III

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I due Angeli si guardarono negli occhi, scrutando le emozioni l’uno dell’altro. Non si vedevano dalla fine dell’Armageddon, non si erano lasciati in buoni termini, Aziraphale aveva una minima idea di cosa poteva essere successo in Paradiso quando lui e Crowley si erano scambiati i corpi, però aveva creduto che li avrebbero lasciati stare.

Gabriel aveva l’aria di qualcuno che aveva appena corso sotto un temporale, attraversato mille oceani, ed era stato colpito da un fulmine in pieno petto.
Il completo era impeccabile, brillava sotto la luce della lampada, eppure c’era qualcosa che non sembrava al proprio posto.

“CHE CAZZO CI FAI TU QUI?!” urlò il Demone, avanzando a grandi passi e mettendosi davanti ad Aziraphale, tirandolo vicino a sé.

“Crowley, caro, per favore-” provò il biondo, mettendogli una mano sul braccio, tentando di calmarlo con delle piccole carezze.

“No Aziraphale, ha tutto il diritto di urlarmi contro.”

A quelle parole la coppia celestiale si guardò scioccata, poi guardarono Gabriel, e poi di nuovo loro stessi come se da un momento all'altro sarebbe spuntata Dio ad esclamare “pesce d’Aprile”.
L’Arcangelo capì lo shock e si lasciò sfuggire una risatina, schioccando le dita e chiudendo la porta della libreria a chiave.

“Scusami? Mi hai appena dato ragione??” domandò Crowley confuso, sempre tenendo Aziraphale ben stretto a sé.

“Se hai sentito bene, sennò amen” fece con voce pacata. “Anche se potrei farti la stessa domanda”

“Non sono cazzi tuoi”

“Crowley, per favore” intervenne il biondo, mettendosi tra i due e posizionando il suo sguardo sul rosso. “Ci vediamo dopo al Ritz, okay?”

“Ma Angelo-”

Aziraphale si mise sulle punte e gli posò un veloce bacio sulla guancia, approfittando per sussurrargli all’orecchio.
“Fidati di me, caro, per favore”

“Hai l’erezione visibile Angelo…” gli fece notare il Demone. Il biondo arrossì, abbassando lo sguardo tra le sue cosce.

Cazzo” imprecò sottovoce, lanciò un veloce sguardo al suo ex capo dietro di loro e lo vide guardare fuori dalla finestra. Approfittò per rubare un bacio dalle labbra del Demone e si premette la mano contro l’erezione per nasconderla.

“Sicuro che vuoi che vada?”

“Sì,caro. Non voglio che Gabriel sappia.”

“Ci vediamo al Ritz, Angelo” il rosso si chinò per un veloce bacio, poi prese gli occhiali da sole dalla lampada e se ne andò a sguardo basso.

Rimasti soli, i due Angeli si guardarono negli occhi, ametista nel lapislazzulo, senza mostrare alcuna emozione.
Gabriel sembrava sull’orlo di una crisi, una situazione in cui Aziraphale non l’aveva mai visto.

“Prego, Gabriel. Siediti.” gli fece gesto verso la poltrona con un sorrisetto, miracolando un’altra per se stesso.

“Grazie Aziraphale…scusa se sono venuto senza preavviso.”

“Oh, nulla nulla” disse tranquillamente, mettendo le mani giunte sulle ginocchia.
“Come posso esserti utile?”

“È complicato…è successo qualcosa di insolito, peccaminoso…” incominciò Gabriel
“in questi due anni il Paradiso si sta preparando per un possibile secondo Armageddon e io e il Duce degli Inferi abbiamo avuto dei colloqui per discutere sul da farsi”

“Non ci vedo nulla di male, anche io e Crowley l’abbiamo fatto negli anni passati”

“Sì ma…il problema è che ci siamo visti di nuovo mezz’ora fa, ləi ha bevuto e…ed è cadutə tra le mie braccia. In quel momento io…io-” arrossì al solo ricordo, si vergognava di aver avuto certi pensieri.
“Ho sognato di baciarlə”

Aziraphale sgranò gli occhi, scioccato. Non avrebbe mai immaginato che qualcuno come l'Arcangelo Gabriel, che era sempre stato rigido sul seguire le regole del Paradiso, avesse l’indole di fare certi pensieri.
Avrebbe voluto dirgli che era allo step successivo della sua situazione, ma in quel momento non era il caso.

“Wow…” disse semplicemente, accennando un sorriso. “E cosa c’è di male?”

“COSA- COSA C’È DI MALE??! AZIRAPHALE TI RENDI CONTO DI COSA HO AVUTO VOGLIA?!” urlò il castano, mettendosi in piedi.

“Io ho voglia di cibo umano tutti i giorni, frequento Crowley da 6.000 mila anni e nessuno mi ha mai detto nulla”

“Ma non penso tu abbia avuto visione sul baciarlo”

“Oh, no quello no.” mentì, cercando di non arrossire al pensiero di cosa lui e Crowley avevano fatto la notte prima.
“Però non vedo cosa ci sia di male.”

“Tu baceresti un DEMONE?” domandò scioccato

“Forse. Tutti hanno bisogno di amore, ricordi? Lei ci ha detto anche questo.”

“S-sì, ma-” prese un respiro profondo e si buttò di nuovo sulla poltrona. “Ascolta, posso stare qui da te per un po'? Non ho voglia di tornare in Paradiso con certi pensieri”

Merda, merda, merda” pensò il biondo “come glielo spiego a Crowley??”

“Non ti darò alcun fastidio” continuò Gabriel “Potrei aiutarti, persino”

“Oh, certo certo. Ho una camera degli ospiti al secondo piano, la terza porta a sinistra.”

“Grazie Aziraphale” fece un sorriso e si alzò, andando nella direzione indicata dall’altro Angelo. Non appena fu fuori dalla stanza, Aziraphale alzò la cornetta del telefono e fece il numero del compagno.

“Angelo! Finito con Sua Arroganza?”

“Crowley abbiamo un problema…ha voluto rimanere qui” mormorò il biondo.

“CHE COSA??!” urlò il Demone dall’altra parte della cornetta.

“Non urlare, per favore!”

“E che cazzo Angelo! Addio alla nostra relazione.” sbuffò.

“Possiamo sempre andare al Ritz, stasera”

“Sì ma… non sarebbe lo stesso dopo”

“Lo so, lo so. Manco a dire che posso venire da te, Gabriel avrebbe sospetti.”

“Ci penseremo stasera, okay Angelo?”

“Va bene… ti amo.” sussurrò arrossendo, accennando un debole sorriso.

“Ti amo anch'io, Angelo.” rispose il rosso sorridendo “Ti vengo a prendere alle otto, d’accordo?”

“Va bene, caro. A stasera”

Nel frattempo, ai Piani Bassi, Lord Beelzebub stava spaparanzatə sul suo trono a pensare agli eventi successi poco prima.
Non riusciva a togliersi dalla testa quegli occhi, quel sorrisetto arrogante, quell’abito sempre impeccabile.

A un certo punto, qualcuno bussò alla sua porta e con molta arroganza diede il permesso di entrare.
Eric entrò a volto basso, temendo di essere discorporato se la notizia che stava per dare non fosse stata gradita.

“MiLord…abbiamo notizie da-” e fece un cenno col dito in alto, per far capire.

“Ma davvero? E cosa dicono?”

“L’Arcangelo Gabriel…”

“SÌ???” domandò, improvvisamente interessatə, ma le successive due parole lə colpirono dritto al cuore.

“È scomparso.”

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