CAPITOLO I

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BREVE INTERRUZIONE PRIMA DELLA STORIA
Scusatemi se faccio questa premessa, ma mi sembra necessaria per chi ha già letto le mie storie e per chi è qui per la prima volta.
In entrambi i casi vi ringrazio infinitamente, ma volevo iniziare dicendo che dalle ultime due creazioni la mia scrittura è cambiata molto.
Per la mia opinione è migliorata, per cui spero che possiate trovarla bella e coinvolgente nonostante abbia uno stile diverso da quello delle precedenti.

Ancora grazie a tutti, buona lettura.

Isabel's pov:

«Isabel Rivera ti giuro che se stavolta non alzi quel culo finisci male.»

La voce starnazzante e ormai alterata della mia sorellona mi aveva risvegliato non proprio delicatamente.

In realtà ero già sveglia da svariati minuti e la stavo ascoltando mentre cercava di farmi ritornare dal mondo fatato dei sogni.

«E tu fatti una camomilla o una bella scopata Gabri, sembri stressata.»

Ridacchiai tra me e me quando da oltre la porta la sentii sbuffare e imprecare a bassa voce mentre se ne andava.
Dopotutto aveva completato il suo compito e ora poteva tornare a farsi gli affari suoi.

Oggi saremo tornate a scuola entrambe e già l'idea di passare un altro anno a fare casini e combinare cazzate mi elettrizzava, tanto da farmi scattare giù dal letto.

Ormai era diventata una routine annuale immaginare e pianificare come avrei potuto divertirmi durante i prossimi mesi.

Solitamente per prima cosa devo fare colazione la mattina altrimenti gli zombi mi farebbero invidia, ma oggi mi sento talmente carica e sveglia che decido di partire direttamente col prepararmi.

Camminai per la mia camera e andai subito verso l'armadio ancora in pigiama e con i capelli disordinati che finivano su tutto il viso senza ritegno.

L'outfit del ritorno a scuola deve essere spettacolare e chiaramente nessuno meglio di me può crearne uno così.

Davanti ai miei occhi finirono immediatamente i miei amati jeans cargo color azzurro chiaro. Uno dei capi più belli che io abbia mai comprato.

Senza nemmeno ragionarci su, li presi e dato che faceva abbastanza caldo decisi di abbinarli con un body nero aderente che andava a risaltare la mia vita stretta e il seno.

Prima di metterli corsi in bagno e in nemmeno qualche secondo avevo già lavato il viso e mi ero pettinata per sembrare un minimo più decente.

Presi con impazienza i vestiti e tolsi in fretta il pigiama lanciandolo alla "vai che vai bene" sul letto.

Rimasi in intimo e misi subito il body togliendo il reggiseno dato che non mi serviva, poi aggiunsi anche i pantaloni.

Mi guardai allo specchio e rimasi incantata per svariati secondi a fissare come tutto l'abbinamento mi donava. Il seno era risaltato dallo scollo a "U", la vita stretta era evidenziata da entrambi i capi così come il sedere che sembrava ancora più bello di quanto già lo fosse, modestamente.

Tutta esaltata mi scagliai fuori dalla mia stanza correndo giù dalle scale come un uragano in corsa pronto a combinare disastri appena ne avesse avuta l'occasione.

«Ben svegliata capretta.»

Quel soprannome lo sentivo fin da quando eravamo bambine ed era diventato parte di noi. Ogni volta che lo pronunciava era come se fosse la prima e percepivo un tuffo al cuore che solo mia sorella poteva creare.

Ovviamente non gliel'avrei mai detto.

Andai saltellando euforica verso le mensole per recuperare del carburante per questa giornata.

Chaotic | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora