torno a casa, da solo.
meglio venir stuprato da tutto il quartiere, che salire nella macchina con un pezzo di merda.
husk è un traditore. niente di più.
e pensare che mi ero innamorato.
mi ero illuso che fosse l'uomo perfetto.
non è così.
non è perfetto.
è la cosa più lontana che esista dalla perfezione.
oggi non sono andato a terapia.
oramai non mi interessa più.
non voglio più andarci in quel posto di merda, non mi è servito a nulla.
l'unico motivo per cui non mi drogavo più era husk, ma ora nulla mi può più tenere.
torno a casa, oggi c'è solo mia madre. non so dove sia finito mio padre.
appena rientro sbatto la porta violentemente, e piangendo mi dirigo in camera mia, a cercare quegli ultimi grammi rimasti.<<Anthony tutto ok?>>
mamma.
cazzo.
come glielo spiego?<<mamma.. sì tutto ok>>
<<Anthony, so che non stai bene. una persona che sta bene non piange..>>
<<ma io sto divinamente mamma, mai stato meglio.>>
mia madre decide di entrare in camera mia.
momento sbagliato, dato che avevo appena trovato l'ultima bustina con gli ultimi grammi rimasti di Angel dust.<<ANTHONY SEI IMPAZZITO?>>
mi strappa dalle mani il sacchetto.
rabbia.
la rabbia che prova un drogato in astinenza.
una rabbia cocente.
il grande bisogno di prendere quel sacchetto, a tutti i costi, come se la mia vita dipendesse dal suo contenuto.<<ridammelo mamma.. giuro che non lo farò più questa è l'ultima volta ma ridammelo ti prego>>
<<CAZZATE ANTHONY! mi avevi detto che l'avevi buttata tutta.. ad husk piacerebbe quello che stai facendo ora?>>
<<NON PARLARMI PIÙ DI HUSK>>
le urlo contro, senza volerlo.
mi sento in colpa, ma non posso scusarmi. non è colpa mia.
nulla in questa situazione è colpa mia.mia mamma si siede sul mio letto, ed io faccio lo stesso, mettendomi affianco a lei.
magari se parliamo un po'.. mi ridarà quello che mi ha rubato? si fiderà di me?<<Anthony che cosa è successo.. sai che puoi dire tutto a tua mamma>>
sono concentrato sulla droga.
così tanto concentrato, da non controllare più le mie parole.
la mia bocca inizia a parlare, non ubbidisce più ai miei comandi.
i miei occhi, invece, sono fissi sul sacchetto pieno di polvere bianca.
la polvere di cui ho bisogno ora.<<mamma.. husk è sempre stato sposato, ed io non ne sapevo niente>>
<<Anthony.. tutti sbagliano, hai fatto anche tu errori nella vita.. certo, questo è un grande errore, ma potresti perdonarlo.. magari era un matrimonio combinato, o non c'era più amore fra i due..>>
<<no mamma.. io ero solo divertimento per lui.>>
<<non lo sai, Anthony, dovreste parlarne in modo più approfondito.>>
<<ok mamma.. hai ragione.>>
mi dà un bacio sulla fronte.
perfetto, sta per andare via.<<ah.. e questa la prendo con me. non voglio che torni al punto di prima, Anthony. non deludermi.>>
merda.
no.
non può portarsi via il mio ultimo sacchetto.<<no. ridammi il sacchetto.. ti giuro che non lo userò mamma.. fidati di me.. sai che ti puoi fidare. sono tuo figlio, sai bene che ti puoi fidare di me.. giuro giuro su dio che non lo userò>>
volevo suonare rilassato, ma la mia voce era leggermente incrinata, quasi disperata.
mi guarda negli occhi, io cerco di mettere sù il mio sorriso più falso.
deve credermi.
deve lasciarmi la droga.<<spero che non mi deluderai, Anthony..>>
preoccupata, mi lascia sulla scrivania quel misero sacchetto.
sento la mia vita come se fosse in bilico su un filo.
ad ogni passo, mi sento sprofondare nel vuoto.
ad ogni passo, sento il filo della vita distruggersi.
sembra non reggermi più.
forse.. ho bisogno di parlare.
non ho bisogno della droga per tirarmi su.
