Lo spot

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Erano passati quattro giorni da quando era arrivata in hotel e stava cominciando ad abituarsi ai suoi ospiti.

In quel momento si trovava nella hall, con la telecamera in mano e stava riprendendo Husk, decisamente ubriaco, che cascava sul bancone e Niffty che saltava da tutte le parti brandendo il suo gigantesco ago, dando la caccia a una cimice sproporzionata.

Mise via la telecamera e si avvicinò al bancone.

«Fantastico, questo spot verrà una meraviglia...» disse, sarcastica. Poi gettò uno sguardo verso Husk e lo punzecchiò con la punta degli artigli. «Ehi, Alastor vuole che riprenda un po' di vita per le strade di Pentagram City, vieni con me?»

Husk borbottò qualcosa di incomprensibile.

«Dai, ti offro da bere» eccole le paroline magiche.

Husk si tirò su, sembrava rinato.

Nel giro di due minuti erano fuori e camminavano tranquilli mentre Kitty riprendeva gente a caso che commetteva scempi e peccati più o meno gravi.

«Perché fai quello che ti chiede?» borbottò il gatto, mentre avanzavano sul marciapiede.

Lei si strinse nelle spalle, spostando la coda prima che venisse calpestata da due dinosauri.

«Per lo stesso motivo per cui sei dietro a un bancone all'Hazbin Hotel. Ho firmato un contratto... se gli dico di no fa quella faccia terrificante» rabbrividì solo al pensiero. «E comunque non parliamo di lui fuori... non vuole ancora far sapere di essere tornato».

Husk borbottò qualcos'altro e Kitty sollevò gli occhi al cielo. Una volta che finì di riprendere la telecamera sparì, tornando al suo proprietario. Alastor ci avrebbe fatto un voice over o qualcosa del genere.

Tirò fuori due sigarette e ne passò una all'altro. Entrambe si accesero da sole.

«Anche tu con questa stronzata del voodoo?» si lamentò Husk.

«Non è voodoo» spiegò Kitty, soffiando via il fumo. «È stregoneria».

A quelle parole, il gatto si fermò e la guardò con uno sguardo indecifrabile. «Sei una cazzo di strega

«Abbassa la voce!» lo ammonì lei.

Husk si guardò intorno e poi si avvicinò, allargando le braccia, a indicare il posto. «Che cazzo ci fai qui? Lo sai dove sono quelli come te? Non in un cazzo di hotel a fare da leccaculo a uno come Alastor!»

Kitty gli puntò un dito contro. «Ti ho detto di non nominarlo fuori... e poi ha parlato quello che una volta era un signore supremo».

Husk si mise a ringhiare, prima di fare silenzio e scuotere la testa.

«Me la sono cercata, okay? E non me ne pento, nemmeno un po'!» cominciò lei, poi lo prese sottobraccio e mentre lui si dimenava Kitty lo spingeva verso il bar più vicino. «Lo so che le streghe dovrebbero passarsela un po' meglio, ma ho deciso di fare questa vita all'inferno a costo di un favore... e lo rifarei, quindi, non ne parliamo... ho detto che ti avrei offerto da bere e sono una di parola».

*

«Merda. Quello che volevi dire è merda» commentò Vaggie, rivolta verso la sua fidanzata, dopo aver visto lo spot di Alastor.

Kitty inizialmente si era acciambellata sul bancone di Husk, la sera prima aveva dormito poco e male, dal momento che aveva passato ore a lavorare a un caso che le aveva trovato Blitz. A quelle parole, però, le sue orecchie scattarono in alto e si piegarono in direzione delle due, in ascolto.

RhiannonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora