I giorni estivi che più amavo erano quelli afosi, così caldi da necessitare di una rinfrescata all'aperto.
E cosa poteva esserci di meglio delle battaglie di acqua in giardino?Con la scusa di occuparmi dei miei fratelli, partecipavo alle lotte per godere dell'acqua fredda che mi veniva lanciata addosso.
Andrea aveva preparato le sue pistole giocattolo, Amelia i palloncini, Agnese aveva riempito qualche secchiello e Alisia se n'era stata a guardarli.
Questione di minuti e la battaglia ebbe inizio. Da Andrea proveniva solo qualche schizzo, Amelia non mirava correttamente, Agnese si limitava a correre, Alisia tentava di sollevare i secchielli troppo pesanti per lei.
Il gioco però si fece più movimentato quando si mise in mezzo Adrian. Gli lanciai tre palloncini e ne scoppiarono due, di conseguenza mi arrivò una fiondata d'acqua che bagnò completamente i miei vestiti.
Quando mi guardai intorno, notai che anche gli altri erano molli.Ci alleammo per "sconfiggere" il nemico comune. Ci scagliammo contemporaneamente su Adrian riuscendo a farlo cadere per poi bagnarlo completamente.
Quando l'acqua a disposizione finì, scoppiammo tutti in una rumorosa risata, mentre Adri strizzava gli occhi tentando di riaprirli e guardarmi male.Feci spallucce. "Te lo sei meritato."
Si alzò da terra e si avvicinò. Indietreggiai timorosa, ma non abbastanza velocemente per evitare il suo abbraccio tattico per bagnarmi ancora di più. Era inutile, Adrian l'aveva sempre vinta.
Era così fin da piccoli. Riusciva ogni volta a evitare di apparecchiare la tavola, in tv si guardavano i film che sceglieva lui o le partite di calcio, usciva con gli amici tutte le volte che voleva. Se in dispensa rimaneva uno snack, finiva sicuramente per mangiarselo lui!
Da lontano notai una figura avvicinarsi alla casa. Focalizzai lo sguardo e riconobbi Dante.
Erano giorni che non lo vedevo, non lo sentivo, non sapevo che fine avesse fatto e non osavo chiederlo.Rimasi bloccata. Alisia e Andrea gli corsero addosso urlando "Dade!"
Accennò a un sorriso e li abbracciò per poi continuare dritto verso l'entrata senza degnarmi di uno sguardo. Ci rimasi male.
Quando rientrai in casa lo vidi seduto sul divano insieme ad Adrian. Quest'ultimo notò la mia presenza, Dante invece non alzò la testa. Lo guardai per capire se facesse sul serio. Nessun movimento.
Cercando di rimanere serena, andai in bagno alla ricerca di un asciugamano. Iniziai a tamponare i capelli grondanti di acqua e nel frattempo feci per uscire, quando mi ritrovai proprio Dante davanti.
Ci eravamo accorti in tempo per non finire a sbattere l'uno contro l'altro. Si scostò subito per entrare in bagno dandomi le spalle, ma lo fermai.
"Fai sul serio?" chiesi infastidita. "Mi eviti?"
Si girò e mi guardò finalmente negli occhi. "Non ti sto evitando." Mentre lo diceva, spostò lo sguardo alla sua destra.
"Non mi hai salutato, facevi finta che non ci fossi" insistetti. Non capivo perché la cosa mi toccasse così, quella settimana senza vederlo mi aveva fatto sentire la sua mancanza. Nonna Ada era riuscita finalmente ad allontanarlo da me, ma forse iniziavo a non desiderarlo più così tanto.
Rimase in silenzio.
"Perché nemmeno mi guardi?" lo dissi ferita. Mi stupii della mia voce. "Mi stai ascoltando almeno?"
A quel punto incatenò il suo sguardo ai miei occhi. Poi lo spostò verso il basso con rapidità analizzando la mia figura. "Non riesco a stare concentrato così" confessò continuando a guardare il mio profilo.

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𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐬𝐬𝐞
Storie d'amoreArmata del diario di sua nonna, delle sue regole, della sua agenda e il quadernino di storie inventate da lei stessa, Ada affronta le giornate estive in casa. Mentre i coetanei trascorrono le vacanze all'estero, al mare, in discoteca, lei si occupa...