24/9/24
Ehi diarietto, come stai?
Io bene, devo fare i compiti.
Anzi, voglio fare i compiti.
Suona strano, no? Eppure è così, voglio fare i compiti.
Adesso ti spiego un po' meglio.
Allora, stamattina sono andata a scuola, ho seguito le lezioni come al solito, fino a quando non è arrivata la mia ora preferita: inglese.
Sì, inglese è la mia materia preferita, e se vuoi ti dico anche il perchè: io mi sono trasferita qua quando ero ancora molto piccola, mio papà infatti è originario della Danimarca, io e mia sorella siamo nate là, ma ci abbiamo vissuto per poco tempo.
Non ho mai imparato il danese, ma tutta la Danimarca è piena di turisti, soprattutto la mia città natale, Copenaghen, e lì sentivo spessissimo gente parlare in inglese, perciò questa lingua mi fa venire in mente quando ero piccola, e un bel pezzo della mia infanzia.
Comunque, continuando il discorso di prima, alla lezione di inglese il nostro prof ci ha detto:
"Ragazzi, il 26 dovrete esporre una ricerca in inglese su una delle cose a cui la Windsor tiene di più: le sue storie e leggende. Dovrete sceglierne una tra le tante narrate nel libro ufficiale della Windsor. Quanti di voi ce l'hanno già a casa?".
Tutta la classe alzò la mano, tranne me e Sawyer.
"Lukasiak, Waters, mi dispiace ma in biblioteca c'è solo una copia del libro, perciò uno di voi due dovrà comprarselo".
Finite le lezioni andai da Sawyer:
"Se vuoi posso comprarlo io il libro"
"No, sta' tranquilla, lo comprerò io. Tu prendilo in biblioteca".
"Sicuro?"
"Si, sul serio" rispose lui sorridendo.
"Ok, allora io vado in biblioteca a prenderlo, ci vediamo domani" lo salutai.
"A domani".Andai in biblioteca e chiesi alla signora su quale scaffale era riposto il libro, e lei mi rispose che era su quello nell'angolo in alto a destra.
Lessi il nome della sezione: "Classici".
'Accidenti, la Windsor sì che è una scuola vanitosa...'.
Presi il libro e cominciai a sfogliarlo per scegliere le storie più interessanti. Ovviamente la prima era: "Yeri e Dexter".
'Direi che in questo momento non è il caso...'.
Passai oltre e lessi gli altri titoli:
'Sono tutte storie troppo conosciute, voglio qualcosa di nuovo...'.
Lessi quello che sembrava l'ultimo titolo: "La Sirenetta catrame".
'Finalmente una storia che non conosco'.
Lessi a mente il testo; questa storia parla di Helen, una ragazza mezza sirena. Lei era obbligata a trovare un uomo di cui innamorarsi, e ovviamente che la ricambiasse in un lasso di tempo prestabilito, altrimenti era obbligata a subire la punizione delle sirene della sua stirpe. Secondo le leggende infatti, le stirpi delle sirene prendono il nome dal modo in cui vengono condannate se non eseguono il loro compito. Così, Helen si innamorò di un uomo di nome Nicola, studente della Windsor. Tutto sembrava andare a gonfie vele, lei lo amava, lui era sempre gentilissimo con lei e si incontravano spessissimo, fino a quando non arrivò il giorno in cui lei doveva dichiararsi... ma non andò come previsto.
Nicola si arrabbiò tantissimo, le disse che se l'aveva conosciuto solo perché stava cercando un fidanzato non se lo meritava perché lui era un uomo fidanzato e non avrebbe mai relazionato con lei se avesse saputo che stava con lui solo per quello, inoltre avrebbe dovuto dirglielo prima perché almeno l'avrebbe rifiutata subito, e lei avrebbe sofferto di meno.
Così Helen dovette subire la punizione delle sirene della sua stirpe, le sirene catrame: sprofondare in un oblìo senza fondo, ovvero un lato del mare, nero, vicino agli scogli, chiamato "mare di catrame".'Bella questa storia, direi che scelgo questa'.
Controllai alla fine del libro se c'erano altre storie e non le trovai... ma prima di chiudere il libro, mi accorsi di una striscia di carta irregolare che spuntava dopo le pagine della sirenetta catrame: una pagina era stata strappata.
Controllai meglio: più di una.
'Di sicuro non è accidentale, da qualche parte ci saranno'.
Guardai nel posto da cui avevo preso il libro, e di pagine strappate non ce n'erano.
Abbassai lo sguardo sotto allo scaffale, anzi sotto tutti gli scaffali, ma di pagine strappate nascoste in biblioteca non ce n'erano.
Feci un giro dell'edificio, e guardai in tutti gli angoli più remoti della Windsor, sperando di trovare quelle pagine, ma senza successo.
Ad un certo punto incrociai Ramòn in un corridoio, e lo bloccai per chiedergli se ne sapeva qualcosa.
"Oh, ciao Lena. Non mi aspettavo di trovarti qui a scuola a quest'ora".
"In che senso? Tra poco cominciano anche i corsi pomeridiani, quindi anche il mio corso di danza".
Ramòn si accigliò e guardò l'orologio.
"Signorina Lena, credo che lei abbia tenuto conto del tempo in modo molto approssimativo...".
"In che senso?" il cuore cominciò a battere più velocemente.
'Impossibile...'.
"Lena, sono le 18:30. L'allenamento di danza è cominciato esattamente alle 16:30. E probabilmente è anche già finito".
'Impossibile, non posso essere rimasta in biblioteca per tutto questo tempo'.
Mi dimenticai completamente delle pagine strappate, e corsi in spogliatoio.
Mi cambiai il più velocemente possibile, e corsi sul palco.
Prima che Judith aprisse bocca, cominciai a ballare "Infinity", impegnandomi il più possibile, cercando di non fare errori.
Nonostante l'espressione di Judith, la quale aveva la bocca aperta, e sembrava non sapesse se dire qualcosa o tacere, ma nel dubbio non disse nulla, continuai a ballare al meglio, cercando anche di fare le espressioni facciali che lei mi aveva detto di fare mentre ballavo.
Feci l'ultimo passo, appogiai la mia mano sul mio occhio, e mi sporsi di lato con il bacino, dopodiché misi dietro la schiena la mano che avevo sull'occhio, assieme all'altra, mi raddrizzai e finii girando la testa verso sinistra.
Aspettai qualche secondo per poi girarmi verso Judith: aveva una faccia esterrefatta.
"Tu..." disse, poi si allontanò lentamente dal palco.
"... come hai fatto?".
Fece una piccola pausa.
"Due giorni... due giorni per imparare una coreografia da zero, e al terzo giorno la sai già ballare quasi meglio di... lei. Sei un mostro peggio di Camille".
Si allontanò sempre di più dal palco.
"Un mostro...".
"Hai paura di me?".
Si girò di scatto a fronteggiarmi.
"Paura?".
"Sì. Sono un mostro, no? Ormai hai capito che con te non gioco pulito, ti ho tirato addirittura uno schiaffo in faccia. È da quella volta che cerchi di evitarmi il più possibile e di parlarmi il meno possibile ad allenamento".
Pian piano si allontanò sempre di più, diventando più bianca ad ogni passo.
'Forse dovrei smetterla, ma dopo avermi detto e fatto quelle cose, si merita un po' di terrore...'."Hai paura di parlare con il tuo incubo, non è vero?".
Judith alzò definitivamente i tacchi, e uscii dall'aula magna.
Feci per andare in spogliatoio a cambiarmi, ma dei passi di una figura di spalle mi distrassero.
'Capelli biondi, di nuovo...'.
Prima che quella persona potesse andarsene, urlai il suo nome.
"Alessia, che ci fai qui? È la seconda volta che ti vedo a scuola di pomeriggio, vicino a me, quando non fai nemmeno un corso pomeridiano".
Alessia si girò lentamente, e poi mi mostrò un sorriso, anche se i suoi occhi non sorridevano come la sua bocca.
"Volevo aspettarti fuori dallo spogliatoio, ma a questo punto te lo darò qua...".
Si avvicinò a me, e mi porse una busta bianca, sigillata su un lato da un cuore verde acqua di carta.
"Domani sera faccio una festa a casa mia, volevo invitarti. Non c'è un tema, è semplicemente una festa casuale per divertirsi".
Dopodiché, senza aggiungere altro, sgattaiolò fuori dall'aula magna pure lei.
Aprii la busta e ci trovai un invito con tanto di orario e indirizzo.Perciò oggi non ho molto da dirti, se non che ho bisogno di parlare seriamente con Ramòn per capire se sa qualcosa riguardante le pagine strappate.
È stata una giornata strana, come tutte le altre del resto.
Ormai mi ci sono abituata, qui alla Windsor funziona così.
Detto ciò, ti saluto, ci aggiorniamo domani diarietto, buona notte.

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Lena
Mystery / ThrillerE se una ragazza scrivesse su un diario tutto ciò che succede nella scuola più grande di tutta la città? E forse anche la più strana, cronica e piena di misteri...