Vietato ri-morire

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«Passate questa serata come vi pare, perché...»

«Moriremo tutti!»

«Moriremo tutti!»

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Ecco... le parole di Charlie e di Niffty continuavano a risuonare nella testolina di Kitty, anche dopo aver passato la serata al bar a chiacchierare con Husk. Aveva fatto una telefonata a Blitz, gli aveva chiesto di nuovo scusa. Erano stati parecchio a telefono... avevano parlato di cazzate. Di cavalli e di telenovelas sui cavalli e ancora di cavalli... di armi, di Loona e... ancora cavalli. Insomma di tutta la roba che piaceva a Blitz. Per un po' avevano anche parlato di Stolas, ma senza entrare nel dettaglio, perché Blitz non era ancora pronto.

Conclusa la telefonata, Kitty si era preparata per andare a dormire.

Alastor entrò in camera con una corona disgustosa sulla testa.

La tolse dal suo capo e la posizionò con cura sul suo comodino.

«Niffty mi ha nominato Re Scarafaggio» spiegò, notando lo sguardo di Kitty.

Quelle bestiacce morte erano terrificanti, ma la gatta non disse altro... era un regalo di Niffty, dunque, era prezioso.

Sospirò e si infilò sotto le coperte un po' incerta. «Al?» lo chiamò, prima di acciambellarsi accanto a lui.

«Mhmh?» Alastor si era tolto solamente le scarpe e aveva appeso la giacca all'appendiabiti prima di infilarsi sotto le lenzuola. Aveva già gli occhi chiusi e il sorriso più rilassato.

Kitty sapeva che non stava dormendo perché da addormentato gli occhi sarebbero stati inquietantemente aperti.

«Domani potremmo ri-morire...» accennò lei, srotolandosi e appoggiando il mento alla sua spalla. Alastor aprì solo un occhio, poggiando lo sguardo sulla figura della gatta. «Stavo pensando...»

«Non pensare...» la interruppe subito. «Non ri-moriremo domani, è assolutamente vietato ri-morire. Intesi?» il tono di voce era allegro, ma il sorriso tirato le fece intendere che quello era a tutti gli effetti un ordine.

Kitty annuì. «Però...» tornò alla carica, insistente. «Charlie ha detto di passare la serata come ci pare...»

Alastor a quel punto aprì anche l'altro occhio, incuriosito. «Cosa ti frulla in quella testolina, colombella?»

«Se... dovesse succederci qualcosa...» Kitty lo interruppe con un bacio prima che potesse ribattere.

Inizialmente Alastor ne sembrò stupito, ma poi la lasciò fare.

Dopotutto, quello non era il suo campo... era il campo di Kitty.

Il bacio fu breve ma passionale. La gatta espresse tutta la paura che provava e i sentimenti che le stavano dilaniando il petto.

Morse le labbra di Alastor fino a farlo sanguinare, meritandosi così un flebile lamento da parte del demone, mentre gustava il suo sangue.

Kitty fece scivolare gli artigli sul petto del demone della Radio, aiutandosi a issarsi sopra di lui.

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