XI

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Probabilmente quello fu il pomeriggio migliore della loro eternità, avevano già avuto degli incontri in Scozia, ma ora quella spiaggia sarebbe stata il loro posto speciale. 

Ovviamente, Beelzebub, approfittando della situazione, obbligò il neo fidanzato a comprare del gelato per entrambi dato il caldo di quel giorno e Gabriel non poté rifiutare. 

“Questo stracciamenta è veramente buono” commentò il Principe degli Inferi, gustandosi il suo gelato a tre gusti. 

“Ne sono felice.” 

“Non lo mangi il tuo?” 

“Sono un ANGELO, non ho bisogno di mangiare!” ribatté l'Arcangelo. 

“Che rompi palle che sei. Fai uno sforzo.” 

“No.”

“Per me?” aggiunse con espressione dolce e quegli occhioni conquistarono il duro cuore di Gabriel, che diede un morso al suo cono alla vaniglia. 

“MINCHIA.” esclamò, avendo la stessa reazione che aveva avuto Aziraphale nell’assaggiare la carne nel 3500 a.C.

“Ecco, te l’avevo detto io.” 

Continuarono la loro passeggiata verso l’Inghilterra mano nella mano, mangiando i loro gelati e parlando di un loro possibile futuro nel mondo umano.

L’Arcangelo propose di chiedere consigli ad Aziraphale, dato che senza di lui non avrebbe fatto nulla e il Demone acconsentì volentieri. 

Nel frattempo, l’altra coppietta eterea si era ritrovata in una situazione piuttosto strana, ma molto quotidiana per la maggior parte delle coppie. 

Crowley era in piedi sulla scrivania di Aziraphale, con le braccia incrociate e lo sguardo fisso sul pavimento. 

Quando l’Angelo entrò, non poté evitare di notare la stranezza della situazione.

“Crowley? Caro, perché sei sulla scrivania?” 

“Perché? Sono un Demone autonomo, il Serpente dell’Eden, Mastro di molti ordini satanici, se voglio stare sulla scrivania ci sto.” 

“Dov’è il ragno?” domandò il biondo con uno sbuffo.

“Sotto la scrivania. TI PREGO, ANGELO, PORTALO VIA DA ME!” 

Aziraphale sospirò tristemente, si avvicinò alla scrivania e si piegò, facendo salire il piccolo ragno sul suo dito con un sorrisetto.

Crowley stava tremando ed era abbastanza divertente: il grande Demone Crowley spaventato da un ragnetto. 

“Ma ciao piccolo”

“PICCOLO?!! ANGELO, MA CHE STAI DICENDO?! NON VEDI CHE È ASSETATO DI SANGUE!” 

“È un povero cucciolo innocente.” ribatté l’Angelo, avvicinandosi verso la finestra e appoggiando l’animaletto sul balconcino esterno.

“INNOCENTE?!! VOLEVA ATTACCARMI QUEL BASTARDO!”

“Caro, ha più paura lui di te che te di lui” 

“CAZZATE!” ribatté il rosso, scendendo lentamente dalla scrivania, si avvicinò al compagno e si rannicchiò tra le sue braccia. 

Aziraphale ridacchiò, abbracciandolo a sua volta. 

“Grazie comunque…” 

“Di nulla, caro mio” 

In quel preciso momento, proprio quando a Crowley era venuta voglia di un bacio, il campanello della libreria suonò e i due esseri celestiali si dovettero staccare. 

L’Angelo andò ad aprire e si ritrovò davanti una visione a lui molto gradita: Gabriel e Beelzebub mano nella mano. 

“Ma era ora” sorrise dolcemente, facendoli entrare nella libreria. Crowley era a pochi metri da lui a braccia incrociate.

“Oh, sta zitto Aziraphale” sbuffò l’Arcangelo, lasciandosi sfuggire una risata. Il Duce degli Inferi si guardò intorno per qualche secondo.

“Però, per essere una casa…è parecchio piena di libri” 

“Questo perché è una libreria, Lord Beelzebub” intervenne il Demone dai capelli rossi, avvicinandosi al compagno da dietro. “Solo che l’angioletto qui non vuole vendere un libro manco sotto tortura.” 

“Confermo” disse Aziraphale con un sorrisetto, posando un bacio sulla sua guancia. “Nemmeno se Dio stessa me lo ordinasse.”

“Ma allora non chiamarla Libreria!” sbuffò Gabriel “chiamala: scusate i libri sono come statue qui, smammate grazie.”

“Troppo lungo”

“E allora vaffanculo, senti.”

“OH NON TI AZZARDARE!” sbottò Crowley, mettendosi davanti all’Angelo a mo' di scudo. 

“NON TI AZZARDARE TU.” ribatté Beelzebub.

“Ma spostati nano” 

“MA- MA-...MA PARLI TE PARLI.” 

“SÌ.” 

I due Angeli si guardarono tra loro, imbarazzati, poi il biondo prese un campanellino e lo fece suonare. 

“Ora basta. Chi ha fame?” 

“Seriamente, Angelo?” 

“Serissimo.”

“E va bene. Andiamo a mangiare allora.”

N.A.

Eccomi dopo tanto.

Lo so, è corto, ma avevo poca ispirazione e volevo fare un 'Happy Ending'

Quindi, se volete altre cose ditemelo e io sono a vostra disposizione.

CIAO ARCOBALENI

Amore Proibito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora