17.
La settimana procede come al solito. L'ingresso di Giovanni in casetta è stato, come dire, un casino totale. Ci siamo salutati nella maniera più terrona possibile e sono così contenta finalmente di sentire qualcuno parlare con la tipica inflessione pugliese che quasi mi sembra di sognare. Nei giorni a venire io e altri cantanti siamo stati convocati in studio per cantare i nostri pezzi e farli ascoltare alle radio. Con grande gioia posso dire che il mio pezzo verrà trasmesso su Radionorba, emittente pugliese di nascita.
La giornata di oggi è stata piuttosto piena di cose da fare, tra le lezioni, l'incontro col vocal coach e la registrazione del nuovo brano. In un contenitore ho cacciato della frutta, delle mandorle e una carota e dei pomodorini, assemblando il mio piatto vegano crudista manco i fanatici salutisti. Mi va bene così però, dal momento che ho bisogno di non appesantirmi per restare sveglia durante il pomeriggio per lavorare ancora.
Con gli spartiti del brano sottomano, giro a caso per la sala relax rileggendo con insistenza, cercando di trovare la falla nella melodia. C'è qualcosa che non mi piace, che spezza il flow della musica.
Dal corridoio entra Angela, la quale mi raggiunge in pochi passi, abbracciandomi di slancio. Un po' spaesata ricambio l'abbraccio, accarezzandole i capelli nel momento in cui lei affonda il viso nel mio collo. Mi stringe, come a voler cercare a tutti costi conforto.
- Hei. Ma è successo qualcosa? - Le domando. La sento annuire in maniera impercettibile. - Vuoi parlarmene?
- Mi piace cantare, mi piace studiare, non ho problemi con nessuno, mi piace stare qua. - Le sue spalle vengono scosse dal pianto. - Non lo so che cosa succede oggi...!
La faccio sedere, lasciando da parte tutto quello che stavo facendo e dedicandole tutta l'attenzione. - Parlami. Dimmi tutto quello che pensi.
- Mi dà fa...stidio la... non sapere la pe... percezione che gli altri hanno di me. - Mormora, togliendosi le lacrime dal viso in maniera frenetica. Dalla mia borsa recupero dei fazzolettini e le asciugo un po' di lacrime, tamponando sulle zone arrossate dallo sfregamento. Prima di ricominciare a parlare prende un respiro. - Questa cosa mi manda in... Non so come vengo vista...!
La ascolto, mentre piange, mentre a fatica e in maniera contorta esprime le sue ansietà. Da quello che ho potuto osservare, il suo essere perfezionista la porta a voler tenere sotto controllo anche cosa la gente dice o pensa di lei. Le dà fastidio passare per una persona che non è, perché ci pensa già lei ad auto criticarsi abbastanza. Il suo perfezionismo la sfianca a livello mentale ed emotivo, e nel momento in cui si rende conto che c'è anche un minimo particolare che non è riuscita a controllare, ecco che crolla. Le dà fastidio passare per una persona che non è, o per una persona che sbaglia.
- Il canto è l'uni... unica cosa che mi fa... mi fa essere veramente me stessa...! Se non arrivo io sto male! Nella vita... in generale... non mi sento compresa! Passo poi per pazza, perché sbrocco.
Le accarezzo i capelli, pettinandoli con le dita e annodandoli in tante piccole treccine che si sciolgono subito. Questo mio gesto pare calmarla pian piano, dato che mentre parla il fiato le si mozza sempre meno, permettendole di fare dei respiri più profondi.
- È per la posizione in classifica dell'altro giorno? - Le domando, cauta. - Oppure c'è dell'altro?
- In casetta, a pranzo. Ho sbroccato perché c'era una padella sporca da un sacco di giorni. E tutti hanno iniziato a dire che sono pazza.
Ah, la famosa padella che aveva rotto il cazzo anche a me. Trattengo un sospiro di rassegnazione, dal momento che non voglio alimentare il suo sconforto. - A volte succedono delle cose che non sono nel nostro totale controllo. Soprattutto la mente delle persone, quella non possiamo prevederla.
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YELLOW PERSON [LIL JOLIE] #Amici23
Lãng mạnBruna è una musicista dalla testa incasinata. Dopo che suo fratello Alessandro è morto, Bruna non è più la stessa. E anche se pensava di essere riuscita a riprendere le redini della sua vita, si rende presto conto che non è come pensava. Nella casa...