Henry Cooper
Oggi.
Sempre più profonda, la ferita non fa altro che aggravarsi È come un pezzo di vetro rotto che non può essere rimesso a posto. Il mio cuore soffre ogni giorno più profondamente che si è preso i miei peccati. Eri così debole.
Flashback
Io Penelope e Stephan ci conosciamo da quando eravamo bambini, siamo stati sempre molto affiatati fino al periodo delle medie dove qualcosa è cambiato sia in me che in Penelope, di colpo ci eravamo allontanati eravamo come sconosciuti.
Non la vedevo più come prima, avevo cambiato amicizie ero diventato un ragazzino insopportabile e lei era passata da dolce bambina sorridente a ragazzina terrorizzata e chiusa in sé stessa.
Io non chiedevo, lei non parlava ed il nostro rapporto si era freddato per circa tre anni.
La prima volta che incontrai Penelope di nuovo, la trattai abbastanza male, ero un ragazzino nella piena fase ormonale, odiavo tutto e tutti, ovunque passavo tutti rimanevano in silenzio.
Mi ero guadagnato il rispetto nonostante fossi stato un moccioso arrogante, il motivo era semplice non mi ponevo il problema di fare una rissa e vincerla.
Quel giorno ero con gli altri ragazzi eravamo appena entrati nella zona sud del parco, li ci sono varie panchine e c'è una baracca abbandonata, non è mai stato frequentato da altri, almeno fino a quel giorno.
C'era questo gruppetto che faceva beatbox e una ragazzina bionda che cantava, aveva una voce pazzesca.
Ci siamo fermati ad ascoltarla, per quanto volessi che se ne andasse, per quanto non la volessi vicino, risentirla cantare mi ha fatto sentire a casa e non mi sono mosso, sarebbe stata una blasfemia in quel momento non farla finire.
Indossava un jeans blu ed una felpa bianca,copriva i suoi capelli con il cappuccio ma qualche filo biondo usciva comunque fuori.
Una volta finito di cantare si è girata nella mia direzione ed ha sorriso quando abbiamo incrociato lo sguardo.
Non mi ero mai accorto di quanto mi fosse mancato il suo sorriso fin quando non l'ho rivisto.
Nessuno mi ha mai sorriso tranne che per un tornaconto personale eppure lei no, ha sorriso ed è tornata a parlare con i suoi amici, adesso era il momento di fare andare via questa principessina, non potevo e non volevo accettare che uno di loro avesse preso il mio posto.
Nonostante la conoscessi e sapessi quanto era impossibile per lei sostituire qualcuno, era la descrizione della lealtà fin da bambina.
L'ho sempre vista come una sorella mai come qualcosa di più.
<< siete nella mia zona, seduti sulla mia panchina>>
Mentre i suoi amici in modo intelligente si sono alzati per andare via lei si è proprio accomodata.
<< Principessa hai problemi di udito?>>
<< no, ho problemi con gli stronzi>>
<<alzati e vai via da qui>>
<<Fammi pensare? Direi di no, puoi andar via tu e tornare un'altra volta, oppure ti puoi sedere e stare in silenzio.>>
Come osa questa viziata a parlarmi così?
<< Principessa.. >>
Si alza di colpo avvicinandosi a me, profuma di rabbia, fiori e oceano, un profumo già sentito ma non sto ricordando dove.
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𝘼𝙣𝙚𝙢𝙤𝙣𝙚
RomansaFragile, intenso, momentaneo, minaccioso, malato, abbandonato, velenoso, speranzoso come la bellezza nuda e cruda dell'anemone, che sia fiore o animale. Cauto, pungente, deciso, calibrato, resistente come lo scorpione. Intrecciati l'un l'altro pos...