Beelzebub si era materializzatə a Soho, davanti al bar “Give me Coffee or Give me Death”, con le lacrime agli occhi, e senza pensarci due volte era entratə e si era sedutə in uno dei tavoli più lontani.
Si tolse la bombetta, mettendola davanti a sé e si prese la testa tra le mani. Non provava una sensazione del genere da 6.000 anni, non riusciva a credere che potesse ancora provare un dolore peggiore dell’Eterna Dannazione.
Sentì le lacrime pizzicare, minacciare di scendere, ma ebbe abbastanza forza da rimandarle indietro.“Ehi, ciao! No, non dirmelo. So cosa prendi” disse una donna sulla quarantina, carnagione mulatta e i capelli castani raccolti in delle treccine.
“In realtà…è la prima volta che vengo qui” mormorò, cercando di nascondere il dolore nella sua voce.
“Oh. Non sei di Soho, vero?”
“No. Un mio amico è di qui.”
“Interessante. Prendi qualcosa?”
“Se hai qualcosa che calma un dolore peggiore della Dannazione, sì.” rispose con freddezza, accennando una risata nervosa.
“Cavoli…conosco la sensazione.” commentò la barista “Mi dispiace”
“Nah…non importa” mormorò, nonostante fosse sull’orlo di una crisi di nervi.
“Ascolta, io tra cinque minuti stacco. Se vuoi possiamo parlarne con calma.”propose la donna.
“Perché dovresti? Non sai neanche il mio nome e io non so certamente il tuo!”
“Io sono Nina” disse, allora, porgendo la mano. “Tu?”
“Beelzebub…”
Nel frattempo, al London Bridge, Gabriel era uscito a prendere aria e Crowley aveva ripreso i sensi nello stesso momento.
Aziraphale era saltato di gioia, gli aveva avvolto il collo con le braccia e gli aveva riempito il volto di baci.“Dov’è la mia macchina?” domandò invece Crowley, nonostante fosse arrossito.
“La tua…macchina?” gli fece di rimando il biondo.
“Sì, la Bentley. Che fine ha fatto la mia Bentley?”
“L’ho riparata con un miracolo e l’ho mandata davanti alla libreria.” rispose Aziraphale con uno sbuffo.
“Molto bene, la mia bambina è salva”
“E grazie a Dio, non ti sei discorporato!” ribatté, Crowley ridacchiò leggermente e allungò il braccio per accarezzargli la guancia.
“Sì, Angelo sì.” mormorò con un sorrisetto, si guardò intorno e poi di nuovo il suo Angelo.
“Sei venuto da solo, aang…amore?"“Oh no, c’è Gabriel fuori”
“Ah, Sua Arroganza ha degnato i mortali della sua presenza?”
“Oh sta’ zitto, guarda”
Aziraphale lo prese per mano e si chinò lentamente verso di lui, guardandogli le labbra. Crowley sorrise e fece lo stesso, appoggiandogli una mano sulla guancia.
Si stavano per baciare, erano a pochi millimetri l’uno dall'altro, ma in quel momento Gabriel aveva deciso che era un ottimo momento di rientrare in ospedale e entrò nella stanza proprio quando la coppia si era sfiorata le labbra.“Oh- oh scusate…” mormorò l’Arcangelo, imbarazzato e scioccato allo stesso tempo. La coppia arrossì imbarazzata, ma continuò a tenersi per mano.
“Gabriel, giuro su Satana-” ringhiò il rosso.
“Crowley, per favore…” lo pregò Aziraphale, evitando di fargli fare movimenti bruschi.
“So che siamo immortali, ma non voglio che tu abbia delle fitte. Ti sei appena svegliato.”Nel frattempo, non appena il bar fu vuoto, Nina accompagnò il Demone disperato a passeggiare per il James Park, approfittando per parlare un po' di tutto, soprattutto del motivo che interessava a entrambi.
"COOOOSA?! Ma che stai dicendo alla mia persona?” esclamò Nina scioccata, non appena Beelzebub ebbe finito di raccontare le peripezie con Gabriel.
“È così. Gabriel è uno stronzo, è un cazzo di stronzo egoista.”
“No, non quello. Io dico: ma Inferno e Paradiso hanno preso Soho per un centro di accoglienza?”
“Perché? Chi altro c’è qua?” domandò, ovviamente ignarə del fatto che Nina conoscesse la verità natura di Aziraphale e Crowley.
“I proprietari della libreria qui accanto, il signor Fell e il suo compagno”
“Ahhh, ma allora era lei la persona da cui mi voleva portare Crowley!” esclamò il Demone moro, Nina piegò la testa confusa.
“Per cosa esattamente?”
“Per lo stesso motivo per cui poco prima mi ha visto sull’orlo di buttarmi in una fontana di acqua santa.”
"GABRIEL!"
"Stavate...?"
"Non... è... QUELLO CHE SEMBRA."
"Invece sì... Aziraphale."
Crowley interruppe entrambi
“Angelo insomma... lo ha capito mezzo universo…”
“E va bene è quello che sembra... però-”
“Tutti al bar l'altro giorno raccontavano che voi due poche sere prima vi stavate... divertendo?”
“COS-” esclamò arrossendo il biondo
“Credevo fossero delle cavolate, come se dire in giro che voi due state insieme fosse diventato una moda.”
“Ah sì?”
“Io ho sempre creduto fosse una cavolata, perché insomma... SIETE COSÌ DIVERSI! Però ho cominciato a sospettarlo quando ho visto quanto lui…” e indicò Crowley “...si sciolga e perda tutta la sua scorbuticità quando è con te.”
“PERCHÉ LO NOTANO TUTTI?!” si lamentò il rosso sedendosi sul letto, per poi gemere per il movimento improvviso.
“Sta di fatto che, adesso sono contento, per voi due intendo... ma se lo avessi scoperto prima... UUUH, CHE CASINI RAGAZZI!” concluse l’Arcangelo, mettendo le mani giunte davanti a sé con una risata.
“Grazie Gabriel, comunque.” disse Aziraphale con un leggero sorriso. “Avevo paura…non approvassi"
“Crowley.” disse con tono serio, guardando il Demone negli occhi.
“Sua Arroganza?” scherzò il rosso.
“Osa torcere un capello ad Aziraphale e ti farò rimpiangere di essere stato creato.”
“Va bene, va bene” rise, prendendo la mano di Aziraphale e baciandogli il palmo.
“Non lo tradirei mai,lui lo sa. Vero, Angelo?”“Certo che lo so, mio caro” sorrise il biondo, avvicinandosi e rubandogli un bacio.
“Ti amo tanto”“Ti amo anch'io Angelo. Tanto.”
“E menomale” li interruppe Gabriel ridacchiando, i due gli lanciarono un’occhiataccia.
“Sì” sospirò Aziraphale “menomale”
N.A.
LO SO, È CORTO.
MA NEL PROSSIMO SUCCEDERÀ ROBASI RINGRAZIANO
oracisonoio E DestielRealTm PER L'AIUTO E IL LORO SOPPORTARMI.ADDIO ARCOBALENI
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Amore Proibito
Fanfiction"Ama, ama follemente. E se ti dicono che il tuo amore è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente" -William Shakespeare P.s. Qualcuno mi spiega perché NESSUNO si caga questi poveri cristi?