom Riddle in persona che mi osservava cupo e senza una misera traccia di emozioni.

Entrambi i fratelli sembrano spenti e svuotati di ogni sentimento umano, tranne di quelli negativi.

Non riuscii a guardarlo negli occhi, ma cercai lo stesso di mostrarmi sicura di me.

Attesi che parlasse prima lui dato che non avevo assolutamente nulla da dire.

«Dov'è Mattheo?»

Chiese con superbia.

Ma è possibile che ogni volta che questo qui deve cercare il suo fratellastro fallito debba venire a chiedere a me?

Quasi sembra che abbia scritto "ufficio censimento" in fronte.

«Non lo so.»

Lui puntò i suoi occhi sui miei con più insistenza come per trovare la risposta che cercava.

Se mi stai leggendo la mente come tuo solito fare, non ho la minima idea di dove sia andato a scopare con la mia migliore amica il tuo fratellino.

«Non è mio fratello quel mezzosangue scadente.»

Come immaginavo, Tommy.

Era ovvio che stesse facendo un giretto nella mia testa mentre mi guardava con così insistenza.

«Perché ogni volta che lo cerchi chiedi a me?»

Trovai il coraggio non so dove di fargli quella domanda che tenevo in me da un po'.

Dopotutto che ho di speciale? Nemmeno ci parlo con Mattheo. O le volte in cui ci parlo, ci litigo.

Alla mia richiesta sembrò pensarci su se rispondermi oppure ignorarmi.

Chaotic | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora