valentino

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o Perso la concezione del tempo qui all'inferno.
potrebbero essere passati mesi, forse anni.
fatto sta, che sono una persona completamente diversa, e mi va bene così. sto bene così.

appena sono arrivato ho incontrato cherry, una ragazza simpatica.
abbiamo stretto un legame unico, è la mia unica vera amica in questo inferno.
l'unica che mi ha permesso di andare avanti.
oltre a cherry ho fatto altre conoscenze.
conoscenze importanti.
valentino.
non so quando mi sono innamorato di lui, ma so che da un giorno all'altro lui sia diventato il mio centro, la mia unica ragione di vita.
sono dipendente dalle sue dolci parole, dai suoi gesti gentili, dal suo amore.
peccato che il suo amore, come dice lui, io devo meritarlo.
ho iniziato un nuovo lavoro qui all'inferno, ed il mio capo è valentino.
ho firmato un patto con lui, un patto che implica la mia anima.
un contratto di lavoro.
mi ha detto di firmarlo per dimostrare che ero davvero innamorato di lui.
io lo amavo, ho firmato ad occhi chiusi.
il più grosso errore della mia esistenza.
valentino è cambiato radicalmente dopo quel contratto.
ora che sa che non posso più scappare, sa anche di potermi fare quel che vuole.
ora sono una pornostar famosa qui all'inferno.
manifesti di me in ogni dove, vengo trasmesso in televisione.
cherry è profondamente interessata alla politica qui all'inferno, vorrebbe diventare un overlord.
mi ha cercato di mettere in guardia su valentino.
ma il non ho ascoltato, Ed ora sono costretto con lui, tutto il giorno.
sono la sua bambola, il suo giocattolo preferito.
e per quanto io ci provi, lui non è mai più stato l'uomo che era una volta.
non è mai stato dolce, gentile, comprensivo.
mi scopa senza pietà, per poi abbandonarmi sul pavimento inerme.

ho appena finito di registrare il mio ennesimo video porno.
sono in perfetto attore.
mentire è il mio mestiere.
ma con Valentino, ogni mia maschera sembra distrutta.
con Valentino, trapassa solo la mia paura, la mia impotenza.
mi sto vestendo.
vorrei solo tornare a casa, solo stare solo, senza il tocco di nessuno.
peccato che valentino non la pensi come me.
la sua mano si avvinghia sul mio polso, stringendo forse più del dovuto.
le sue lunghe dita mi afferrano il volto, costringendomi a guardarlo negli occhi.
ho paura, molta paura.
mi fa male il polso, le guance bruciano per il dolore.
cerco di staccarmi, ma è troppo per me.
trascina le mie labbra contro le sue, costringendomi ad inalare il fumo che aveva appena ispirato.
lo sento scorrermi lungo la gola.
brucia. un bruciore fastidioso.
sento il mondo girare intorno a me.
di colpo quel che fa Valentino, non mi sembra più così brutto.
di colpo, sembra piacermi.
una goccia della sua saliva color rosa acceso cola dalla mia bocca.
inizio a vedere il mondo sdoppiarsi.
tutto quello che vorrei ora è la vicinanza di valentino.
e lui sa bene quel che voglio.
si stacca dal suo peccaminoso bacio, si sposta sul collo, mordendolo con acidi denti.
un brivido mi scorre per la schiena.
un brivido di piacere.
abbraccio valentino con tutte le mie forze.
lui mi ama davvero.
lui è l'unico che può capirmi.
lui è tutto ciò che voglio.

mi sento stordito.
quasi come se non fossi più in questa realtà, dissociato da questo mondo.
una parte di me sta urlando.
urlando per il dolore, urlando per l'odio del suo tocco viscido.
ma quella parte sembra zittita, ovattata, lontana.
tutto quel che sento è il battito del suo cuore, il mio respiro pesante, e la sua erezione dentro di me.
riprendo per un secondo lucidità.
per un secondo vedo le cose come stanno.
sento le viscide mani di valentino scorrermi per tutto il corpo, la sua lingua studiarmi.
stringo il suo pelo con aggressività.
vorrei strapparlo.
vorrei tirarlo via, vorrei buttare a terra Valentino, vestirmi e scappare da qui, senza metterci più piede.
sento le labbra di valentino sulle mie, la sua lingua entra in contatto con la mia, le nostre salive si incrociano.
perdo la lucidità, e proprio come in un trip delle peggiori droghe, non ricordo nemmeno un singolo dettaglio di questa notte.

mi sveglio, nudo, sul pavimento freddo del mio camerino.
provo dolore in ogni singola parte del mio corpo, mi bruciano gli occhi, ho il respiro pesante.
mi gira la testa.
cerco di mettermi in piedi, inizialmente barcollando.
mi vesto, corro a casa.
scappo dagli studios, da Valentino, almeno per questa sera.
chiamo l'unica persona di cui mi fido, l'unica di cui ho bisogno.

<<cherry.. vieni a casa mia? perfavore>>

<<Angie! stai bene? da come parli sembri uno schifo! arrivo subito da te>>

riattacca.
arrivo a casa.
non sopporto più questa situazione.
valentino.
lo amo così tanto, ma lo odio più di ogni altra cosa.
mi ha salvato, ma ora mi sta rovinando.
le stesse mani che prima utilizzava per le sue carezze gentili, ora le usa per i suoi schiaffi.
la stessa voce che usava per dirmi le sue dolci parole gentili, ora viene utilizzata per i suoi insulti crudeli.
vorrei solo riavere l'uomo che era una volta, come posso fare? cosa devo fare per meritarmi il suo amore?
non sto facendo abbastanza?
prendo il mio calice, delicato, femminile, il mio preferito.
preso da una rabbia inesauribile, lo lancio con violenza contro il muro.
schegge di vetro volano per tutta la stanza.
mi accascio sul letto, porchetta al mio fianco.
amo il mio maialino domestico, peccato che esso stesso sia un regalo di valentino.
un grugnito dolce esce dal suo nasino.
piango, disperato.
sento la porta del mio appartamento aprirsi, non mi disturbo neanche a controllare chi sia.
vedo cherry, la mia amica.
fortunatamente è lei.
si siede sul bordo del letto.

<<Angie.. cos'è successo, che hai fatto in faccia.. e sul polso e- Angie..>>

<<ho qualcosa in faccia?>>

cherry tira fuori uno specchietto.
guardo il mio riflesso, mi riconosco a malapena.
anche se sono qui all'inferno da tanto, ancora fatico a riconoscermi allo specchio.
osservo ogni particolare del ragno davanti a me.
noto subito una macchia violacea sul mio occhio destro.
gonfia, con un taglietto nel mezzo.
è stato valentino, ma non ricordo nemmeno come.
ho paura di avere altre macchie simili in altri punti del mio copro.
non voglio nemmeno guardarli.
osservo i miei polsi, dei segni violacei che seguono la forma di delle lunghe mani lì circondano.
mani obrobriose, mani di valentino.
mi rannicchio sul letto, piangendo.
non sento nemmeno quel che cherry mi sta dicendo.
non voglio essere toccato, né da lei, né da nessun altro.

ma so bene che questo inferno si ripeterà anche domani.

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