Conosceva così bene il sapore della sua pelle. Era inquietante. Harry sollevò il viso, appoggiandosi sugli avambracci e tendendo i muscoli. Non aveva intenzione di restare troppo tempo in quella posizione, il corpo nudo abbandonato su quello dell'altro, il naso e la bocca a sfiorare la pelle pallida, profumata nonostante il velo di sudore che la ricopriva. "Sposta la gamba" sbottò in tono irritato, con un grugnito scontento Draco rimosse la gamba da sopra la coscia del bruno. Harry si alzo in piedi sbuffando. "Cazzo, quanto sei appiccicoso, Malfoy" si lamentò mentre si infilava i boxer ed i pantaloni. Il biondo, disteso sul letto, non si scompose e ribatté scocciato: "Parli tu, Potter, che mi stavi baciando il collo fino a due secondi fa!". "Non ti stavo affatto baciando, sono solo scivolato in avanti!" esclamò il bruno, usando la bacchetta per un incantesimo di pulizia, prima di finire di vestirsi. Draco si alzò a sua volta, roteando gli occhi alla risposta del bruno. "Dio, sono esausto e devo ancora iniziare a lavorare" si lamentò ancora Harry, mentre il biondo afferrava i propri pantaloni, finiti sotto il letto. "Nessuno ti ha obbligato, Potter!" gli ricordò con voce aspra: "Anzi mi sembra che tu sia stato piuttosto insistente, per farlo una seconda volta!". Harry gli fu subito addosso, il respiro affannato ed i loro petti che si toccavano. "Non osare, Malfoy!" gli urlò contro: "Se mi avessi lasciato fare a modo mio non avremmo perso quasi tre ore!", si voltò di scatto realizzando che ora fosse. "Cazzo, cazzo" borbottò usando la bacchetta per cercare le scarpe: "Se arrivo di nuovo il ritardo mi retrocederanno, come minimo!". Draco fece una risatina, scuotendo la testa per deriderlo: "Il capo Auror Potter ha perso le scarpe?". "Chiudi la bocca!" gli gridò il bruno, sedendosi per infilare le scarpe. "Povero piccolo" lo schernì il biondo: "Se non stai sopra almeno una volta al giorno, frigni come un bambino!". "Dio, ma che cazzo di stronzo sei?" esclamò esasperato il bruno, indossando la giacca da Auror sui vestiti e fissandolo minaccioso. Draco rispose malizioso, con un sorrisetto compiaciuto: "Quando ci rivediamo, Harry?".
Anche quel venerdì, Harry Potter, Auror da poco promosso a capo del proprio ufficio, arrivò con un quarto d'ora di ritardo. Prima di raggiungere la sua scrivania, si fermò a salutare il Direttore dell'Ufficio dell'applicazione della Legge sulla Magia. Hermione gli rivolse un sorriso, scuotendo la testa. Il bruno Auror era solito andare a correre la mattina presto, per mantenersi in forma e si erano tutti più o meno assuefatti ai suoi ritardi. "Che scusa hai, oggi?" lo prese in giro la Granger coniugata Weasley. L'amico sospirò: "Purtroppo, non sono più giovane come una volta, Herm. Mi ci vuole più tempo, per coprire la stessa hm, distanza", la donna sembrò non notare l'indecisione sull'ultima parola.
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LE COLPE DEI PADRI - DRARRY FANFICTION
FanfictionUna relazione puramente fisica. Per anni. Due vite separate e lontane, senza alcun reale contatto. Incontrandosi solo per insultarsi e fare sesso, nei luoghi e nei modi più disparati. Per venti lunghi anni. Ma adesso, i loro figli si conoscono, fors...