Presi da loro stessi, dalla novità, da tutto ciò che avevano messo da parte per troppo tempo, entrambi avevano dimenticato completamente l’interrogazione di Manuel per il giorno dopo.
Era stato Simone a ricordarselo, appena dopo cena, e avevano passato tutta la serata e anche parte della nottata a fare simulazioni di esercizi che a volte ridavano e altre no.
Manuel gli aveva detto che non fosse giusto, che non la voleva così la loro prima notte insieme dopo tanto tempo, e Simone gli aveva sorriso e gli aveva risposto che avrebbero avuto infinite sere e notti per recuperare, e che al momento la cosa più importante era riuscire a prendere almeno un sei all’interrogazione.E quel sei, Manuel, è riuscito a portarselo a casa il mattino successivo, con lo stupore di tutti e la fierezza di Viola e Simone che lo guardavano con l’ansia di chi avrebbe voluto avvicinarsi alla lavagna e suggerirgli tutti i passaggi giusti.
Una sola volta Simone è riuscito a fargli un cenno, accorgendosi di un piccolo errore, e Manuel l’aveva colto al volo fingendo indifferenza con la professoressa.
“Vado a parlare un secondo con mia sorella”
Simone annuisce, con Manuel davanti a lui al suono della ricreazione. Quel secondo di incertezza l’hanno percepito entrambi perché entrambi avrebbero voluto quantomeno sfiorarsi, ma non l’hanno fatto.Non avevano avuto nemmeno il tempo per capire come avrebbero gestito la loro situazione davanti agli altri, quindi hanno semplicemente fatto finta di essere amici come sempre, come fosse un tacito accordo che per Manuel è un porto sicuro, un modo per prendere tempo e non dover affrontare il giudizio delle persone, mentre per Simone è una paura in più da aggiungere alle migliaia che già ha.
Si sente pronto ad affrontare Davide subito dopo scuola, pronto a dirgli che non se la sente più di continuare quello che c’è tra di loro perché ha sempre amato un altro, ma non ha idea di quanto Manuel effettivamente sia pronto a gridarlo al mondo, l’amore per lui. Se è reale, soprattutto, o se finirà appena si renderà conto che stare con un ragazzo non è ciò che vuole davvero.
“Ehi…”
“Cosa hai combinato, ieri?” Viola gli sorride, passandogli il caffè appena preso e pronta per prenderne un altro per sé.
“Ah, non lo so. Non c’ho capito niente, probabilmente ho preso un po’ di coraggio”
“Stai bene? Cioè… è andata bene?”
“Sì, è andata bene. Poi magari ti racconto a casa se vuoi”
“Certo, che voglio. Se tu vuoi, ovviamente… non sei obbligato”
Manuel le sorride, annuendo tranquillo. “Sei la sorella di cui non pensavo nemmeno di avere bisogno, Viò. E te voglio dì tutto, perché me va…”
“E allora mi dirai tutto e io ascolterò tutto, perché me va…” lo imita. Manuel crede che sia un vizio delle persone che gli vogliono bene, evidentemente, quello di imitarlo, e gli sta più che bene.
“Ti posso parlare un attimo?”
Simone si affianca a lui, ricevendo un sorriso sincero da parte di Manuel che lo segue in un angolino del corridoio.“Che è successo?”
“No, niente… è che gli altri domani sera volevano fare una cena”
“Ok… quindi?”
“E quindi, tu vuoi andarci? Cioè, ci andiamo insieme?”Manuel non comprende l’ansia di Simone, la vede solo lì davanti a sé ma non riesce a capirne il motivo.
“Certo, che c’andiamo insieme. Come abbiamo sempre fatto” come hanno sempre fatto quando erano solo amici.
“Ok, allora lo dico a Luna che ci siamo anche noi”
“Tutto bene, Simò?”
“Sì, sì. Tutto ok. A posto, glielo dico! Scusa se ti ho interrotto con Viola”
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Intervallo [Simuel]
FanfictionManuel vorrebbe essere ancora in tempo per tante cose, anche se a volte sembra di non poter più fare niente. Una porta chiusa o socchiusa, non riesce a vederne la differenza. Sa solo di volerci entrare.