𝟏𝟕. Castelli di sabbia

1K 37 73
                                    


E gli occhi che sembravano il cielo dopo che è piovuto.
Charles Bukowski

Hope

Andrew mi chiesto di raggiungerlo nell'aula di informatica.

Oggi è giovedì e di solito non c'è nessuno. La stanza sarà completamente vuota.

La classe si trova al terzo piano, quindi mi tocca fare le scale.

Con tutti questi soldi perché non mettono un bel ascensore?

Non lo capirò mai.

Con ancora l'affanno entro nella stanza buia.

Mi affretto ad accendere la luce che pian piano illumina la stanza, e ai miei occhi appare la sagoma di Andrew.

Ha un sorriso stampato in volto mentre tra le mani ha dei cioccolatini e un mazzo di girasoli.

Mi sforzo di sorridere, nonostante abbia molta paura del cioccolato.

Piano piano sto ritornando a mangiare ma non sono ancora pronta per questo.

-"G-Grazie...è stato molto carino da parte tua", dico fissandolo negli occhi. Iniziando a sentire pian piano la nausea.

Il sorriso che poco fa era dipinto sul suo volto sta scomparendo.
-"Hope sicura di stare bene?", chiede infatti mentre si avvicina a me e mi passa i girasoli.

Preferisco le rose ma ci accontenteremo.

-"Si è tutto apposto, grazie", mi avvicino per dargli un leggero bacio sulle labbra.
Non so perché l'abbia fatto.

Io e Andrew siamo amici, almeno credo. C'è attrazione fisica questo è certo. E lui mi piace.
Ma penso che sia ancora presto per dire altro.

Mi stacco e lo guardo incerta, sul suo volto spunta un sorriso mostrando i suoi denti perfetti.

-"Per cosa sono?", sto appena realizzando che mi abbia regalato dei fiori e cioccolatini, ma non c'è un vero e proprio motivo.
Non è il mio compleanno e nemmeno San Valentino.

Alza le spallucce.

-"Mi andava", dice semplicemente passandomi questa volta le confezione dei cioccolatini.

Li guardo incerta, per poi girare spontaneamente l'etichetta per vedere le calorie.

Una volta visto i numeri, sono sicura al 99% che non li mangerò. Li regalerò a Jane penso, mi dispiace per il suo attacco di panico.

Vorrei tanto che le persone a cui voglio bene non soffrissero. Non se lo meritano.

Soprattutto Jane, per il suo passato, per suo padre. Merita di essere felice.

Cercherò sempre di stare accanto a lei e le ragazze, sono la mia luce dopo mio fratello.

Una seconda possibilità per essere felice.
E adesso ho compreso che non vale la pena sprecare anche solo un secondo.

Una delle cose che mi aveva imparato Chris era amare la vita e imparare a godersela.

Dopo la sua morte per molti anni non ho fatto nessuna delle due cose.

AcheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora