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Sarebbe potuto rimanere in quella posizione per ore, rilassato e assorto tra le braccia di Morfeo, nella sua amata Bentley con la voce di Freddie Mercury come ninnananna.
Dico sarebbe, perché come tutte le cose belle niente dura per sempre. Infatti un’orda di moscini fece la sua comparsa per poi accumularsi sul sedile del passeggero e dare forma ad una figura molto nota al Demone.

“Buonasera Traditore” quella voce familiare lo fece sobbalzare, incrociando gli occhi del suo capo non appena girò il volto.

“Lord Beelzebub?!” esclamò scioccato il rosso, svegliandosi controvoglia dal suo riposino.

“Ti chiederei perché ti ho chiamato qui”

“Ma sei venutə tu da me!”

Beelzebub roteò gli occhi, facendo uscire un verso sarcastico, si guardò intorno e con uno schiocco di dita tornò nella sua versione demoniaca.

“Pensavo avessimo un accordo!”

“No. Sei ancora un traditore, potrei mettere una taglia sulla tua testa quando voglio.”

“È una nuova faccia?”

“Cosa? Questa vecchia robaccia?” domandò con sarcasmo “L’ho avuta per secoli”

Crowley era convintissimo invece che avesse cambiato qualcosa, ma non riusciva a capire cosa.
Beelzebub continuò il suo discorso.

“Sai Crowley, è un peccato che l’Inferno non abbia apprezzato il tuo talento.”

“Davvero? Oh, sì, lo è.” disse tra sé e sé il rosso.

“Cosa diresti se io ti dicessi che l’Inferno è disposto a perdonarti ogni cosa e in più darti un’enorme promozione??” domandò con un piccolo ghigno, sperando di riuscire nella tentazione.

“Direi che non è una cosa da te”

“Forse sì, forse no.” fece una pausa e, con suo amaro dispiacere, aggiunse: “L’Arcangelo Gabriel è scomparso”

“Oh, misterioso”

“Sappiamo che non è in Paradiso, ma ciò che non sappiamo è dove realmente sia. Pensiamo che qualcuno lo stia nascondendo da noi”

“Non molto furbo” commentò

“Se troverai Gabriel, potresti ottenere tutto ciò che desideri! Ho già dei Demoni sulle sue tracce, ovvio, ma Crowley…tu conosci la Terra meglio di chiunque altro!”

“Beh, l’universo è immenso, un Arcangelo come lui potrebbe essere ovunque”

“Ovunque lui sia, TU trova Gabriel per me e potrai avere tutto ciò che il tuo cuore malato desidera! Potresti diventare un Duce Infernale!”

“Oh, e come mai questa preoccupazione?”

Beelzebub deglutì, guardando fuori dal finestrino per un paio di secondi, incertə se urlare o fare finta di niente. Optò per una via di mezzo.
"Sai una cosa? Chi si fa gli stracazzo di affari suoi campa cent'anni, anzi, l'eternità!!"

"...siamo già eterni, Lord"

"Ma si può avere una bella o brutta eternità."

"Maddaii. Comunque, c'è qualcosa che non so?"

"Di cosa stai blaterando..." fece con una risatina nervosa.

"Tu. Gabriel. Devo aggiungere altro?"

Beelzebub fece per ribattere, aprì la bocca per farlo, ma non uscì nessun suono. Quella conversazione non stava andando come aveva pianificato, stava prendendo una piega totalmente opposta.
Un detto Infernale diceva: “se due Demoni si fidano l’uno dell’altro, allora puoi dire Avanti un Altro”. Non ne aveva mai capito il significato, ma forse ora ne aveva un’idea.

“N-non ho la minima idea di cosa-” provò a protestare di nuovo, ma i suoi stessi movimenti lə tradirono: si lasciò sfuggire un singhiozzo e lì fu costrettə a sfogarsi.

Il campanello della libreria segnalò la presenza di nuovi clienti, per ciò Gabriel fece per andare ad accoglierli, ma si fermò immediatamente quando vide chi erano. Andò a chiamare l’altro Angelo e lo costrinse a risolvere la situazione.
Aziraphale ruppe con dispiacere la sua telefonata con Crowley e scese in libreria.

“Buongiorno Aziraphale” lo salutò Saraquael con un sorrisetto, il biondo fece un leggero inchino.

“A cosa devo la visita?”

“Credo che tu abbia saputo di Gabriel” intervenne Michael, superba.

“Oh sì, un vero peccato” commentò scuotendo la testa.

“Bene. Ci chiedevamo se lo avessi visto in giro.” continuò Uriel

“Qui, a Soho?”

“No guarda, in Transilvania. CERTO, QUI.”

“Oh no, mi dispiace.” accennò un debole sorriso e si sistemò il panciotto con fare nervoso. “Ma vi farò sapere se-”

“Lo sentite anche voi?” domandò Michael alle altre due.

“Cosa?” fece Saraquael confusa.

“Odore di Demone” concluse Uriel.

“Esatto…come se fosse qui…”

“Oh! No,no,no!” rise Aziraphale nervosamente, arrossendo imbarazzato.
“Vi posso assicurare che sono solo”

“E allora perché c’è un forte odore di whisky e caramello?” domandò Michael a braccia conserte, facendosi seria.

“Ehm…” fece un respiro profondo e continuò. “Crowley e io siamo soliti a bere insieme ogni tanto, forse è per quello.”

“Uhm.”

Uriel e Michael non erano per niente convinte, mentre Saraquael aveva inteso tra le righe e non aveva nulla da ribattere.

“Sappi che ti terremo d’occhio-”

“Oh…”

“A te e al tuo fidanzato con gli occhiali da sole

“Vi posso assicurare che-” provò Aziraphale, ma le tre erano già sparite e si ritrovò a sospirare disperato..

Poco dopo Aziraphale e Gabriel si riunirono nel soggiorno della libreria per parlare un po' di tutto: dai sentimenti alla situazione in Paradiso.

“E quindi, mi stai dicendo, che la situazione è la stessa?” domandò il biondo, mettendo le mani giunte davanti a sé.

“Esattamente. Michael cerca di avere più potere, ma è altamente impossibile che venga scelta come nuovo Supremo Arcangelo”

“Beh, immagino che ora abbia preso le redini. Ma quello che intendevo è…la situazione è la stessa su ciò che pensi di Beelzebub?”

Gabriel arrossì alla menzione del Demone, sgranando impercettibilmente gli occhi, sentì il suo cuore battere leggermente più veloce e non ne capì il motivo.

“Cosa dovrei pensare, Aziraphale?! È un DEMONE, io sono l’Arcangelo Supremo… sarebbe sbagliato a prescindere.”

“Se io fossi nella tua situazione con Crowley -ma non lo sono-, ci proverei comunque.
Come va, va.” disse Aziraphale sorridendo.
“I latini dicevano carpe diem, letteralmente sarebbe ‘cogli il giorno’ e vuol dire-”

“Lo so cosa vuol dire, grazie.” lo interruppe bruscamente. “L’ho inventato io”

“Allora, senza offesa, lasciati dire che sei un incoerente.”

“Senza offesa, non voglio Cadere sai com’è!”

Aziraphale sbuffò, guardando in alto con fare annoiato. Si alzò dalla poltrona e guardò per un attimo fuori dalla finestra, ovviamente non c’era nessuno alle sei di mattina.

“Sai cosa Gabriel? Se cisi cisi, se un cisi bona
E con quello se ne andò a letto, stanco morto, sapendo che sognare Crowley sarebbe stata la sua unica medicina.

N.A.

Un ringraziamento speciale alla mia donna
oracisonoio

ALLA PROSSIMA ARCOBALENIII.

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