Tre mesi prima
C'era qualcosa di magico nella natura selvaggia della Scozia. Il verde infinito delle colline, le praterie silenziose, il cielo cupo e l'abbandono di tutto ciò che era umano, per entrare in un mondo dove le leggi naturali erano le uniche che contavano.
Più mi allontanavo da Edimburgo, più mi sembrava che stessi valicando la soglia di un altro regno, lasciandomi alle spalle tutto ciò che conoscevo per immergermi in una nuova realtà e quello che sembrava quasi un altro tempo. Mentre osservavo il paesaggio trasformarsi di fronte ai miei occhi - da strade grigie ed edifici marroni, a orizzonti vastissimi - fui pervaso da una sensazione di pace assoluta. Quella era una terra di opportunità per me.
Stava piovendo, ovviamente.
Per tutto il viaggio, non distolsi lo sguardo dal panorama nemmeno una volta, conquistato dalla vastità di un mondo che non avevo mai avuto modo di sperimentare. Venendo dalla città, tutto appariva nuovo ed eccitante ai miei occhi. Potevo sentire il sangue ribollirmi nelle vene, la paura e l'eccitazione mescolarsi insieme e suscitare un interesse che non provavo da tanto tempo. Mi era mancata questa sensazione. Mi era mancato sentire qualcosa di diverso dal profondo vuoto nel petto che mi logorava ormai da troppo tempo.
Ci ero abituato, all'apatia. Non avevo mai capito perché mi stancassi così facilmente di tutto. L'entusiasmo non durava mai. Anche da bambino, il fatto che non giocassi mai due volte con lo stesso giocattolo, faceva impazzire mia madre; nemmeno lei era mai riuscita a capire quale fosse il mio problema, anche se in realtà, non ci aveva mai provato davvero. Alla fine, non c'era mai niente che teneva vivo il mio interesse.
Quando me ne ero andato via da casa, appena finita la scuola, mia madre mi aveva promesso che avrebbe pagato la retta universitaria, ma in cambio non voleva più avere mie notizie. Non una parola. E così era stato. Di tanto in tanto, mi mandava ancora dei soldi; quello era l'unico modo che avevo di sapere se fosse ancora viva oppure no. Non la biasimavo, però. Ero sicuro che non fosse stato facile per lei, prendersi cura di un bambino che faticava a mostrare anche la minima emozione, si annoiava facilmente e guardava il mondo attraverso l'occhio inquisitore di un uomo di mezza età. La gente diceva che avevo l'animo di un vecchio. Ero sicuro fosse un modo carino per dire che ero un rompi palle.
A diciotto anni, l'università mi era sembrata la più fantastica delle avventure. Crescendo a Brighton, Londra mi era sempre apparsa come un luogo di scoperta ed esplorazione. Pensavo che se avessi avuto la possibilità di trasferirmi a Londra, tutto sarebbe migliorato immediatamente. E così era stato, per un po'. Non mi era mai interessato farmi molti amici, viaggiare, o frequentare posti alla moda; tutto ciò che volevo era concentrarmi sulla mia vita accademica. Preferivo decisamente la compagnia dei libri a quella delle persone. Non sopportavo le chiacchiere di circostanza, il blaterare insensato o le lagne, e detestavo ascoltare gli altri lamentarsi di cose di poco conto o totalmente insulse di cui non mi importava nulla. I libri non parlavano, ma riuscivano comunque a stuzzicarmi nel profondo. Ero convinto che la letteratura avesse catturato l'essenza dell'umanità, l'avesse imbottigliata, affinché noi potessimo studiarla e cercare di capirla per dare un senso alla vita.
Per questo, avevo conseguito una laurea in Letteratura Inglese e vissuto l'esperienza che cercavo nella grande città. Per un po', mi era bastato. Ma anche Londra era diventata noiosa, ripetitiva e banale. Mi ero chiesto più di una volta se fosse tutto lì; se la vita fosse davvero così poco interessante, una linea retta, un modello bidimensionale fatto per essere guardato, ma non compreso; se ci fosse qualcosa in più che potesse essere esplorato. Ero già annoiato a ventidue anni, non riuscivo a immaginarmi a vivere altri quaranta o sessant'anni in modo così ordinario.
Andare via dalla città mi era sembrata l'unica soluzione per ricominciare da capo; era il nuovo inizio di cui avevo disperatamente bisogno. Quello era il motivo per cui avevo scelto la Scozia per il mio Master. La Scozia sembrava così... seducente. Già sentivo che c'era qualcosa di diverso in questo posto, qualcosa che non riuscivo ancora a identificare.
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Gilded Cage - L'illusione della libertà
Mystery / ThrillerChe cosa sei disposto a fare per realizzare i tuoi desideri? Sangue, morte e amore. Sono queste le cose che uniscono Benjamin, Alexi, Thomas, Paola e Christian. Quello che era iniziato come un normale anno al St. Joshua's College, per questo gruppo...