6. Sigarette marlboro

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17/09/2024
Beh diarietto, sappi che oggi non volevo neanche scriverti.
Eh già.
Se non fosse stato che devo per forza parlare con qualcuno di questa giornata, altrimenti rischio seriamente di esaurirmi e impazzire, proprio non esisterebbe per me questo miserabile dì.
Cominciamo col dire che per fortuna stamattina mi è suonata la sveglia, ma sono comunque arrivata più tardi a scuola, perché ho avuto un imprevisto: Sūrya stava male.
Sūrya è il mio cagnolino, è un po' vecchiotto, inoltre ha una paralisi facciale. Questo comporta quindi degli "effetti collaterali", e spesso lo portiamo dal veterinario. Stamattina continuava a piangere, e a grattarsi l'occhio destro perché a quanto pare non riusciva bene ad aprirlo, perciò l'abbiamo portato di nuovo dal veterinario ed io mi sono rifiutata di andare a scuola mentre lui stava male.
Alla fine il veterinario ha detto che sta bene, non è una cosa grave, ma è meglio che rimanga ancora un po' per sicurezza lì con lui invece che a casa, e che, non appena si riprenderà, potrà ritornare con noi.
Spero si riprenda al più presto possibile.
Ad ogni modo (e ormai avrai già capito perché non volevo scriverti oggi), entrai in classe dopo la seconda ora. I posti di fianco ad Alessia e Cristina erano già occupati, però quello di fianco a Sawyer no, mi sedetti perciò lì. Non appena entrai infatti, in meno di un secondo i suoi occhi mi stavano già addosso. Ebbi quasi la sensazione che stesse aspettando solo quello, che avesse avuto già gli occhi sulla porta ancor prima che io abbassassi la maniglia. Sinceramente all'inizio non seppi neanche a cosa pensare, se non: "Preparati Lena, altre tre ore di scuola come quelle di ieri con il suo sguardo così assillante e perforante che ti lascerà i buchi addosso a fine giornata".
Diedi la giustifica alla prof e mi sedetti di fianco a Sawyer, il quale con un tono credo preoccupato, mi chiese:
"Tutto bene? Stavi male? Stai meglio ora?"
"Non sono io quella che stava male, ma il mio cane" risposi atona, dato che in testa avevo solo l'immagine di Sūrya tra le grinfie del veterinario con tre siringhe in mano.
Digrignai i denti.
L'ultima volta che avevamo portato Sūrya dal veterinario, era tornato a casa che stava peggio di prima... . Abbiamo perciò cambiato medico, e questa è la prima volta che lo affidiamo a lui. Speriamo che questo nuovo medico la laurea ce l'abbia, altrimenti mi incavolo sul serio.
Comunque, nonostante il mio tono non proprio cortese, Sawyer rispose comprensivamente alla mia affermazione:
"Sono sicuro che tempo di tornare a casa e starà già molto meglio, non ti preoccupare" .
"Mmh..." mugugnai, cercando di trattenere le lacrime.
Ci tengo moltissimo a Sūrya, se gli succedesse qualcosa, non so che farei.
Girai la testa per non incrociare il suo sguardo, dato che probabilmente avrò avuto gli occhi tutti rossi e lucidi, e guardai per tutta la lezione dall'altra parte dell'aula, verso la finestra.
Finite quelle due ore, la prof mi fece cenno di andare da lei. Mi consegnò dei fogli e disse:
"Signorina Lukasiak, potrebbe gentilmente portare questi fogli all'insegnante di danza, la signora Judith? Vede, con la scomparsa della signorina Tylande, tutti i programmi fatti vanno ri elaborati da capo, come ad esempio le coreografie ideate per lei, per i nazionali. Nessun'altra ballerina è in grado di eseguire gli stessi passi che eseguiva lei, perciò le opzioni sono solo due: modificare le coreografie, ma finire con il dubbio che siano troppo semplici per vincere, oppure trovare nuove possibili reclute che sarebbero in grado di eseguire le coreografie con i passi originali, nel modo corretto. Questi sono dunque i fogli con le descrizioni delle possibili nuove reclute. L'insegnante Judith dovrebbe arrivare proprio ora, con l'inizio della lezione di danza".
Annuii.
Certo, era logico come ragionamento, ma anche se fossero riusciti a trovare una ballerina fantastica che sarebbe riuscita a fare i passi di Camille alla perfezione, comunque le coreografie le avrebbe dovute imparare in pochissimo tempo, e non sono nemmeno poche.
Mi morsi il labbro.
Povere nuove reclute, dopo un solo allenamento avranno già cominciato a maledire Judith... .

Mi diressi con passo spedito verso lo spogliatoio dei ballerini, che portava poi all'aula magna, dove di solito fanno la maggior parte delle lezioni di danza.
'Mi devo sbrigare' pensai, mentre attraversavo il corridoio che dopo poco dava sullo spogliatoio 'non voglio vedere il volto di Judith per più di un secondo. Tanto è facile no? Devo solo consegnare i fogli, e poi...'.
"Ahia!" urlai.
Lexi stava davanti a me con quel sorriso odioso inciso sulla faccia. Tirò indietro il piede con un movimento brusco, dato che era sotto la mia pancia.
Mi aveva fatto lo sgambetto, ma la cosa mi sarebbe importata di meno se non fosse che non ero semplicemente caduta sul pavimento liscio, perché per passare dal corridoio allo spogliatoio dei ballerini, bisogna fare uno scalino. Lexi mi fece lo sgambetto poco prima che io facessi quel gradino, perciò andai a sbatterci contro con il ginocchio, il quale si tagliò mostrando il mio bellissimo sangue cremisi.
Dopo avermi fatta cadere, Lexi si accucciò, non per tendermi la mano come credevo, ma per prendere i fogli che avevo in mano.
"Oh, ma cosa abbiamo qui? Nuove sostitute di Camille? Non ancora per molto..." sghignazzò lei.
"Lexi ferma, vanno dati a Judith subito" le dissi spazientita.
"Si Lexi, ha ragione, dammeli" disse con serietà Beatrice, prendendoglieli di mano.
Aveva osservato la scena senza dire niente, ma continuava a lanciare occhiatacce a Lexi, e a tirarle la maglietta, come per dirle di smetterla.
Dopo essersene andate nello spogliatoio, mi ritrovai da sola in quel corridoio. Tirai su i pantaloni facendo dei piccoli risvolti e osservai il taglio: era profondo, più di quanto pensassi. Aveva fatto male quando ero caduta, ma a guardarlo pensai come mai me ne aveva fatto così poco, vista la sua profondità.
Provai ad alzarmi, e cavolo se bruciava.
Mi ri misi per terra.
'Va bene. Rimarrò qui fino a quando qualcuno non si accorgerà di me'.
Proprio in quel momento, una figura apparve alle mie spalle.
"Lena?".
Paige.
Mi girai al suono rassicurante della sua voce.
"Lena, che succede? Che hai fatto al ginocchio?".
"Lexi" dissi solo.
"Quella sadica, la prossima volta che la vedo guarda, faccio una strage...".
Sorrisi.
"Tranquilla Paige, non ce n'è mica bisogno".
"Ah no? Io invece direi proprio di si. È ora che quella lì si renda conto di come vanno trattate le persone... vabbè, cambiamo argomento che altrimenti mi infiammo".
"Mi accompagni in infermeria?".
"Subito".
Mi mise un braccio sulla schiena, e, lentamente dato che mi bruciava il ginocchio, mi tirò su.
Facendo dei passi non troppo ampi, dato che il maledetto mi bruciava sempre di più, ci avviammo verso l'infermeria.
"Beh, hai novità da raccontarmi?" chiesi a Paige, per dire qualcosa.
"Ma, no... niente di molto interessante credo" rispose lei, con la faccia di una persona che sta cercando con molto impegno di ricordare qualcosa.
Di colpo cambiò espressione. Adesso sembrava si fosse ricordata cosa voleva ricordare, ma sembrava anche che non volesse dirlo.
"Paige, tutto bene? Hai qualcosa da dirmi?".
"No... beh ecco, forse..." mugugnò lei, girando la testa dall'altra parte.
"Paige" le dissi spazientita, e in un secondo buttò fuori tutto quello che doveva dirmi:
"Penso che tu piaccia ancora a Royce".
La fulminai con lo sguardo.
"Cosa vuoi che me ne freghi di Royce?".
"Beh ecco, quando tu ancora non eri entrata a scuola, passando per i corridoi l'ho visto dalla finestra seduto su un muretto. Stava fumando una sigaretta e nel frattempo ne stava tirando un'altra fuori dal pacchetto, ed era la tua".
La guardai senza mostrare alcuna emozione.
Continuò, quasi come se fosse imbarazzata a dirlo:
"Se la rigirò un paio di volte tra le dita e poi la rimise nel pacchetto".
"Bene" dissi.
Le mie parole sembrarono spiazzarla molto.
"In ogni caso, qualunque cosa riguardi Royce non è più affar mio. Che lui viva la sua vita rinnegando di non avermi ascoltato, con i sensi di colpa che gli pizzicano la trachea, o che la viva dimenticandosi di me, e ricominciando da capo con una nuova ragazza, non ha importanza. Lui è, e sarà sempre parte del mio passato, come posso negarlo? Ma lasciare che faccia parte anche del mio presente e futuro è una pugnalata troppo crudele, per me e per lui. Spero sinceramente che si dimentichi di me, ma che si ricordi di ciò che gli ho detto, e lo spero per il suo bene, non per il mio, Paige. Hai capito?".
"Si, capito..." mormorò lei.

Ecco, forse sarebbe meglio che io precisi una cosa, diarietto.
Quando Paige mi disse che Royce non aveva ancora fumato la mia sigaretta, non intendeva una sigaretta che avevo dato io a lui, una sigaretta di mia proprietà, anche perché non fumo.
Come avrai capito, Royce fuma.
Quando ancora stavamo assieme gli dissi più e più volte di smetterla, ma non l'ha mai fatto.
Gli ripetei ogni giorno, ogni volta che lo vedevo, di smetterla, di buttare via quei pacchetti, ma è veramente un osso duro, ed è veramente stupido.
Spero che un giorno si renderà conto di come si è rovinato la vita così.
Partendo dal fatto che ho rotto con lui anche per questo.
Ed oltre a questo, ha un altro bruttissimo vizio: quando bacia una ragazza o sta con lei, e si toglie dalla testa "l'obiettivo completato", fuma una sigaretta. Ma non una qualunque: se ad esempio ha baciato una ragazza che si chiama Helena, fuma una sigaretta con scritto sopra a pennarello "Helena", come per dire: "Ecco, ora che l'ho baciata finisce qua, e me ne trovo un'altra".
Se non è riuscito a completare l'obiettivo, non fuma la sigaretta.
Paige quindi era rimasta sorpresa dopo aver visto la "mia" sigaretta, dato che Royce l'avrebbe dovuta fumare tempo fa, anche se io penso di sapere il vero motivo per cui non l'ha ancora fatto... .
L'ultima frase che gli dissi prima di non rivolgergli più la parola, fu:
"Mi auguro dal profondo del cuore che non butterai via un'altra ragazza come le tue sigarette marlboro".

Comunque, arrivate in infermeria, la signora lì dentro mi disinfettò il ginocchio e mi mise due cerotti grandi.
Uscite da lì ritornai in classe.
Appena rientrata, Sawyer mi piombò addosso:
"Stai bene? Cosa è successo? Sei stata via quasi tutta l'ora".
"Tutto bene...".
Pensai velocemente a una bugia.
"...sono solo caduta".
Sawyer mi guardò perplesso.
In effetti il mio corpo è in tutto e per tutto uno specchio della mia anima e della mia mente.
Non sono mai stata brava a dire bugie.
"Sei sicura?".
"Si, sul serio" risposi, cercando di essere convincente nel migliore dei modi.
Mi squadró di nuovo e mi disse:
"Le tue bugie sono esilaranti".
"Già" confermai.
"Ti ha fatto cadere qualcuno. Chi?" mi chiese, con tono serio.
"Non lo conosci" mormorai.
"In caso non l'avessi ancora capito, te lo ripeto; le tue bugie sono esilaranti".
Mi voltai dall'altra parte.
Non è che non volevo dirlo a Sawyer per paura che mi prendesse in giro, anche perché...proprio da lui, il nuovo arrivato?
Semplicemente non volevo che Lexi mi rompesse per l'eternità per aver detto a lui, che mi aveva fatto lo sgambetto.
"Lena, chi è?".
"Preferisco non dirtelo" gli risposi in fretta, e andai al mio posto il più velocemente possibile.
Durante il resto della lezione continuò a fissarmi imperterrito, come se si aspettasse che da un momento all'altro potessi girarmi verso di lui, e dirgli che era stata Lexi a farmi lo sgambetto.
Non accadde.
Invece per tutta l'ora mi limitai semplicemente a ricopiare ciò che veniva scritto alla lavagna, non ascoltai nulla perché stavo pensando a tutt'altro: Dead Rose e Camille.
Camille aveva fatto una smorfia di dolore quando aveva preso in mano la rosa, ma aveva urlato ed era corsa fuori dal palco nel momento in cui toccò il teschio.
Non capisco... qualcosa deve essere fuori posto.
Una rivisitazione di "Dead Rose"...ma la ragazza che l'ha ballato la prima volta era morta solo finito il balletto, Camille si è sentita male durante il balletto.
Non era mica una maledizione perciò quella che si era abbattuta su Camille.
Qualcosa è andato storto durante lo spettacolo, e non sono sicura che sia stato del tutto accidentale
Devo capire cosa però.
Mi alzai e andai dalla professoressa:
"Scusi prof, per caso sa se è possibile vedere la versione originale del balletto《Dead Rose》da qualche parte? Su internet o in qualche altra maniera?".
La professoressa si accigliò come per dire: "Non sono affari tuoi", ma poi, quasi malvolentieri, rispose:
"L'unica copia esistente è su videocassetta...".
Non la feci finire perché ero molto agitata:
"Disponibile in biblioteca?".
La prof mi guardò ancora più male di prima.
"Sì, scusi... diceva?".
Aspettò un secondo prima di continuare con tono indignato:
"Videocassetta che appartiene al preside. E se te lo stai chiedendo, non si può vedere su richiesta il preside Ramòn, solo in caso di azioni sconsiderate come risse, danneggiamento della scuola o uscite senza permesso".
Ascoltai attentamente.
"Grazie" risposi, e tornai al posto.

Beh, diarietto tu che ne dici?
Meglio picchiare qualcuno o fare berna?
Rilassati, sto scherzando... forse.
Comunque il veterinario ha chiamato oggi pomeriggio, e ha detto che Sūrya potrà ritornare a casa domani, sta molto meglio.
Ti auguro una buona notte.
Ciao ciao.

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