LE COLPE DEI PADRI - DRARRY FANFICTION

CAPITOLO 22

"Non capisco" rispose Harry, corrugando la fronte. Hermione e Ron si scambiarono uno sguardo, sorridendo divertiti. Il Capo Auror sbuffò, ma si ritrovò a sorridere a sua volta mentre la sua migliore amica gli spiegava: "Ci sei mancato, Harry. La tua versione perfettina e controllata è piuttosto noiosa". Harry rimase sorpreso da quelle parole, aveva sempre cercato di impegnarsi per diventare la migliore versione di se stesso, forse aveva sbagliato. Magari, avrebbe solo dovuto cercare di essere se stesso ma, una volta iniziato a reprimere la sua vera personalità e le sue reazioni naturali, era stato molto più semplice continuare rispetto ad alzarsi un giorno e urlare al mondo che non ne poteva più. "Che succede, Harry" chiese Ron, preoccupato: "Ginny ti stava cercando, dice che tu ed Albus siete spariti". L'Auror sospirò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli. "Meglio che le mandi un gufo per avvisarla che sei qui e stai bene" annunciò Hermione, spostandosi velocemente in un'altra stanza. Rimasti soli, Ron fissò l'amico con un sorriso comprensivo. "Albus è con Scorpius, al San Mungo" spiegò a bassa voce Harry, aggiungendo prima di perdere coraggio: "Draco sta molto male, potrebbe non farcela". L'amico chiuse un istante gli occhi, come riflettendo e poi disse: "Povero ragazzo, ha già perso la madre ed ora questo. Fa bene tuo figlio a stargli vicino, Harry. Sono amici, il nostro passato con Malfoy non deve mettersi tra loro, soprattutto adesso". Parlò con voce calma, moderata e l'altro annuì, aspettando il ritorno di Hermione per aggiungere altro. La donna tornò e si fermò affianco a loro, Ron le riferì velocemente quello che Harry aveva appena detto, poi il Capo Auror aggiunse: "Ho promesso ad Albus che avrei fatto del mio meglio per salvare Draco, Herm. Quindi, sono corso qui per chiedere il tuo aiuto. Tuo e di Ron, siamo sempre stati una squadra imbattibile. Ma non posso obbligarvi, volete aiutarmi?". Hermione lo fissò in viso con un'espressione impassibile, poi gli prese le mani tra le sue e rispose: "Non è mai corso buon sangue tra me e Malfoy, lo stesso vale per Ron. Ma siamo persone mature ora, non ragazzini. Abbiamo tutti conosciuto il dolore della perdita, quindi se non altro per suo figlio, da parte mia sono pronta a fare quanto in mio potere, Harry". Ron la fissò con uno sguardo fiero, annuendo a sua volta prima di rivolgersi all'amico: "Dicci di cosa si tratta". Harry prese un respiro profondo, cercando le parole giuste per spiegarsi: "Da quanto mi hanno riferito, Draco è stato colpito da una combinazione di incantesimi, Più precisamente, una fattura ed un incanto combinati, i medici stanno cercando un antidoto o un contro incantesimo ma il tempo è poco e le combinazioni possibili numerose". Hermione annuì, scostandosi per passeggiare pensierosa: "Trovo molto strano che nessun contro incantesimo generico o pozione curativa abbia fatto effetto, deve trattarsi di una combinazione tra due malefici molto potenti oppure solo molto antichi, non usati da molto". "L'incantesimo di protezione, mi hanno detto che è antico. Mentre la fattura è un maleficio comune, con il solo scopo di far soffrire la persona colpita" le spiegò Harry. "Una strana combinazione" osservò Hermione, invitandoli a spostarli in un'altra sezione del Ministero per esaminare alcuni testi. Sedettero ad un tavolo, con numerosi tomi ingombranti intorno, sfogliandoli velocemente. "Ci sarebbe un'altra cosa" sussurrò incerto il Capo Auror. "Dimmi" replicò prontamente la donna: "Qualunque dettaglio può essere un indizio importante per capire il tipo di incantesimo o la persona che lo ha scagliato". "In effetti" concordò Harry: "Il medimago ha detto che se trovassimo la strega o il mago che gli ha scagliati, potremmo trovare il modo di annullarne gli effetti".