Capitolo IX.

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Massimiliano camminava nella stanza di Maria guardandosi attorno, lei gli aveva dato le chiavi per farlo aspettare mentre finiva le prove con i colleghi.

Alla fine non l'aveva notato nessuno, così avevano deciso di comune accordo che non si sarebbe fatto vedere.

La stanza era tenuta abbastanza in ordine, sul comodino della camera Maria aveva lasciato il telefono che non portava mai durante le prove, sorrise notando la sua felpa sul letto messa ordinata per non rovinarla.

La toccò con la mano , ormai aveva più il profumo di Maria che il suo.

Improvvisamente, sentì il rumore della porta che si apriva , rimase nascosto nella camera da letto, Massimiliano riconobbe subito due voci, una era quella di Antonio e l'altra di Maria.

Strinse la mano a pugno quando vide l'altro tenerla per le spalle, ma si calmò quando capì il motivo.

La voglia di avvicinarsi a lei fu tanta, ma rimase comunque in silenzio .

"Sicura che non ti serve niente "

"Tranquillo, ora mi riposo e poi metto la pomata che mi hanno dato"

"Dopo passo a vedere come stai se vuoi..."

"NO...No, davvero ti ringrazio ma prenderò questo giorno per riposare tutto il tempo , se ho bisogno vi chiamo"

Maria aveva risposto così perché sapeva di non essere sola, e per non farsi trovare con Massimiliano doveva inventarsi qualsiasi scusa.

Antonio la guardò confuso mentre l'aiutava a sedersi sul divano, poi le sorrise depositandole una bacio fra i cappelli e lasciandola sola.

Solo allora Massimiliano uscì dalla camera, si mise in ginocchio dove stava seduta e le toccò il piede.

"Sei caduta, ti fa tanto male"

"Abbastanza, una ballerina mi è venuta addosso e questo è il risultato".

Massimiliano si alzò e chiuse la porta della stanza a chiave, per essere sicuri che nessuno entrasse senza preavviso.

"Come mai lui ha delle chiavi della tua stanza "

Chiese sedendosi a terra e iniziando a massaggiarle dolcemente il piede.

"Ho detto che ho lasciato le chiavi in camera e per rientrare abbiamo chiesto le doppie  che hanno di scorta nella Hall dell'hotel , sai le ho lasciate a te le mie ".

Massimiliano stava cercando di far finta di niente, ma dentro di sé sentiva un grande fastidio.

"Che hai? sei geloso ora"

Maria si stava divertendo a vederlo così , l'aveva capito cosa stava pensando il ragazzo in quel momento.

"Può darsi"

Ammise depositando dei piccoli baci sul piede.

"Ti fa molto male se tocco così"

"no anzi, se fai così penso che il dolore passerà in fretta"

Sussurrò lei sorridendogli, Massimiliano rispose con un sorriso malizioso mentre con cautela e facendo attenzione, saliva sul divano, con la mano continuò il suo massaggio al piede per poi salire fino alla gamba, lasciando piccoli baci sul mento e sulle labbra di Maria.

"Mi porti sul letto"

Chiese lei cingendolo con le braccia attorno al collo, lui si mise in piedi e la prese delicatamente in braccio come se fosse la sua sposa, la portò in camera e la stessa con delicatezza.

Si mise accanto a lei continuando a baciarla mentre le mani si insinuavano sotto il top nero che aveva indossato per le prove.

"Ti avevo chiesto solo di portarmi sul letto, pensi sempre solo ad una cosa tu"

Scherzò,  dai baci che lei gli dava Massimiliano aveva capito benissimo che stava solo cercando di provocarlo.

"Perchè non vuoi? chiedimi di fermarmi allora"

Maria gli mise il broncio, che stronzo, sapeva benissimo che non l'avrebbe fatto.

Sopratutto ora che si era tolto la maglia e i jeans e che con decisione aveva abbassato anche i suoi di pantaloni.

Massimiliano si posizionò in mezzo alle sue gambe portandosi quella con il piede infortunato sul fianco e facendo in modo di fare attenzione a non farle male.

Maria gli morse il labbro appena iniziò ad entrare dentro di lei, non le aveva neanche tolto la maglia, si era limitato ad alzargliela mentre iniziava con le spinte per baciarle anche i seni.

Non aveva mai avuto rapporti così intensi e carichi di passione in vita sua, ma forse era perché quando c'era un tale amore in mezzo, era tutto più forte e magico.

E loro di Magia ne avevano tanta.

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Massimiliano si era messo i jeans rimanendo senza maglia mentre Maria era rimasta nuda sotto le coperte, gli aveva chiesto di prendere la pomata perché doveva cambiare la fasciatura, e ora si era inginocchiato sul letto con il piede dolorante di Maria sulla sua gamba.

Delicatamente le sfilò la prima fasciatura, era leggermente meno gonfio, iniziò a massaggiarlo piano ma una smorfia di dolore sul volto della ragazza fece fermare le sue mani.

"Scusa"

"Non ti preoccupare, continua pure"

Sussurrò lei, allora Massimiliano si chinò a baciarle il piede, partendo dalla pianta e salendo al dorso dove poi mise la pomata, vide Maria avere i brividi quando il gel freddo finì a contatto con la sua pelle, delicatamente come se quel piede fosse di cristallo, Massimiliano lo massaggiò con cura per poi farle una buona fasciatura, senza stringere troppo .

Finito di sistemare , si stese accanto a lei posando la testa sul suo petto, le mani della ragazza si infilarono tra i suoi ricci scompigliati, chiuse gli occhi, il giorno dopo doveva tornare a Roma, avrebbe voluto che anche Maria lo seguisse, ma lei voleva restare per le ultime due giornate del tour , credeva che poteva farcela.

E lui l'ammirava sempre di più , spesso Maria nelle interviste aveva detto che per lei lui era una fonte di ammirazione e che imparava sempre tanto dal suo collega, eppure lui amava e ammirava tanto quella ragazza e la passione che metteva nel suo lavoro, perché era simile alla sua.

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