Giorno Tre: Mattina
Il terreno era ancora umido, ma la pioggia si era misericordiosamente attenuata nel corso della notte. Le pareti viscide della fenditura brillavano quando il sole del mattino si alzò finalmente abbastanza da riversarsi giù e illuminare lo spazio.
"ottocentonovantotto, ottocentonovantanove, novecento," Draco contò ad alta voce con un tono stanco. Diede una leggera testa al viso addormentato di Hermione. "Alzati e splendi, Granger".
Hermione grugnì nel sonno e allontanò la testa dalla sua. Draco alzò gli occhi al cielo.
"Svegliati," disse a voce più alta, scuotendole la spalla con la sua. "E' ora di scalciare quelle gambine."
"Smettila," piagnucolò lei, "Sono ancora stanca."
"Si, sia io che te," disse lui. "Ora svegliati. Devo fare pipì e poi credo dovremmo iniziare a urlare."
Hermione rovesciò lentamente la testa e lo fissò attraverso le palpebre appesantite dal sonno. "Cosa?"
"Prima le gambe," disse, inarcando un sopracciglio di rimprovero.
Hermione gemette di nuovo e scosse leggermente la testa sbattendo le palpebre dal sonno. "Vorrei essermi allenata di più prima di questo", brontolò mentre si sforzava di tirare più volte ogni gamba in alto. Rilassò i muscoli urlanti delle cosce con un rantolo doloroso. Draco si limitò a fissarla.
"Hai finito?" chiese lui. Lei scosse la testa.
"Aspetta," disse mentre si tirava i pantaloncini umidi. Si liberò rapidamente e poi fece fare lo stesso a Draco. Quando finirono, Hermione sbadigliò e lo guardò con aspettativa.
"Allora, cos'è questa storia di urlare?" chiese.
Draco scrutò le pareti ancora umide. "Dovremmo provare a urlare di nuovo per chiedere aiuto. La pioggia è passata e la terra è ancora umida, quindi non si annebbierà per l'eco delle nostre voci".
Hermione si accigliò all'idea. "Nessuno sarà qui fuori dopo quei temporali", disse, "soprattutto non a quest'ora del mattino".
Draco aggrottò le sopracciglia. "Come mai sei stata smistata in Grifondoro?" chiese. "Non eravate tutti convinti di essere coraggiosi e di non arrendervi mai o cose del genere?".
"Non voler sprecare la poca energia preziosa che ci rimane urlando a nessuno non equivale a una mancanza di volontà o di coraggio", rispose lei. "È semplice logica".
"Ecco un po' di logica: Se qualcuno ci sentisse verremmo salvati e il nostro livello di energia non avrebbe importanza", ribatté lui.
Hermione sospirò. "Urla come una banshee, allora" disse. "Svegliami tra quindici minuti".
Riabbassò la testa e chiuse gli occhi. Draco scosse bruscamente la spalla, facendola sobbalzare.
"No", disse con fermezza, "ieri abbiamo dormito quasi tutto il giorno. Oggi dobbiamo capire come andarcene da qui".
Hermione sollevò la testa con un pesante sospiro. "Cosa suggerisci? Urlare fino a svenire e morire?".
Draco strizzò gli occhi. "Potremmo alternare le urla ai tentativi di liberarci".
"Hai qualche idea pratica?" chiese lei in uno strascico di sconfitta.
"In realtà sì", rispose lui serio, facendo sollevare le sopracciglia di Hermione per l'interesse.
"Per esempio?" chiese lei.
"Potremmo provare ad Smaterializzarci".
La fronte di Hermione si aggrottò a quel suggerimento. "Quasi certamente ci spaccheremmo, e di brutto. Nel nostro stato, dubito che sopravvivremmo al riassemblaggio... sempre che riusciremo aSmaterializzarci. In primo luogo, dovremmo farlo senza essere in movimento, cosa che, anche con i nuclei riposati, è difficile. In secondo luogo, abbiamo un terreno povero su cui concentrare i nostri turni. Ti senti sinceramente abbastanza sicuro di te per provarci?".
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Five Days | Traduzione in ITALIANO
FanficNessuno sa che sono scomparsi. Nessuno sa dove sono. Nessuno sa che sono intrappolati. Nessuno sa che stanno morendo. Dramione. Storia originale di Raviesnake su Ao3