ho bisogno di mia mamma.<<mamma.. potresti venire qui un attimo?>>
mia madre sembrava felice di sentire la mia voce ancora normale.
i miei occhi iniziano a bruciare.<<Anthony, vuoi effettivamente parlare ora,?>>
<<mhmh..>>
guardo mia madre, colpevole.
come si sarebbe sentita lei se suo marito l'avesse tradita con un uomo?
il senso di colpa mi pervade.<<mamma, mi sento in colpa>>
<<per cosa, Anthony>>
<<per come ho fatto sentire quella donna, mamma. io mi sento sporco. mi sento come se fosse tutta colpa mia, come se io sapessi già dall'inizio che era sposato, come se ogni mia singola azione fosse programmata per fare del male a quella donna.>>
<<Anthony, tu sapevi che husk fosse sposato?>>
<<assolutamente no, mamma. non me l'ha detto.>>
<<allora, non hai colpe. è stato husk a dirti che.. è colpa tua?>>
<<con husk non ci voglio più parlare, mamma. non voglio più sentire nulla di lui, non voglio più nemmeno sentire il suo nome>>
<<ma dovresti parlarci, dovresti aiutarlo>>
<<aiutarlo cosa mamma. lui ha fatto solo del male alle altre persone. lui non merita il mio aiuto>>
<<Anthony husk ha dei problemi. non sta bene con sé stesso. non riesce a stare bene senza di te. non riesce a stare bene senza sua moglie. non riesce a stare bene senza una persona al suo fianco. tu hai deciso di stargli vicino, ora devi aiutarlo ad affrontare uno dei momenti peggiori della sua vita. certo, non se lo meriterebbe, ma riconosci che non lo fa apposta. lui non vuole essere così, ma deve essere così. si è cresciuto da solo, non ha saputo fare di meglio.>>
<<essere cresciuto da solo non è una scusa. non può venire perdonato per tutte le sue cazzate, solo perché non ha avuto nessuno ad insegnargli come non farle.>>
<<invece sì Anthony. dovresti parlarci, quando sarai pronto.>>
<<non sono sicuramente pronto ora, mamma.>>
mi abbraccia delicatamente, ed io inizio a perdere qualche lacrima.
voglio rimanere solo.
solo con i miei pensieri.
mia mamma va via, lasciando ancora quel maledetto sacchetto sulla mia scrivania.
non posso.
non oggi.
non voglio deluderla.
mi sdraio sul mio letto, è freddo, gelido.
guardo il soffitto alto e bianco.
quasi sembra estendersi.
non sento più il mio letto sotto la mia schiena.
sento come se il mio corpo galleggiasse in un mare di senso di colpa.
mi si apre un buco nel petto.
un buco che pensavo fosse stato colmato per sempre da husk.
ma mi sono solo illuso.
prima di husk, a colmarlo c'era solo la droga.
ma ora la droga non basta più.
husk era meglio di qualsiasi pasticca io avessi mai preso.
come dovrei sentirmi dinuovo come mi faceva sentire lui?
sento una notifica sul mio telefono.
sono i messaggi.
guardo il numero, dice che non è un numero che ho salvato in rubrica.
apro il messaggio."sono husk"
non voglio più leggere.
il buco nel petto sembra ancora più profondo.
il mare di sensi di colpa in cui prima galleggiavo, ora mi sta annegando.
annegando brutalmente.
il mio cuore inizia a battere esageratamente nel petto.
il respiro diventa mozzato.
le lacrime, diventano una cascata, e la loro fonte sono i miei occhi.
vorrei rispondergli.
vorrei parlargli.
mamma ha ragione.
non è completamente colpa sua.
ma se ora sto così, non è certamente colpa mia.
non può essere colpa mia.
se grace stava male, non è colpa mia.
vero?
non lo so più nemmeno io.
non so più niente.
il mondo di illusione e amore che mi ero creato, è stato completamente distrutto.
e nemmeno la Angel dust questa volta riuscirà a ripararlo.
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rehab
Fanfiction(huskerdust) (human version) Anthony ed husk sono due ragazzi di new York, che decisero di incominciare un percorso di riabilitazione per la loro forte dipendenza da alcol e droghe.