3. Dead Rose & Camille

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                                                                                                                                                                               12/9/2024
Io lo sapevo.
L'unica volta che mi tiro fuori da qualcosa, va a finire che ci finisco dentro fino al collo. Non solo io, ma tutti quanti alla Windsor. Ora ti spiego, diarietto.
Praticamente, sai che ti avevo raccontato che oggi ci sarebbe stato uno spettacolo di benvenuto alla Windsor, giusto?
Beh, è finito molto, ma molto male.
Appena arrivata a scuola feci due ore di lezioni, poi la prof di greco ci disse che saremmo andati in aula magna per guardare lo spettacolo per l'appunto.
Durante la pausa tra l'ora di latino e quella di greco, ero andata in bagno, e avevo incontrato Camille, che si stava preparando per lo show. Camille faceva danza con me, anche lei come Cristina ha continuato ed è diventata bravissima, oltre che stupenda; ha i capelli lunghi, marroni ed occhi blu scuro. Quando la trovai in bagno aveva addosso un body stupendo rosa e rosso con motivi floreali, pieno di glitter, e si stava sistemando il trucco che riprendeva quei colori. Quando si accorse di me, mi fece un sorriso splendente e mi disse:
"Ma chi si rivede, eh? Come stai Lena?".
"Bene dai" risposi, intuendo subito a che cosa alludeva veramente con quella domanda... ma questa è un'altra storia, te la racconterò un'altra volta diarietto.
"Ho sentito che da preferita di Jud sei diventata la ballerina più brava della città. Andrai ai nazionali giusto?" continuai. Era una ballerina modello quando facevo danza con lei, per questo era la preferita della nostra severissima insegnante Judith. Lei sospirò e mi disse con tono quasi scocciato, mentre prendeva la piastra per fare i boccoli:
"Mmh, si... vuoi che ti dica un segreto?".
Annuii.
"La vita da ballerina mi fa schifo. Forse perché ero brava fin dal principio, oppure perché la passione smisurata si è poi trasformata in odio, ma in questo momento il ballo mi sta solo facendo esaurire. Non vedo l'ora di finire l'ultima sezione di allenamenti, andare ai nazionali per dare il contentino a Judith, dato che le interessa tre volte di più di quanto interessi a me, e poi togliermi dalle scatole la sua voce assillante e quelle maledette scarpe fastidiosissime".
Mi stupì molto ciò che mi disse, perché come aveva detto proprio lei, aveva molta passione per la danza. Già, aveva... in ogni caso, ancor prima che io potessi dire qualsiasi cosa, mise l'indice sulla sua bocca e disse:
"Questo non lo sa nessuno, quindi vedi di non dirlo ad anima viva".
"Prometto, non lo dirò ad anima viva" dissi, presa un po' alla sprovvista. Poi le sorrisi, e la salutai dicendole che non potevo trattenermi molto dato che da un momento all'altro sarebbe potuta arrivare la prof di greco.
Appena rientrata in classe, infatti, la prof disse di lasciare quaderni e libri dov'erano, e di metterci in fila per uscire.
Appena arrivati in aula magna aspettammo un po' di tempo, perché tutte le classi della scuola avrebbero assistito a questo spettacolo. Intanto cercai tra la gente Paige e Irene per sedermi vicino a loro. L'aula magna era enorme, grande un po' meno di un anfiteatro, c'erano anche le gradinate che la facevano sembrare ancora più simile a quest'ultimo, perciò non fu tanto semplice trovare le mie amiche. Alla fine però ce la feci giust'in tempo, poco prima che iniziasse lo spettacolo, che fu annunciato da una voce maschile, molto profonda:
"Buongiorno signorine e signori, benvenuti alla Windsor". Appena quelle parole vennero udite, piovero applausi a non finire e fischi. Dopodiché scoprimmo chi era la persona da cui proveniva quella voce: era il preside Ramòn. Aveva una giacca di seta e un cappello bordò, due baffi arrotolati e un monocolo oro. Si presentò molto alla svelta, come se presentarsi fosse solo una perdita di tempo, e si vedeva lontano un miglio che fremeva all'idea di partecipare allo spettacolo. Quindi continuò:
"Benvenuti non solo alla Windsor, ma anche a questo favoloso spettacolo: vi mostreremo giochi, fantasticherie, tutto ciò che desiderate, o non volete vedere per nulla al mondo. Non distinguerete più il vero dal falso, perciò la regola in questo show sarà solo: non fidatevi di ciò che vedrete".
Poi tirò fuori qualcosa dal taschino: uno scorpione, lo portò verso la sua bocca e lo mangiò, dopodiché fece un gesto come se gli si fosse incastrato il boccone in gola, ma invece di sputare lo scorpione... sputò fuoco. Alcune ragazze di terza negli ultimi gradoni urlarono, mentre il fuoco andò a sfiorare la parte più alta del muro, e da esso si staccarono dei serpenti di colore nero, strisciando, attaccati al soffitto, verso il centro di quest'ultimo dove si trovava una lampada bianco brillante, a forma di teschio. O perlomeno questo fu ciò che Ramòn voleva vedessimo, ma io, come tutti gli altri studenti, non ero sicura di cosa fosse vero e cosa falso. La regola che aveva detto all'inizio, effettivamente era proprio azzeccata.
Tornando a noi, il teschio si accese creando un fascio di luce che illuminò due persone al centro del palco, e nel frattempo, la voce di Ramòn risuonò per la seconda volta in sala:
"Ed ecco a voi una rivisitazione di un balletto caratteristico della Windsor, dal nome 'Dead Rose', a cura di Camille Tylande, e Tom Derby. È la prima volta in novantadue anni che viene proposto".
Camille, stupenda come sempre, fece un salto e girò tre volte su sè stessa mentre era in aria, per poi atterrare e volteggiare tra le braccia di Tom. Mi accorsi solo in quel momento che lui aveva una rosa in mano e facendo una piroetta la lasciò tra le mani di Camille, la quale, appena la ricevette, fece una smorfia che probabilmente in pochi notarono. Anzi, più che una smorfia sembrava volesse mordersi il labbro per trattenere... del dolore?
Subito dopo i riflettori si spensero, lasciando il posto ad una luce soffusa rossa. Camille e Tom si avvicinarono e si presero le mani, poi fecero il gesto di cadere all'indietro, e poco prima appunto di cadere, le loro mani si staccarono e si aggrapparono ad un oggetto caduto dal soffitto: un teschio.
Allora diarietto, prima di continuare ti devo fare per forza un po' una cultura su questo balletto.
Partiamo col dire che narra la storia di due amanti che andavano in questa scuola. Se c'è una cosa che non ti ho ancora detto sulla Windsor è che all'ingresso c'è un'enorme statua che raffigura un ragazzo e una ragazza che si baciano e nel frattempo piangono, sono loro due: Yeri e Dexter, i protagonisti di questa storia. Yeri si era innamorata di Dexter, ma dato che non aveva il coraggio di dichiararsi aveva deciso di infilare semplicemente una rosa nel suo armadietto. Lui non sembró gradire il regalo all'inizio, e la buttò nel cestino con noncuranza, ma lei era decisa e quindi ci riprovò, questa volta aggiunse una scritta incisa su un petalo che diceva semplicemente "Ti amo", e il colpo andò a segno perché lui portò la rosa a casa sua e la mise in un vaso pieno d'acqua per fare in modo che non morisse. Yeri continuò a prendere rose dal suo giardino una volta a settimana, e a lasciarle nel suo armadietto, Dexter invece continuò ad aspettare ogni mercoledì che comparissero i fantomatici fiori. Andò avanti così per un bel po', fino a quando un mercoledì la loro classe andò in gita in montagna. Yeri aveva deciso una volta per tutte: sarebbe andata da lui e gliel'avrebbe detto. Durante una passeggiata tra i boschi, trovò fatalità una bellissima rosa rossa, e anche se era appassita era l'unica che aveva trovato, così decise di raccoglierla per darla a Dexter. Questa poveretta nel raccoglierla non si accorse di avere di fianco proprio lui, e tale fu lo spavento che inciampò all'indietro dove ahimè c'era un dirupo. Lui non fece in tempo ad aiutarla, e lei appena cadde gli lanciò la rosa addosso quasi con cattiveria, come per dire: "È colpa tua", ma invece di dire questo si limitò a gridare:
"Ti amo".
È particolarmente triste questa storia, non trovi? Lo pensò anche il preside, che decise di far eseguire a dei ballerini un balletto per commemorare questo amore lacerante.
Ecco, ora viene la parte di cui forse avrai già sentito parlare dato che è abbastanza conosciuta.
La prima ed ultima volta che fu eseguito questo balletto fu proprio novantadue anni fa, e forse saprai già il perché: subito dopo aver finito di danzare, la ballerina che rappresentava Yeri cadde a terra. Non era svenuta.
Era morta.
La cosa scioccò tutti che pensarono fosse una maledizione, e che chi avrebbe ballato ancora quel balletto sarebbe morto, proprio come quella ballerina, e come Yeri. Il preside mica ci credette, pensò fosse solo una coincidenza, ma dato che comunque l'evento aveva scosso molte persone decise di non far eseguire più quel balletto.
Neanche io credo sia stata una maledizione ad ucciderla, ma non credo neanche al cento percento che sia stata una pura coincidenza. Comunque, fino a poco tempo fa pensavo fosse solo una leggenda o storiella che si racconta in giro per intrattenere la gente con cui non sai di cosa parlare, ma adesso non so più cosa pensare.
Tornando a noi, dopo aver preso in mano il teschio... Camille lo lasciò cadere e urlò terrorizzata. Cominciò a piangere e corse via dal palco, andando probabilmente verso lo spogliatoio dei ballerini. Non appena questo accadde, tutti cominciarono a bisbigliare, ma io non aspettai un secondo ad alzarmi e andare a vedere cosa stava succedendo dietro le quinte. Volevo vedere come stava Camille e capire cosa stava realmente succedendo. Non appena arrivai negli spogliatoi controllai se c'era qualcuno, ma non c'era nessuno, allora andai a guardare dietro le quinte e trovai solamente persone con facce sconvolte come per dire: "Ma sta succedendo sul serio oppure è solamente parte dello spettacolo?", e probabilmente era ciò che si stavano chiedendo tutti.
Tutti tranne me.
So per certo che Camille è molto professionale, interrompere un ballo solo per mantenere il concetto di "vero o falso" dello show non è da lei, se comincia una cosa la deve finire per forza, questo lo so fin troppo bene.
Infilai la testa in tutti i posti in cui poteva essere stata Camille, ma non c'era da nessuna parte. Nel bagno dove si era preparata, nell'ultima aula in cui era stata prima dello spettacolo; dappertutto.
Non c'era.
Era sparita.
Dopo che qualcun altro si era detto: "Fermi tutti. Non è parte dello spettacolo, altrimenti sarebbe già tornata o lo spettacolo sarebbe andato avanti" in moltissimi avevano cominciato a cercarla in giro, Tom per primo dato che sapeva per certo che non era parte dello show, ma lei era scomparsa come una nuvola di fumo in una metropoli.
Ramòn aveva fermato lo spettacolo e si era messo a cercarla a sua volta, ma dati gli scarsi risultati, decise semplicemente di mandare a casa tutti.
Perciò eccomi qui, ad immaginare dove potrebbe essere Camille ora.
Sta tranquillo diarietto, non appena avrò delle notizie ti farò sapere.
E sappi che non mi interessa se Ramòn vorrà o no: cercherò e troverò Camille, capirò cos'è veramente successo.

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