Capitolo 5

1.4K 46 7
                                    

POV DADDA

-e perché?-

Mi alzo e me ne vado in bagno...
la sua domanda è così innocua, non voleva fare nulla di male, non voleva ferirmi, o farmi pensare a cose brutte del mio passato... ma non ne posso fare a meno. Ogni mattina quando mi alzo, e mi guardo allo specchio, quei ricordi riaffiorano, ogni volta che vedo quei tatuaggi sul mio braccio... penso a mamma e a papà.. come un bambino può sopportare tutto questo? non può.
Non avrò mai figli se poi dovrò farli soffrire così.

Torno di là, e hanno già pagato, così usciamo e porto a casa Simone, rimanendo da solo con Beatrice...

-scusa se sono stata inopportuna prima-

dice nel silenzio che si era creato...
è dolce, è una brava ragazza

-ma va... non è mica colpa tua-

parcheggio fuori da casa sua, lei fa per togliersi la mia giacca ma la fermo

-tienila, me la dai domani... vieni con richi a casa mia no?-

-domani si, ma da martedì non vengo più-

-e perché?-

-inizio-

-inizi?-

-a lavorare! nella centrale di polizia-

-ricordami cosa fai-

come se non lo sapessi...

-criminologa-

-allora sei rimasta intelligente eh?-

-più o meno dai-

-a tuo fratello invece è andata male-

ci mettiamo a ridere poi esce dalla mia auto, a le gambe scoperte, e la mia giacca addosso che gli va terribilmente grande, gli arriva alle ginocchia... quegli stivali mi fanno impazzire.

-domani allora-

-a domani, notte Daniel-

-buonanotte-

chiude poi la portiera, la vedo andare verso casa sua e aspetto che entri in casa.
____________________________________
la sveglia dell'iPhone si fa sempre più rumorosa, mi giro nel letto e prendo in mano il cellulare, le cinque.
Mi alzo e mi faccio un caffè, mi vesto ed esco di casa, parte la mia musica ed inizio a correre...

mi fermo su una panchina a riposare e ad ammirare il verde del parco... respiro e sento caldo addosso... quando ci sono pochi gradi, la testa mi pulsa e il cuore mi batte, riprendo a correre ed arrivo sfinito a casa.

entro in doccia, e neanche il tempo di finire che mi suonano al citofono

esco dalla doccia, nudo ed apro il portone, entro in bagno e mi metto un'asciugamano in vita, e le ciabatte... poi suonano alla porta allora mi trascino tutto bagnato, apro la porta

-cazzo Daniel ma c'è la fai?-

dice Riccardo per poi mettere una mano sugli occhi di sua sorella

-come se non avessi mai visto un uomo senza la maglietta!-

dice Bea con gli occhi coperti... Dose toglie la mano ed entra in casa

Bea rimane immobile, mi sta ispezionando, la vedo... ma la lascio continuare, come potrei fermarla.. mi guarda dalla V fino al petto, per poi arrivare alla mia faccia, appena nota che la sto guardando anche io diventa rossa

-ma usare un'accappatoio?-

dice riccardo dal soggiorno

-tu usi gli accappatoi?-

-si?-

-gay-

Bea si mette a ridere e si siede sul divano, riccardo invece mi guarda

-vuoi rimanere così o ti vai a vestire?-

-bah guarda se fosse per me-

-muoviti!-

dice guardando poi Bea... che è geloso? come se veramente sua sorella non avesse mai visto un uomo seminudo..

entro in camera e mi metto una canottiera con una tuta grigia nike, esco e mi bevo il caffè

-è il terzo della giornata?-

-il secondo-

forse un po' troppo... poi mi siedo sul divano di fianco a Bea prendo la svapo e inizio a fumare

-ma se fai un video con noi?-

dice riccardo a sua sorella

-anche se ti dico di sì non oggi-

-e perché?-

-ma mi vedi? neanche mi sono truccata-

quanto è bella... però ma che dico, no.


Spazio Autrice♥️
lo so è cortissimo, scusatemi mi farò perdonare.
la storia e già arrivata terza tra le storie di #danieldaddetta sono felicissima grazie ragazz*

sta sera forse nuovo capitolo♥️

what if I fall in love? ~ Daniel D'addettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora