Capitolo 1

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Entro nella sala enorme che conosco ormai come le mie tasche, ben tre anni trascorsi qui a studiare, parti del corpo, come prendere impronte, psicologia... tutto qui

mi siedo al mio posto fisso, ormai c'è il mio nome scritto su quella sedia, mancano ancora cinque minuti all'inizio della lezione, il prof non è ancora arrivato, così estraggo il cellulare dalla mia borsa e chiamo Simo

-we bella mia come stai?-

-bene Simò, tu nella cupa Milano?-

-bene anche se mi manca la mia Napoli-

-ti manca da quando ti sei trasferito a Milano 5 anni fa Simò-

-eh lo so-

-che fai oggi?-

-registro un video con Richi, te?-

-ultima lezione poi torno da voi baby-

-madonna che emozione-

-a proposito di lezione è arrivato il professore a dopo baby-

-volevi dire a domani?-

-si hai ragione-

dico attaccandogli, domani ci sarà la mia laura e poi la festa! Simo e Richi scenderanno giù e poi, mi aiuteranno con il trasferimento... ok ora è meglio se mi concentro sulla lezione

lezione finita, prendo in spalla il mio zaino e mi dirigo verso l'uscita

-Dose due parole-

dice il professore, facendomi fermare e tornare indietro

-lei ha molto talento, forse la migliore tra questi studenti, so che farà strada in questo ambito, non permetta a nessuno di dirle cosa può fare e cosa no, perché se lei lo vuole può arrivare fino alla luna e tornare indietro-

-posso darle un'abbraccio o è troppo informale?-

il professore neanche mi risponde che mi stringe forte a se, questo è un professore diverso dagli altri, niente occhiatacce, niente battutine, nessun tipo di pressione... uno di quelli a cui vuoi bene anche se ti arriva un'insufficienza.

esco dall'aula con un sorriso stampato in faccia, come si fa a non essere felici dopo quelle parole? non si può.

entro nella mia auto, collego la mia musica e parte la mia canzone
"Chicago" di Micheal Jackson, inutile dire che conosco solo una strofa, ma mi mette di buon umore solo sentire questa canzone...

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entro in casa e non c'è nessuno, papà dovrebbe tornare sta sera, la mamma invece è a lavorare fino a pranzo.

così vado in camera mia, mi spoglio e indosso una tuta, poi entro in cucina e incomincio a preparare il pranzo per me e la mami

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sento la maniglia della porta girarsi

-sono a casa!-

urla mia madre, questa frase, penso di averla sentita ogni giorno della mia vita

entra in cucina e mi sorride vedendomi hai fornelli

-non è che diventi cuoca? Essere criminologa è un po' più pericoloso-

-mi piace il rischio-

dico mettendomi a ridere, mamma appoggia le sue cose e si siede con me in cucina

mamma è sempre gentile con me, non fraintendetemi, si arrabbia quando la camera è in disordine, e fa quei discorsi del tipo "un fidanzato non ti piacerebbe" ma lei è sempre rimasta affianco a me... e mi fa male dirlo, non è una cosa scontata, al giorno d'oggi è quasi un privilegio, tutte quelle disgrazie là fuori, forse è per questo che ho voluto studiare criminologia, per far giustizia.
O forse sono solo stati i troppi polizieschi che ho visto.

Spazio autrice ♥️
un po' corto, lo so, pian piano diventeranno più lunghi i capitolo ve lo giuro!
Bea è una ragazza studiosa, lo avrete capito, ama la sua famiglia e Michael Jackson.
Nel prossimo capitolo arriverà nella tanto cupa Milano...

lasciate una stellina se vi è piaciuto!
⭐️ ♥️

what if I fall in love? ~ Daniel D'addettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora