Tremò Harry, scorgendo nella fioca luce dell'ingresso il volto dell'altro così vicino al suo. In un attimo, la sua mente fu attraversata dalle immagini che aveva visto in sogno, mentre si chiedeva se le avessero condivise. Prese un respiro profondo, deciso a un chiarimento, quando Draco cambiò improvvisamente noto, suonando di nuovo freddo e distante: "Qualcuno ti ha chiesto di venire qui?". Era preoccupato? Offeso? Spaventato? Nella quasi totale oscurità era impossibile capirlo. "Io, ho ricevuto un tuo messaggio. In realtà, pensavo fosse un tuo messaggio" spiegò, con voce incerta, Harry. "Tu, conosci la mia scrittura" osservò titubante il biondo. Il bruno si affrettò ad annuire, confermando: "Era la tua, oppure era imitata molto bene". Rimasero in silenzio entrambi, ognuno immerso nei propri pensieri. "La tua ex non sta di nuovo cercando di uccidermi, vero?" chiese poi Draco, gli occhi grigi puntati sul volto dell'altro e il tono non esattamente divertito. Harry fece un mezzo sorriso, non sapendo se prendere sul serio quella domanda. "Non credo" sussurrò incerto. Non si era posto molte domande sul mittente reale del messaggio, distratto dalla vicinanza dell'altro uomo. Ma Draco sembrava, invece, piuttosto interessato alla cosa. Sembrò riflettere, poi sbuffò: "Scorpius, sa imitare la mia scrittura". "Oh" fece semplicemente il bruno, aspettando che il padrone di casa proseguisse. Ma non lo fece, così Harry si sentì in dovere di aggiungere in tono leggero: "Forse, lui e Albus ci hanno voluto fare uno scherzo". "Pensi, che stiano insieme?" chiese repentinamente Draco, avvicinandosi fino a quasi toccarlo. Harry sentì il senso di protezione dell'altro verso il figlio, in quelle parole. Era così raro e bello, vederlo perdere per un momento la maschera di indifferenza e mostrare i propri sentimenti, le proprie debolezze. "Non ne sono sicuro" rispose diplomaticamente il bruno, non era certo di cosa Draco ritenesse migliore per il figlio. Voleva che si fidanzasse con Albus o preferiva, invece, che fossero solo amici? Il biondi si ritrasse, facendo un passo indietro e annunciando: "Ho in programma una visita alla scuola, nei prossimi giorni. Voglio vedere Scorpius, sapere se va tutto bene". Harry annuì, diligentemente: "Lo trovo comprensibile, dopo tutto quello che è accaduto", l'altro lo interruppe cambiando di nuovo tono: "Chiederò spiegazioni, per il messaggio che ti è stato inviato". Il suo tono era così formale e gelido che fece rabbrividire il bruno. "Mi dispiace, che tu sia dovuto venire fino qui senza una ragione". "Già" sussurrò con voce mesta, Harry: "Senza nessuna ragione".
Due giorni dopo, Albus scrisse al padre scusandosi per l'accaduto e riferendo che anche Scorpius lo pregava di perdonarlo. Non spiegava le ragioni del gesto. Harry, comunque, non avrebbe pressato troppo per conoscerle. Da quando aveva rivisto Draco, era come se niente più gli interessasse. Si era sentito un vero sciocco, illudendosi che l'altro uomo provasse qualcosa per lui. Forse, pensò, era solo la solitudine a rattristarlo. I due figli maschi erano lontani e Lily era spesso dai nonni, insieme alla madre. Era sembrata un buon arrangiamento, visto che il bruno era spesso molto impegnato con il suo lavoro. Gli impegni di Auror erano sempre una buona scusa, anche per evitare di cenare con i suoi amici che avevano più di una volta reclamato la sua presenza. Invano, ovviamente.
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LE COLPE DEI PADRI - DRARRY FANFICTION
أدب الهواةUna relazione puramente fisica. Per anni. Due vite separate e lontane, senza alcun reale contatto. Incontrandosi solo per insultarsi e fare sesso, nei luoghi e nei modi più disparati. Per venti lunghi anni. Ma adesso, i loro figli si conoscono, fors...