I:" Dio ti prego....no..."

Il volto pallido e quasi cadaverico...

Gli occhi sbarrati sul vuoto , o forse su una consapevolezza che non era nemmeno lontanamente pronto ad accettare, mentre la mano destra era ancora posata sulla sua nuca e la sinistra sul cuore...quasi a volerlo fermare...

Quasi a voler evitare che gli esplodesse fuori dal torace, ad un nuovo battito, mostrandosi nudo e vulnerabile proprio come era lui adesso...

Esposto ... scorticato...

Privato di una qualsiasi scelta ed ormai impossibilitato a fare qualcosa, qualsiasi cosa, per tornare indietro...

Erano giorni che lo pensava...

Erano giorni che, dopo che si era risvegliato in quel maledetto ospedale, aveva capito che c'era qualcosa che non andava, che c'era qualcosa di profondamente cambiato e sbagliato in lui...

Ma non aveva fatto o detto niente....

Si era crociolato nella rassicurazione dei medici...

Si era crogiolato nell'illusione che ormai, dopo aver rischiato la vita e perso quasi tutto, la sua esistenza non lo avrebbe messo di fronte anche ad un'enormità del genere...ed aveva taciuto....

Aveva taciuto quel desiderio che aveva ricominciato a sentire...

Aveva taciuto sui crampi e su quella insana voglia di voler rimanere sempre al suo fianco...

Aveva taciuto sulla sete...aveva taciuto ogni qualvolta aveva sentito la voglia di baciarlo e di staccare la testa a chi anche solo lo avvicinava...

Aveva taciuto sui suoi nuovi sogni...

Aveva taciuto su quei bambini che correvano in casa di sua madre mentre Katsuki, il suo Kacchan, li guardava con orgoglio tenendogli la mano...

La SUA mano...

Come aveva potuto essere così egoista?

Come aveva potuto ignorare ogni segnale e, quando il dubbio si era insinuato nella sua testa, ignorare anche quello?

Come aveva potuto privare Katsuki della possibilità di crescere, di incontrare qualcuno, di innamorarsi e poi, in un futuro, creare una famiglia?

La saliva sembrò bloccarsi nella gola del verdino e le sue mani si strinsero sulle lenzuola ancora umide per quell'eresia che avevano consumato...

La bocca si spalancò in un urlo muto, talmente tanto pieno di dolore da non riuscire nemmeno ad essere espresso, ed Izuku si rannicchiò su sé stesso quando Katsuki provò ad avvicinarsi...

Ma per dirgli cosa?

Come poteva consolarlo quando lo aveva costretto al suolo e lo aveva marchiato al pari di un animale?

Perché nessuna nebbia avvolgeva la mente del biondo ed ogni avvenimento svoltosi quella notte, dalle timide carezze al momento che lo ha letteralmente montato come una bestia, sono fin troppo nitidi nella sua testa e si susseguono come un loop infernale...

Vorrebbe solo abbracciarlo...questo pensa Katsuki mentre tira indietro le mani e se ne porta una alla bocca...

Vorrebbe solo dirgli che almeno da parte sua non è stata solo natura o istinto..

Vorrebbe dirgli che è pronto ad assumersi le sue responsabilità e ad accompagnarlo in ospedale rimanendo con lui per tutto il tempo necessario...

E che non gliene frega niente se quei Quirk si esauriranno o se si sono già esauriti...

Lui è pronto a tutto per il suo nerd...anche a subire lo stesso dolore o la stessa violenza...

Ma il corpo di Izuku si dondola davanti a lui ed è talmente tanto pieno di graffi, e morsi, che davvero non ha il coraggio di allungare di nuovo una mano rischiando di fargli ulteriore male...

E nonostante riesca a percepire con spietata precisione il dolore che ora lo sta avvolgendo, in fondo sono diventati compagni ormai , non trova il coraggio di fare un ulteriore passo verso di lui...

K:" i-io....dimmi...dimmi solo che cosa vuoi che faccia..."

Un singhiozzo scuote le spalle del verdino che si irrigidiscono completamente nell'udire quella voce graffiata e carica di terrore...

I suoi pugni si stringono, serrandosi talmente tanto da causarsi delle ferite con le unghie, e non riesce nemmeno ad alzare la testa quando socchiude le labbra e serra gli occhi

I:" c-chiama... c-chiama l'ospedale... Io... i-io voglio andarmene da qui...il prima possibile"

Anata ToDove le storie prendono vita. Scoprilo ora