🎉𝑳𝒂 𝒇𝒆𝒔𝒕𝒂🎉

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Ship: Germania (Top) x Italia (Bottom)

Gender: boy x boy

Rating: rosso

1ª persona Germania

Trama: America organizza una festa e i due ci vanno

Richiesta da: _COUNTRYHUMAS_AC_

Spero che ti piaccia

Stavo chiuso in casa mia a studiare quando una chiamata mi arriva, guardai il telefono e notai che era Italia. Io e lui ci conosciamo da quando siamo nati perché i nostri genitori sono stati in buoni rapporti per anni però ad un punto della mia vita mi dovetti separare con lui e questa cosa mi fece male perché... è da quando andiamo alle elementari che ho una Crush su di lui. Spero ricambi un giorno.

Risposi al telefono «pronto Ita?» chiesi «HEY GER!!» mi urlò nell'orecchio con il suo solito entusiasmo «si... potresti abbassare la voce? Mi stai sturando un orecchio» gli dissi cercando di calmarlo «oh, scusa. COMUNQUE questo pomeriggio Io, Giappone e la nostra solita Gang andiamo a farci una passeggiata vieni pure te.» disse con il tono fermo e ben deciso «scusa Ita ma devo studiare per doma-» «non me ne frega un cazzo. Vieni con noi punto e basta. Alle 16 sotto casa mia, ciao Amo» e dopo questo attaccò, Wow, proprio deciso eh però analizzai l'ultima frase che mi disse "alle 16 sotto casa mia, ciao AMO" ODDIO MI HA CHIAMATO AMO FORSE MI AMA PURE LUI o forse sono solo io che mi faccio troppe fantasie... dopotutto è un termine moderno per chiamare i propri amici.. che idiota che sono.

Guardai l'orario, le 15:05 «cazzo devo prepararmi o farò tardi» mi dissi a me stesso mentre mi alzavo dalla sedia e iniziai a prendere vestiti puliti e corsi in bagno a farmi una bella doccia, o meglio masturbarmi pensando ad Italia MA IN QUALCHE MODO MI SONO LAVATO. Uscii dalla doccia tutto bagnato, presi il mio accappatoio e cominciai ad asciugarmi e vestirmi, come vestiti avevo preso una maglietta nera a maniche corte con sopra raffigurato il logo dei Rammstein, amo quella band musicale. E come pantaloni un Jeans lungo e nero giusto per rimanere in tema, per le scarpe presi quelle da ginnastica (sennò mi dovevo mettere gli stivali e fa troppo caldo per quelli).

Uscii di casa e guardai l'ora "15:55 sono in orario" pensai mentre mi diressi alla macchina, aprii lo sportello e posai lo zaino dietro e chiuso lo sportello poi salii davanti e iniziai a guidare verso casa di Ita.

Erano le 16 e suonai il campanello, Ita mi aprì, era in accappatoio, per poco non svenivo dal rossore che cercai di non dar a vedere «quando dicevo alle 4 non intendevo così puntuale» mi disse sarcastico «la puntualità prima di tutto» «seh, detto da lui che a scuola per essere in orario si sveglia alle 6:30 e alle 7 sta già lì davanti» «HEY IO NON SONO COSÌ» ribattei scherzoso, entrai in casa sua con il suo permesso e mi fece sedere sul divano mentre lui ritornò in bagno a vestirsi "e se sbirciassi, magari non se ne accorgerà" pensai arrossendo di più "ma se poi mi scoprisse? Mi odierebbe a vita e non mi parlerebbe più e poi perderei l'unica possibilità di chiedergli di fidanzarmi" mentre mi persi tra i miei pensieri sentii che qualcuno mi toccava la spalla, mi risvegliai dai miei pensieri e mi girai a guardare chi era, Italia mi stava richiamando «AOOO MA CI SEI?!» mi urlò «ehm... s-si ci sono» mi alzai dal divano e lo guardai «andiamo» mi disse prendendomi per mano, a quel contatto arrossii violentemente "Scheiße" pensai, davanti casa trovai il nostro gruppo di amici che era composto da: Giappone, Cina, Russia, America, Canada, Ucraina e ovviamente me e Ita «cosa facevate in casa voi due?» chiese America facendo una faccia perversa, io e ita ci guardammo e arrossimmo un po' però ripotemmo subito quel contatto visivo e urlammo in contemporanea «NON STAVAMO FACENDO NIENTE» e dopo questo cominciammo a passeggiare.

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