questa settimana con husk è stata infernale.
trattenermi dal dire tutto ciò che so, è la sensazione più brutta che io abbia mai dovuto provare.
quasi più brutta di vedere l'uomo che amo con un'altra persona.
un altro uomo.
la cosa che odio di più, è pensare che io non posso farci nulla.
non posso farci nulla se gli piacciono gli uomini.
ma pensare che sia colpa mia? no, non lo prendo neanche in considerazione.
sono stata la donna migliore che potesse mai avere. anche più di quel che si meritava.
una rabbia è cresciuta dentro di me durante questa settimana.
mi sono accorta di che persona è effettivamente husk.
aprire gli occhi fa male, ma è necessario.
vivere nell'illusione, può distruggerci. e sta distruggendo me.dopo la mostra litigata, non abbiamo più parlato.
nemmeno una parola.
nemmeno un buongiorno.
nemmeno una scusa.
solitamente sono io a scusarmi, lui non lo farebbe mai. nemmeno quando è colpa sua.
a cena ci sediamo insieme.
ci guardiamo negli occhi, senza dire una parola.
lui a malapena tocca cibo, a malapena mi guarda.
si alza dal tavolo, e va a dormire.
tutte le sere.
non ha mai amato uscire di casa.
ma in questi giorni, esce sempre, chissà con chi.
rabbia.
è tutto ciò che sento.
oggi deve andare a terapia, ma non mi fido.
non mi fido affatto.
e se non andasse a terapia?
e se dovesse andare di nuovo da quel ragazzo?
odio pensare che molto probabilmente, lui non sappia neanche della mia esistenza.
mi fa incazzare pensarlo.
lui.. deve sapere.
ha bisogno di un avvertimento.
deve sapere dell'uomo di cui si è innamorato.
non deve fare il mio stesso errore.
husk si prepara.
esce di casa.
solitamente sarei rimasta a casa.
ma non oggi.
oggi mi vesto, scendo di casa.
prendo la mia macchina, senza farmi vedere da mio marito, inizio a seguirlo.inizio a seguirlo, e subito noto che gira verso la Little Italy.
quartiere quasi opposto, rispetto a quello in cui ha terapia.
lo sapevo.
probabilmente a terapia non c'è mai andato.rabbia.
sempre più rabbia.
stringo il volante, con la tentazione di schiantarmi contro alla sua macchina, che si trova proprio di fronte alla mia.
mi trattengo. come sempre.
non posso dire nulla.
non posso fare nulla.mio marito parcheggia.
posso ancora chiamarlo mio marito?
trovo un posto poco più avanti, e facendo sempre attenzione, guardo dallo specchietto retrovisore.
un ragazzo alto e bello, scende da un palazzo poco più in là.
è lui.
lo so.
husk non scende dalla macchina, ma il ragazzo sale, e si siede affianco al mio ex marito.
la rabbia mi sta divorando.
odio arrabbiarmi. soprattutto con le persone che amo.
ma non ci riesco.
non riesco a non provare rabbia.
vorrei uscire dalla macchina.
vorrei urlare come una matta, esporlo davanti a tutti questo quartiere.
ma riparte con la macchina.
ed io riparto ad inseguirlo.tutto quello che mi sto tenendo dentro mi sta mangiando.
una parte di me, non vorrebbe fare nulla.
husk ne ha già passate abbastanza.
ma ne ha fatte passare tante anche alle persone che ha intorno.
ed una parte di me, vuole la sua vendetta.
vendetta per tutti gli anni passati a consolarlo.
vendetta per ogni pugno, ogni insulto guidato dall'alcol.
stringo il volante sempre più forte, perdo quasi il senso dello spazio.
la rabbia guida ogni mio movimento, ogni mio sguardo.
il mondo crolla ancora di più, quando noto che..
husk sta andando a terapia.
ci sta effettivamente andando.
ed il suo nuovo ragazzo lo sta seguendo.
io.. l'ho aiutato.
l'ho effettivamente salvato.
l'ho convinto ad uscire dalla sua dipendenza.
solo che lui per continuare sulla buonana strada, si è ancorato ad un'altra persona.
non a me.
sua moglie.i due innamorati parlano amabilmente.
non sopporto più.
non mi trattengo più.
non mi controllo più.
ho completamente smesso di ragionare, scendo dall'auto, dirigendomi da husk ed il suo ragazzo.
gli tocco violentemente una spalla, costringendolo a guardarmi negli occhi.<<Hey! sei completamente impazzita? andiamo husk..>>
husk sembra spaventato.
spaventato quanto me quando tornava a casa dopo una cattiva giornata.
spaventato quanto me mentre lo guardavo bere, sapendo cioè che mi aspettava dopo.
il ragazzo lo prende per mano, ed husk gliela stringe.
ha paura di perderlo.
ma io, ho paura per lui. non merita uno come husk.
sicuramente no.
nessuno lo merita.<<bravo, husk. non sa nemmeno chi sono. ti metto così tanto in imbarazzo? TI FACCIO COSÌ TANTO SCHIFO?>>
<<grace..>>
<<DOPO TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER TE, DOPO TUTTO QUELLO CHE HO DOVUTO SOPPORTARE, MI RIPAGHI COSÌ?>>
silenzio.
un fottuto silenzio è tutto ciò che riesce a darmi.
solo.
un merdoso.
spregevole.
silenzio.
stringo i pugni.
il suo nuovo fidanzato lo guarda confuso, cercando di aiutarlo.
poverino.
pensa ancora che lo ascolti.
deve sapere chi sono.<<husk.. chi è lei?>>
<<chi sono io? husk, diglielo.>>
<<grace.. ti prego.>>
<<ORA MI PREGHI? DOVREI COMPORTARMI COME SE A TE FOSSE MAI IMPORTATO DI ME IN TUTTI QUESTI ANNI? digli chi sono io, husk.>>
silenzio.
il ragazzo sembra spaventato.
deve sapere.
deve avere paura di me ora, per non avere paura di lui dopo.<<magari te ne sei dimenticato anche tu. sono TUA MOGLIE, husk. ero, tua moglie.>>
mi guarda con occhi disperati. occhi lucidi come specchi, quasi simili a quelli di un gatto.
un gatto che sa di aver sbagliato.
sa di essere nel torto.
sa che non può rimediare.
un gatto che ti guarda, e ti prega di perdonarlo.
no, husk.
questa volta non ti perdonerò.mi giro di spalle.
non voglio nemmeno sapere che cosa dirà a quel ragazzo.
non voglio più avere nulla a che fare con husk.
niente.
torno a casa.
raduno tutte le mie cose in una valigia.
husk inizia a chiamarmi furiosamente.
fanculo.
vaffanculo, husk.
lacrime amare iniziano a colare giù per il mio viso.
odio husk.
prendo la valigia, la carico in macchina.
vado dalla mia famiglia, senza più guardarmi indietro.
a loro non è mai piaciuto husk.
solo ora capisco il perché.
hanno sempre avuto ragione.
ho tagliato i rapporti con loro, per rimanere con quell'uomo.
ma ora..
voglio tornare nel centro di new York.
con i miei amici.
e la mia vita perfetta.
senza più avere alcuna notizia su quell'uomo.
STAI LEGGENDO
rehab
Fanfiction(huskerdust) (human version) Anthony ed husk sono due ragazzi di new York, che decisero di incominciare un percorso di riabilitazione per la loro forte dipendenza da alcol e droghe.