12. | RAGAZZINA |

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Lisa's POV:

Suo cugino? Chi era suo cugino?

Non avevo la più pallida idea di chi stesse parlando, non glielo avrei chiesto per motivi strettamente ovvi, ma feci una faccia strana, come se avessi un punto interrogativo sulla fronte.
Non credo si accorse di nulla, anzi, subito dopo avermi stretto la mano si sedette sul divano affianco a Theo.

Era veramente molto bella, aveva un bellissimo stile, molto simile al mio ma con colori diversi, mischiava il rosa al nero, sembrava una bratz.

Non sarei riuscita a parlare molto ma notavo come lei si apriva ai suoi amici.
In parte mi ricordava Flavia.

Presi il telefono per controllare un'ultima volta la nostra chat, non mi accorsi di non aver visualizzato un suo messaggio.

Squaquerella del mio croissont💞🥐
"Lisa, lo so che ti potrà sembrare strano ma è da qualche giorno che penso questo: forse dovremmo distaccarci, renditi conto che ogni sera rischio di andare in coma etilico se sto con te, in più, non so per quanto me lo terrai nascosto ancora, ma io so che cosa stavi per fare ieri. Non sono stupita, l'ho vista la coca sul tavolo quando sono entrata, ti ho visto come eri sballata e ho percepito la tua sofferenza. Ma capiscimi, non è quello che voglio per la mia vita. Ho bisogno di qualcuno di seriamente sobrio. Probabilmente potrò sembrarti egoista, ma questa è la mia vita, non voglio buttarla nel cesso, soprattutto dopo quello che è successo con Clara. Io ovviamente non rimpiango niente della nostra amicizia, ti auguro solo di migliorare per te te stessa e non per nessun altro. Ci vediamo Elì"

Lessi tutto il messaggio, ogni parola che scrutavo con i miei occhi, percepivo un senso di colpa colossale.
Non riuscivo più a trattenermi, sapevo che non avrei migliorato la situazione controbattendo, lei voleva questo, non potevo sicuramente costringerla, per quanto avessi ragione e per quanto potevamo affrontare quella situazione insieme. Forse non era la persona giusta per me, nonostante i momenti più belli passati insieme, le ricadute, le prime esperienze e le ultime.
Avevo sbagliato qualcosa? Sì, Sicuramente avevo sbagliato.

Non ho mai creduto nell'amicizia, ma con lei era tutto diverso, riuscivo a sentirmi davvero viva, tutte le nostre litigate, i nostri discorsi, ormai non c'era più niente, come al solito avevo combinato un altro dei miei casini.

Ogni frase che i miei occhi leggevano, attraversavo un stato di tensione, non volevo più stare con daniele e i suoi amici. Non mi sentivo più partecipe di quella sinfonia, non che io lo fossi stata per un secondo.

Guardai Daniele che a differenza mia si stava divertendo: parlava, rideva e ascoltava gli altri raccontare storie, ignari della mia presenza discutibile sul quel divano che ogni minuto che passava, mi risucchiava in un vortice di paura e di ansia.
Volevo andarmene.
Avrei voluto starmene in camera mia, immergermi nella musica dentro i timpani, facendoli sanguinare così da farli scoppiare, togliendomi la possibilità di sentire tutte le cazzate della gente che ogni giorno subivo.

Feci un occhiataccia a Danien, stavo per scoppiare, non riuscivo a tenermi dentro tutto quello stress emotivo che stavo provando.
Non riuscivo nemmeno a sbattere le palpebre, avrei probabilmente pianto davanti a tutti, non me lo sarei mai permesso.
Mi alzai da quel che sembrava una sedia elettrica e scappai via in bagno, con la scusa di averne bisogno.

Mi accasciai a terra chiudendo a chiave la porta, tutti i pensieri che avevo in testa si trasformarono in mostri, la stanza si riempì di un silenzio pesante mentre i ricordi si insinuavano nella mia mente come ombre sinistre. Il cuore mi pesava come un macigno mentre i mostri del dolore e della rabbia si facevano sempre più grandi, minacciando di inghiottirmi interamente. Con le lacrime che solcavano il mio viso, mi sentivo di nuovo sola, di fronte a un mondo diventato improvvisamente ostile.

Pepsi & Coca // TheøDove le storie prendono vita. Scoprilo ora