Capitolo 12 - Giorno Cinque: Pomeriggio

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Giorno Cinque: Pomeriggio

Hermione aprì le palpebre pesanti e le richiuse subito contro la luce bianca abbagliante. Alzò una mano verso la testa e poi riaprì gli occhi quando si rese conto che si trattava del suo braccio destro.

"Draco!", gridò, balzando in piedi in quello che si rivelò essere un letto d'ospedale. Girò la testa freneticamente, lanciando occhiate in ogni direzione. Si trovava sicuramente in una stanza d'ospedale, una stanza d'ospedale illuminata, ma non occupata. C'erano solo il suo letto e un comodino, su cui si trovavano un mazzo di fiori e la sua bacchetta.

Abbassò lo sguardo e strappò il lenzuolo che le copriva la parte inferiore per rivelare le sue gambe nude che spuntavano da sotto il semplice camice bianco da ospedale in cui qualcuno l'aveva apparentemente cambiata. Si portò la mano tremante alla testa e trasalì leggermente alla sensazione delle bende strette che la avvolgevano.

"Draco..." sussurrò.

La porta della sua stanza si aprì improvvisamente e lei alzò di scatto l'attenzione per vedere Ron che entrava con una tazza di qualcosa in mano. I suoi occhi si spalancarono quando si accorse che era sveglia.

"Hermione!" gridò, correndo al suo fianco e posando la bevanda sul comodino. Si girò verso di lei e scorse rapidamente i suoi occhi su di lei con un'occhiata sollevata ma attenta. "Hermione", ripeté, "sei... sei sveglia".

La bocca di Hermione si aprì e si chiuse più volte, mentre rimase a bocca aperta di fronte all'impossibilità che lui fosse accanto a lei.

"Stai bene?", chiese preoccupato mentre lei continuava a fissarlo in silenzio. "È la testa? Ti fa male?".

"Co... come?", riuscì a espirare lei.

Ron le rivolse un ampio e tremante sorriso. "Ti abbiamo trovata incastrata in quella fessura. Ti abbiamo tirata fuori e portato qui al San Mungo. Ora sei al sicuro. Stai bene".

"Draco", disse lei, con la voce incrinata, "Draco... dove... dov'è...?".

"Devi sdraiarti", disse Ron, afferrandole delicatamente le braccia per cercare di spingerla indietro. Lei oppose resistenza al suo tocco solo per la risposta evasiva.

"Dimmi che sta bene!", quasi ringhiò.

"Hermione, ti sei fatta male alla testa. Hai bisogno di riposare e non dovresti preoccuparti di Malfoy in questo momento".

"Devi dirmi dov'è!" Hermione lo chiese con tale ferocia che Ron indietreggiò. Sorpresa ed esitazione si mescolarono sul suo viso lentigginoso, mentre lui sbatteva le palpebre.

"Non dovresti preoccuparti per lui", disse. Lei si sporse in avanti e gli afferrò le braccia.

"Dov'è?", chiese ancora. "Perché non mi dici che sta bene!".

Ron sembrava ancora riluttante a rispondere. "Lui sta...", si interruppe quando le dita di Hermione si strinsero intorno alle sue braccia. "Lui... è al piano di sotto".

Quando Hermione cominciò a sembrare in preda al panico, Ron si affrettò a cercare di placare la sua agitazione. "Stanno ancora lavorando su di lui", disse. "John è laggiù in attesa di un rapporto sulle sue condizioni, ok?".

Si calmò leggermente e chiuse gli occhi. Ron ne approfittò per tranquillizzarla di nuovo e lei appoggiò la testa giù con cautela. "È vivo", sussurrò con lieve sollievo. Ron fece un verso come se stesse per contraddire la sua affermazione, ma decise subito di non farlo. Hermione se ne accorse comunque.

"Ron...?", supplicò a bassa voce, aprendo di scatto gli occhi. "Cosa c'è?"

Gli occhi di Ron la scrutarono per un attimo, poi fece un respiro profondo ed estrasse la bacchetta. Evocò rapidamente una sedia e si sedette prima di sporgersi in avanti. Hermione gli afferrò immediatamente la mano.

Five Days | Traduzione in ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora