𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑

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Quando arrivammo al locale Jason era fuori ad aspettarci, scesi dalla macchina e così fece anche il biondino, andammo assieme verso il nostro amico.

"Alla buon'ora, iniziavo ad annoiarmi." si rivolse a noi avvicinandosi, roteai gli occhi sbuffando e indicai Arthur che sorrise grattandosi la testa: "Tutta colpa sua, perde sempre tempo in chiacchiere inutili."

Jason scosse la testa e ci fece segno di seguirlo, così entrammo nel locale che, come sempre, era pieno di gente; la musica sparata a tutto volume, luci soffuse e luci accecanti si diffondevano in ogni angolo del locale. Poco distanti da noi vedemmo alcuni nostri amici, notai anche Chloe che ci fece segno di raggiungerla; Elia, suo fratello gemello, era a qualche passo da lei intento a ballare con una ragazza.

Elia e Chloe... ci conoscevamo fin dalla nascita poiché i nostri genitori si frequentavano sin dai tempi del liceo essendo nella stessa cerchia di amici. Passavamo interi pomeriggi a giocare insieme nel giardino di mia nonna, alla fine era come se fossimo tre fratelli.

"Io vado da loro, voi che fate?" chiesi girandomi verso Arthur e Jason.

"Arriviamo!" rispose Arthur e, dopo aver salutato il ragazzo con cui stava parlando, andammo insieme dai nostri amici; una volta lì, Chloe mi si buttò addosso abbracciandomi e io, anche se con un po' di distacco, ricambiai l'abbraccio. Non ero una che amava particolarmente il contatto fisico, quindi mi veniva difficile mostrarlo agli altri.

"Norah!! Wow!! Non poteva capitarmi una serata migliore!! Come stai?!" esclamò Chloe, staccandosi poi dall'abbraccio e rivolgendomi un sorriso caloroso, io la guardai e ricambiai felice il suo sorriso.

"Hey calma! Tutto bene comunque, tu ed Elia invece?" chiesi a mia volta.

"Stiamo bene anche noi, aspetta che lo chiamo... Elia!!" urlò per farsi sentire e dopo poco lo vidi voltarsi verso di noi: indossava una camicia bianca con i primi due bottoni slacciati e i capelli castani erano leggermente scompigliati come suo solito; mi salutò sorridendo, ma guardandomi diversamente dal solito.

"Jason, Arthur andiamo a farci un paio di shottini?!".

"Per me va bene." rispose Jason e Arthur, senza perdere un attimo, incalzò: "Ma ceerto! Ho già adocchiato la ragazza al banco che è u-n-a  f-a-v-o-l-a ! Forza, andiamo, dai!"

"Pasticcino, che ne dici se noi invece andiamo a buttarci nella mischia?!". mi propose Chloe, chiamandomi di proposito con quel termine tremendamente sdolcinato.

"Ovvio, andiamo baguette!" le risposi sarcasticamente.

Noi pensavamo solo a ballare, ma non potevamo fare a meno di notare i ragazzi che continuavano a lanciarci occhiatine, nel vano tentativo di stabilire un contatto con noi.

Era divertente far credere che avessero qualche possibilità, anche se alla fine non avevamo nessuna intenzione di approcciare con loro, perlomeno non in quel momento.

Vidi Arthur che camminava nella nostra direzione, circondato da un nugolo di ragazzine tutte smaniose di attirare la sua attenzione, cosa non così difficile, anzi.

Elia lo seguiva, ridendo della situazione.

"E Jason? Che fine ha fatto?" chiesi loro, vedendo che non erano tornati insieme, ma entrambi non seppero darmi una risposta.

Chloe mi battè due colpetti sulla spalla "Norah, ti dispiace se mi assento un attimo? Ho visto una ragazza che ho conosciuto al college e volevo salutarla!"

"Ma figurati, vai pure, tanto ci vediamo dopo sicuramente."

Decisi di andare a prendere un drink, così mi feci largo tra tutta la gente che affollava la pista e raggiunsi la meta tanto ambita.

𝐴 𝑆𝑖𝑙𝑒𝑛𝑡 𝐿𝑜𝑣𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora