Ovetti!

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Erano passati diversi giorni e Kitty stava continuando a studiare il libro senza avere il coraggio di usarlo. Dopotutto, un passo falso e sarebbe potuto succedere il finimondo. Era all'inferno, ma la quantità di cose che potevano andare peggio ci così erano talmente tante che elencarle era inutile.

Anche Alastor studiava il libro in assenza della sua assistente, incuriosito dal potere di quest'ultimo. Entrambi erano estremamente cauti. Mettersi contro un Goetia non era saggio.

Quella mattina Alastor stava facendo colazione con un cervo morto da un po' e l'odore stava infastidendo le narici di Kitty, che studiava l'agenda.

«Tra poco dovrebbe arrivare un carico di armi per il serpente... ovviamente mi sono assicurata che fosse tutto a spese sue. Carmilla non è per niente economica» disse, sfogliando l'agenda rossa, concentrata. «Al... oggi hai la riunione con gli altri signori supremi, hai intenzione di andarci?» la voce di Kitty era leggermente preoccupata.

Alastor assaporò un'altra forchettata di cervo... poteva considerarsi cannibalismo? Poi il suo sorriso si addolcì appena. «Mia cara se è di quel povero ciarlatano dalla faccia piatta che ti preoccupi, non farlo... l'unica cosa che sa fare è mettersi in ridicolo. E poi ci sarà Rosie! È una vita che non la vedo, sì... credo sia giunto il momento» concluse, annuendo.

Kitty sospirò e quando alle sue orecchie arrivarono degli schiamazzi dal piano di sotto, suddette orecchie vibrarono appena.

«Vado a vedere che cazzo succede» fece, stanca.

All'entrata dell'albergo le figlie di Carmilla stavano consegnando dei pezzi a Sir Pentious e Vaggie era evidentemente infastidita dalla cosa.

All'entrata dell'albergo le figlie di Carmilla stavano consegnando dei pezzi a Sir Pentious e Vaggie era evidentemente infastidita dalla cosa

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Lasciò per il momento che i due se la vedessero da soli e ne approfittò del baccano per seguire le due demoni alla soglia dell'uscita.

«Clara! Odette! Aspettate un momento!» le chiamò e le due si fermarono. Sembrarono piuttosto sorprese di vederla lì.

Kitty si passò una mano dietro la nuca, dove il pelo incontrava i capelli. «Lasciate stare, è una lunga storia... devo chiedervi un favore. Non mi avete risposto...»

Le due sorelle si scambiarono uno sguardo d'intesa e fu Odette a parlare. «Kitty, nostra madre in questo periodo è impegnatissima. Con lo sterminio anticipato puoi immaginarlo... non credo riusciremo a farti avere un incontro».

«Mi servono cinque minuti...» insistette lei.

«Perché non dici a noi cosa ti serve?» Clara sembrava più propensa a volerla aiutare.

Kitty alla fine si arrese. «Okay, beh, vorrei delle armi angeliche. Se c'è qualcuno all'inferno che può procurarmele è vostra madre».

Le due sorelle si immobilizzarono, si scambiarono un altro sguardo e poi tornarono a guardare Kitty, incerte. La gatta non capiva se aveva detto qualcosa di sbagliato o no... okay, era una richiesta insolita, ma non pensava che fosse così insolita.

RhiannonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora