7. | TOSSICA |

368 24 2
                                    

Lisa's POV:

D: «Lisa che cazzo stai facendo?»
Mi bloccai completamente e mi girai notando Daniele sull'uscio della porta fissarmi inorridito.

D'istinto buttai la banconota e mi alzai correndo in bagno.
Mi girava la testa e chiusi la porta a chiave in tempo, mi posizionai sulla tavola del cesso con il braccio e la testa chinata.
Non ricordo quanto tempo rimasi lì, ma ricordo che per un momento non mi ero neanche sentita reale.

Stavo per ridrogarmi con degli sconosciuti dopo 9 mesi di astinenza.

Questa era la frase che mi ripetevo nella testa, capii che non ero uscita completamente da quel giro e che se avessi avuto un'altra possibilità di farlo lo avrei fatto senza pensarci troppo.

Dopo qualche minuto, sentii bussare e mi alzai di scatto.

D: «Lisa?»

Non risposi ma mi alzai lentamente pensando se aprire o no la porta.

Alla fine l'aprii.
Senza dire niente mi trovai la faccia di Danien davanti abbastanza preoccupato, non sapevo ne che dire ne che fare, ero praticamente in bilico davanti a lui.

L: «non lho fatto... sono pulita ancora..»
Singhiozzai ridendo, mi sembrava di essere una psicopatica a parlare in quel modo, con gli occhi rossi di fuori e un sorrisetto sul volto che mi copriva le espressioni dall'imbarazzo più totale.

D: «Lisa, tu non sei pulita»

A sentire quelle parole mi arrivò un brivido lungo la schiena.
Io, che ormai non facevo uso di droghe pesanti da mesi, non ero pulita?
Per cosa mi stavo battendo precisamente?

Feci una piccola risata mettendomi la mano destra sulla fronte, mi vergognavo un sacco e avevo rovinato la serata a tutti, senza neanche sapere dove fosse la mia migliore amica.

L: «non tocco quella merda da quanto? 9 mesi? E tu hai il coraggio e la sicurezza di dirmi che non sono pulita? Che sono una tossica?»

Avevo le lacrime agli occhi e cercai di nasconderlo non facendo caso all'intonazione che stavo dando alle parole che emanavo, ma forse aveva ragione, non ero pulita.

Ma io, che sono nata in una famiglia dove non c'era conforto, mi sono sempre rassicurata da sola dicendomi che sarebbe andato tutto bene nonostante le difficoltà, mi faccio ritrovare davanti a un piattino pieno di droga dopo 9 mesi di completa astinenza, come se risolvesse tutti i miei problemi?

D: «no, non sei tossica lisa»
Disse continuando.
D: «ma devi impararti a gestire, dove cazzo vuoi andare così?»

Aveva ragione, sono una stupida, stupida.
Per fortuna mi sono fermata in tempo, sennò probabilmente ci sarei andata giu pesante e non ne sarei uscita così facilmente.

A interrompere quel momento imbarazzante, fu Flavia che, correndo, si precipitò davanti alla porta del bagno, aprendola e notandomi distesa.

F: «Lisa?! Ma che stai facendo qui! È da mezz'ora che ti sto cercando cazzo!»

Subito mi alzai e, sorridendo, l'abbracciai.

In quel momento avevo solo bisogno di un piccolo confronto con la mia migliore amica. Non volevo vedere nessuno e non avevo neanche il coraggio di alzarmi in piedi e tornare nell'altra stanza, ma non volevo e non dovevo sembrare debole o dimostrare di non avere una tale forza da sopportare tutto quello che stava accadendo, quindi, con l'aiuto di Flavia, uscii subito dal bagno e mi sciacquai il viso e le mani.

F: «quando andiamo a casa mi spieghi tutto, inteso?»
Francamente non le avrei mai detto la verità, anche se per qualche secondo ci pensai intensamente, decisi che avrei risposto poi se solo se lo fosse ricordata a casa.
L: «adesso stiamo un po' insieme, andiamo a divertirci per favore, non voglio che mi si prenda a male..»
Le dissi strusciandole un mano sul braccio involontariamente.
F: «Lisa quanto hai bevuto? E poi dici a me che non mi so controllare!»
Ridacchiò guardandomi le pupille degli occhi.
L: «tranquilla fla, non esagero come te!»
Dissi ridendo guardandola dallo specchio senza incrociare troppo i nostri sguardi.
F: «vabbè, andiamo a ballare adesso?»
Mi chiese aspettandosi una risposta positiva.
Strizzai gli occhi e facendo un respiro, senza farlo troppo notare, annuii rispecchiandomi correggendo il mio eyeliner e i miei capelli.

Tornammo nella stessa sala, mi vergognavo molto a stare lì, ferma, mi sentivo gli occhi di tutti addosso, quando probabilmente lunica che mi stava calcolando era Flavia.
Anche se ero in una totale fase d'ansia, notavo come i quattro ragazzi rimanevano tranquilli, anche se non del tutto lucidi, sembravano molto sulle loro e questa cosa non mi dispiaceva affatto se vista così, ma il mio cervello come ogni volta si doveva autosabotare:
Stavo iniziando a pensare che forse avevo fatto una figura di merda come è mio solito fare, mi sentivo gli occhi addosso anche se nessuno mi si stava cagando di striscio, lasciai stare per un momento i pensieri intrusivi e cercai di seguire Flavia che, molto velocemente, raggiunse la porta.

⚠️Spazio Autrice⚠️
Prima di tutto mi scuso con tutti per la lunga assenza, ma questo per me è davvero un periodo difficile, non riesco più a fare le cose che mi piacciono e sto poco bene fisicamente e mentalmente. Vi chiedo gentilmente di scusarmi e di leggere questa piccolissima parte cosi da poter capire un po' meglio la situazione!
Per qualsiasi cosa sapete dove trovarmi! In ogni caso farò uscire più capitoli per farmi perdonare, almeno non mi odierete🙏🏿💀
Buona lettura!💞

Pepsi & Coca // TheøDove le storie prendono vita. Scoprilo ora