🔪🔫𝑺𝒄𝒖𝒔𝒂𝒕𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐🔫🔪

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(Non Ho ancora capito perché non mi carica le foto all'inizio della storia porco due)

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(Non Ho ancora capito perché non mi carica le foto all'inizio della storia porco due)

Ship: URSS (top) X TR (Bottom)

Gender: Boy x Boy

Rating: rosso

Pov: 1ª persona URSS

Trama: dopo la seconda guerra mondiale Reich si vuole suicidare ma URSS arriva in tempo da fermarlo

Richiesta da: al3x4_countryhumans
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Due colpi di fucile, un calcio e la porta era rotta e noi entrammo senza un punto preciso dove cercare «DOVE SEI REICH? Se non esci di tua volontà ti troveremo e non avremo alcuna pietà di te» nessuna risposta "questo è proprio testardo eh" pensai sbuffando «trovatelo» cominciammo a cercarlo e io sapevo di certo dove trovarlo da quando è cominciata la guerra non si è spostato dal suo ufficio perché "aveva sempre troppe scartoffie da firmare" ma in realtà casa sua è il suo ufficio, ma non c'è da dare per scontato dopo tutto è un pazzo schizofrenico e i pazzi sono sempre imprevedibili ed è per questo che lo stiamo cercando, sentii delle urla susseguite da dei spari provenienti dalla cantina, mi affacciai i vedi i figli di Reich, Germania e la sua gemella Est che puntavano delle pistole contro i miei soldati, la mano di Ger tremava e lui stesso era sudato, aveva paura di perdere la sorella, non paura di essere colpito.
Mi avvicinai, i soldati si spostarono e mi fecero passare e io mi chinai davanti a loro, Germania mi stava puntando la pistola in fronte pronto a far fuoco, allungai una mano verso loro e gli sorrisi pacificamente «tranquilli, non avete nulla di cui preoccuparvi, guardate» posai tutte le armi che avevo per terra e loro rimasero stupiti dal mio gesto, mi girai e feci segno ai miei soldati di posare le proprie armi e straniti le posarono per terra, Est fu la prima a fidarsi, abbassò l'arma e titubante si avvicinò a me «dov'è papà?» chiesi mentre lei si avvicinò sempre di più, gli sorrisi e le presi la mano che in confronto alla mia era minuscola «nel suo-» suo fratello gemello Germania gli tappò la bocca e alzò l'arma contro di me «stai zitta, che ne sai magari vuole sapere dove si trova per ucciderlo!!» sospirai e alzai gli occhi al cielo frustrato e tirai sua sorella verso me e la abbracciai «vi prometto che non gli farò niente, mi dite dove si trova?» lei rimase sconvolta dal gesto e non ricambiò l'abbraccio, Ger abbassò l'arma stupito anch'esso e sorrise lievemente «ok, ok... ma giura sulla tua vita che non gli farai niente» lasciai sua sorella e mi alzai «lo giuro sulla mia vita» Ger diffidente si avvicinò e buttò la pistola per terra «sta nel suo ufficio e si è chiuso a chiave»
Annuii «grazie piccoli» poi mi girai verso il generale dell'esercito «portateli al furgone e non fategli del male, capito?» lui annuii e prese i piccoli per le braccia e tutti insieme uscimmo dalla cantina e poi ci dividemmo, io andai verso il suo ufficio mentre i soldati al furgone, mi avvicinai alla porta di soppiatto quando ero abbastanza vicino girai la maniglia e mi sorpresi a sapere che la porta era aperta, entrai in stanza e richiusi la porta alle mie spalle senza produrre alcun suono, volevo prenderlo di sorpresa e catturarlo, vidi Reich che era rivolto di spalle alla porta e guardava la sua città distrutta, lo sentii sorridere perché fece un piccolo verso quasi impercettibile e poi prese una pistola dalla scrivania senza girarsi di molto, quello che bastava per vedere la pistola e prenderla e per fortuna non fece caso a me «beh, questa è la fine, spero che tutto quello che ho fatto non vada perduto.» poi se la caricò e come la puntò alla testa gli saltai addosso e con un'abile mossa gliela strappai dalle mani, sbattendolo sulla scrivania «NO, LASCIAMI!!» urlò infuriato, strinsi la presa sui suoi polsi e lo vidi arrossire lievemente ma cercai di non farci caso «cosa volevi fare, eh? Spararti e scappare da tutto questo?» dissi guardandolo seriamente, poi notai una cosa che fino ad ora non avevo notato, aveva gli occhi lucidi e le guance bagnate «anche se vuoi salvarmi è troppo tardi USSR, perdi la speranza, sono andato ormai. Sento la Stricnina scorrermi nelle vene e tra poco non ci sarò più, lasciami... morire... t-ti prego...» il suo sguardo divenne spento, triste, buio... sorrise lievemente e chiuse gli occhi, iniziando a piangere «lasciami stare USSR, voglio solo morire in pace, non voglio essere aiutato, n-non me lo merito... ti prego.. l-lasciami... a...
m o r i r e . . .» e si accasciò sulla scrivania, inerme... «no, tu non te ne andrai, ho l'antidoto, resisti Reich.» lo presi in braccio tipo koala e corsi verso il furgone, entrai dentro dove trovai tutti i miei soldati, posai Reich su una sedia e mi sedetti di fianco a lui, poi ordinai al guidatore di andare più veloce che poteva per arrivare in tempo per curarlo dal veleno «TU CI AVEVI PROMESSO CHE NON GLI AVRESTI FATTO NIENTE E INVECE ADESSO È IN FIN DI VITA!!!» urlò Germania incazzato nero mentre teneva stretta sua sorella nel tentativo di calmarla, mi girai e lo guardai male «ha fatto tutto da solo.» dissi freddamente.

One shot su richiestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora