CAPITOLO 16

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Tra due giorni, i ragazzi sarebbero tornati ad Hogwarts. Harry si era incontrato con Draco un paio di volte, in un motel molto discreto appena fuori Londra. L'ultima volta, si erano lasciati con l'accordo di rivedersi direttamente dopo la fine delle festività. Il Capo Auror fu quindi molto sorpreso, quando ricevette improvvisamente un gufo dal biondo, con un messaggio laconico in cui chiedeva di incontrarsi il prima possibile. Quello stesso pomeriggio, al solito motel.

Ovviamente, la cosa lo fece subito agitare. Ginny non era in casa ed i figli stavano ripassando le materie scolastiche nelle loro stanze. Decise così di scoprire il motivo di tanta urgenza, inventò una commissione inesistente con i figli ed uscì di casa per smaterializzarsi appena fuori dalla porta. Si ritrovò nella solita stanza che usavano per i loro incontri, ma Draco aveva un'espressione molto seria. Non c'era traccia del sorriso malizioso o della sua solita aria di sfida. Harry sentì il sangue gelarsi nelle vene, cosa era accaduto? "Eccomi qui" disse, tentando un sorriso. Il biondo annuì, spostando lo sguardo per la stanza, a disagio. "Harry" sussurrò incerto Draco, facendo sobbalzare il bruno per l'uso del suo nome ed il modo in cui lo aveva pronunciato. "Draco" rispose, avvicinandosi con aria preoccupata. "Tu" continuò il biondo, apparendo più pallido del solito, la postura meno impeccabile ed elegante. Sollevò su Harry uno sguardo tormentato, facendogli mancare un battito. Non era normale, si disse il bruno. Non poteva sentirsi così a pezzi, solo perche il suo amante occasionale lo fissava con aria smarrita. "Tu vedi altri, oltre me?" chiese con voce stranamente debole Draco. Harry avrebbe voluto ridere, la sola idea era assurda: "Assolutamente no, come ti viene in mente?". "E tua moglie, tua moglie sta bene?" chiese ancora, con evidente imbarazzo il biondo. Stavolta, il capo Auror avvertì un tremito lungo il corpo. "Cosa intendi? Ginny sta bene, dimmi quello che devi dirmi!" alzò la voce Harry, stufo di tutto quel mistero. Draco sospirò, si mosse a disagio e fissò il pavimento, confessando con voce appena udibile: "Io no, non sto bene". Il bruno si sentì mancare l'aria nei polmoni, le gambe gli sembrarono ondeggiare sotto di lui o forse era il pavimento ad essere improvvisamente instabile? "Cosa" iniziò a parlare e poi si interruppe, cercando di mantenere la voce stabile: "Cosa, intendi? Sei malato?". Draco annuì, passandosi una mano tremante tra i capelli, Harry notò che sembrava accaldato. "Mi sono fatto visitare, è stata una cosa improvvisa" ammise il biondo, sembrava tremare dal freddo ma allo stesso tempo sudava. Il bruno sentì un vuoto allo stomaco, ne vederlo così. "Ho voluto avvisarti subito" continuò Draco, voltando la testa di lato come per nascondere la propria espressione, allacciò le mani tra loro tormentandosele nervosamente , mentre cercava di spiegarsi: "Per via del nostro rapporto, ma mi sembra tutto assurdo. Io non ho, non ho mai, sai a parte te e dopo Astoria", accennò vagamente alle sue parti basse, facendo spalancare la bocca all'altro. Comprendendo il disagio del biondo, Harry tirò un sospiro di sollievo e chiese in tono ironico: "Hai una malattia venerea, Draco? Stai cercando di dirmi che devo fare un controllo, perché potresti avermi attaccato qualcosa?" . Il silenzio del biondo, sembrò una conferma. Harry sbuffò, irritato: "Non posso crederci! Dimmi la verità! Con chi altro, vai a letto? Se Ginny scopre che mi faccio quel tipo di controlli sono nella merda!", batté nervosamente un piede sul pavimento. 

LE COLPE DEI PADRI - DRARRY FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora